Neanche il rientro di PJ Washington dopo 8 gare di assenza è bastato ai Dallas Mavericks per tornare alla vittoria, perdendo in casa contro i derelitti Philadelphia 76ers privi di tutte le loro stelle, in un clima di contestazione perenne dei tifosi dei Mavs contro il GM Nico Harrison per lo scambio di Doncic. Dopo il match Washington ha sbottato: "Lo scambio è successo, siamo stanchi di tutti i cori contro Nico. Abbiamo bisogno del supporto dei tifosi indipendentemente da chi ci sia in campo"
Da quando i Dallas Mavericks hanno ceduto Luka Doncic hanno perso 13 delle 20 partite disputate, di cui 10 delle ultime 12 in cui gli infortuni hanno colpito fortemente la squadra di coach Jason Kidd. Più passa il tempo e più la decisione del General Manager Nico Harrison, avallata dalla proprietà dei Mavs, appare sempre più difficile da difendere, e anche i tifosi dei Mavs nell’ultimo mese e mezzo non hanno mai smesso di rendere evidente il proprio disappunto — e anche i giocatori in campo, ormai, non ne possono più. A parlare a nome della squadra è stato PJ Washington, al rientro in campo dopo 8 gare saltate per una distorsione alla caviglia e autore di 29 punti e 12 rimbalzi nella partita contro i Philadelphia 76ers. Lo sforzo di Washington però non è bastato a fermare i Sixers, guidati dai 28 punti realizzati da Quentin Grimes — un altro giocatore ceduto da Harrison alla deadline in maniera piuttosto inspiegabile e mai perdonata dai supporter. Dopo il match Washington ha sbottato in conferenza stampa, prendendosela con i suoi tifosi: "Alla fin fine, lo scambio è avvenuto", ha detto Washington. "Dobbiamo capire che ora abbiamo una nuova squadra. Siamo stufi di sentire tutta la roba di 'Fire Nico' [il coro intonato continuamente dai tifosi chiedendo il licenziamento di Harrison, ndr]. Vogliamo solo andare là fuori e giocare, ma abbiamo bisogno che i fan ci sostengano indipendentemente da chi scende in campo. O almeno questo è quello che penso". Lo sfogo di Washington è comprensibile, visto che i giocatori non hanno colpe per l’operato della dirigenza, ma è anche vero che i tifosi a loro volta hanno tutto il diritto di contestare l’operato della società fintanto che restano nei limiti della civiltà.