In una serie di interviste, Jayson Tatum ha lasciata aperta la possibilità di tornare in campo prima del termine della stagione 2025-26, nonostante la rottura del tendine d’Achille subita lo scorso maggio. "La cosa più importante è recuperare al 100%, e non sto affrettando nulla. Ma non mi sto allenando sei giorni alla settimana per niente"
Sono passati poco più di quattro mesi dal giorno in cui Jayson Tatum ha subito la rottura del tendine d’Achille, ma il percorso di recupero sembra andare più spedito che mai — tanto da lasciare aperta la possibilità di vederlo in campo già durante la stagione 2025-26. In una giornata in cui si è sottoposto a una serie di interviste, Tatum ha rivelato a ESPN che potrebbe rientrare prima del previsto rispetto alle tempistiche di un infortunio così grave, che di solito richiedono come minimo un anno. "La cosa più importante è recuperare al 100%. E non sto affrettando assolutamente nulla. Ma allo stesso tempo non faccio riabilitazione sei volte alla settimana per nulla”. In un’altra intervista con Sports Illustrated ha rivelato di essersi già allenato in campo per una ventina di minuti, ma soprattutto il suo chirurgo Martin O’Malley ha detto parole molto significative in un’intervista con People. "Non ho mai visto un polpaccio forte come il suo. Già dopo sei o otto settimane riusciva a spingere su entrambe le gambe. Si è allenato così bene che non credo avrà alcuna perdita di forza nel polpaccio”. Insomma, i tifosi dei Boston Celtics possono sperare di riavere in campo il loro numero 0 già nel 2026, e non in autunno inoltrato.
Tatum: "Ho pensato che la mia carriera fosse finita"
Sempre con People, lo stesso Tatum ha parlato anche dell’aspetto psicologico dell’infortunio. "Mi sono seduto e ho pianto per due ore perché avevo mille cose in mente. Mi chiedevo: ‘La mia carriera è finita? Verrò scambiato? I miei partner commerciali mi molleranno?’. Mi è passata davanti tutta la mia carriera. Sono nel mio prime, uno dei migliori giocatori del mondo, e mi è stato portato via tutto”. Pensieri che però sono spariti in fretta, lasciando spazio alla voglia di recuperare il più velocemente possibile.