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NBA, i Lakers e tre settimane da dimenticare: ora anche LeBron e Doncic deludono

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A Chicago, nella notte, è arrivata l’8^ sconfitta nelle ultime 12 partite per i Lakers, che dall’8 marzo scorso sembrano entrati in un tunnel senza via d’uscita. Al momento i ragazzi di coach JJ Redick sono scivolati dal 2° al 4° posto, condiviso con Memphis, nella classifica della Western Conference e le prestazioni altalenanti delle due stelle sono lo specchio di una squadra che a una manciata di gare dai playoff sembra in piena crisi

Devastante”, così coach JJ Redick ha definito la sconfitta arrivata nella notte sul campo di Chicago, dove i suoi Lakers hanno dilapidato un vantaggio di 18 punti e sono stati battuti dalla tripla da metà campo sulla sirena finale segnata da Josh Giddey. Quella contro i Bulls è diventata così l’8^ sconfitta nelle ultime 12 partite, sintomo di una crisi ormai manifesta. Eppure, poco più di tre settimane fa, i gialloviola si apprestavano a sfidare i Celtics campioni in carica al TD Garden sull’onda di un filotto di 8 vittorie consecutive che gli aveva permesso di scalare la classifica della Western Conference fino al 2° posto. La sconfitta di Boston, che costava anche l’infortunio e quindi lo stop forzato di LeBron James, segnava però una svolta in negativo da cui i Lakers non sono più stati davvero in grado di riprendersi. E il 4° posto ora occupato in coabitazione con Memphis desta preoccupazione, perché Clippers e Warriors non sono troppo distanti e soprattutto perché le due stelle della squadra sembrano le prime a dare segni di cedimento.

LeBron, Luka e il resto dei compagni

Della partita persa allo United Center nella notte rimane negli occhi la pesantissima palla persa da James sulla rimessa dal fondo nel finale, specchio di una partita da 17 punti e 12 assist ma anche da 8/20 dal campo. Contro i Bulls non è andata molto meglio a Luka Doncic, che ha sì sfiorato la tripla doppia con 25 punti, 10 rimbalzi e 8 assist, ma ha altresì confermato il suo momentaccio al tiro con un rivedibile 8/22 dal campo. E se per James sussiste in parte l’attenuante del recente rientro dopo l’infortunio, lo sloveno, dopo l’ottima partenza della sua nuova avventura a Los Angeles, appare in calo evidente. Difficoltà, quelle attraversate dalle due stelle, che si riflettono nei risultati, visto che nelle ultime 12 partite hanno fatto peggio dei Lakers solo una Miami in piena crisi e squadre che non hanno più nulla da chiedere alla stagione come New Orleans, Brooklyn, Philadelphia e Utah. In quell’arco di partite i gialloviola hanno avuto il 22° attacco della lega e la 21^ difesa, dati che ancor più del conteggio di vittorie e sconfitte e della posizione precaria in classifica preoccupano e non poco a due settimane dal termine della regular season.

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