La stagione di Miami si è conclusa con una netta eliminazione per 4-0 al primo turno dei playoff. La batosta subita per mano di Cleveland ha scritto la parola fine a un’annata complicatissima e segnata dalla trade che ha portato via dagli Heat Jimmy Butler. Nella tradizionale conferenza stampa di chiusura Pat Riley si è preso le responsabilità di quanto accaduto, ma si è detto convinto di aver fatto la scelta giuste e ha annunciato che il roster sarà oggetto di una forte revisione durante l’estate
Tra gli inizi da giocatore e quindi le carriere ben più prestigiose da allenatore e da dirigenze, Pat Riley gravita nella galassia della NBA ormai da quasi sessant’anni e la sua attitudine molto schietta e i modi diretti non sono cambiati e nel corso dei decenni sono diventati piuttosto noti a tutti tra gli addetti ai lavori e gli appassionati. Non sorprende, quindi, che nella tradizionale conferenza stampa di chiusura della deludente stagione di Miami, il massimo dirigente degli Heat non abbia usato giri di parole nel rispondere alle domande relative alla complicatissima annata vissuta a South Beach. “Non c’è dubbio che quanto successo con Jimmy Butler abbia avuto un forte impatto sulla squadra” ha ammesso Riley nell’affrontare la vicenda che ha portato alla trade con Golden State, “mi prendo io le responsabilità delle scelte fatte”.
La versione di Riley
Scelte che, per quanto dolorose, Riley continua a credere fossero quelle giuste. “Non chiederò scusa per non aver prolungato il contratto di Butler quando non eravamo obbligati a farlo”, ha specificato il presidente degli Heat riferendosi alla questione alla radice della rottura con il grande ex, “e non credo che dovrei farlo”. La stagione di Miami, però, è stata molto deludente, e Riley ha confermato che l’intenzione della dirigenza è quella di non farsi trovare ai nastri di partenza della prossima regular season con lo stesso roster: “Penso che dovremo fare dei cambiamenti, non c’è dubbio su questo”. L’estate, quindi, dovrebbe vedere gli Heat molto attivi sul mercato e a guidarne le mosse sarà ancora Riley, che a ottant’anni compiuti da poco pare non avere nessuna intenzione di mollare il colpo. “Gli 80 sono i nuovi 60, o almeno io la vedo così: mi sento alla grande e non vedo l’ora di buttarmi nella competizione”.
