Jacobs, che festa per il ritorno in Italia: "Ancora non ci credo". VIDEO

Olimpiadi

Il campione olimpico dei 100 metri e della staffetta 4x100 è tornato in Italia, accolto da tantissime persone in festa all'aeroporto di Fiumicino. "Ancora non ci credo - le sue prime parole -. Rimarrò comunque sempre lo stesso, ma non mi pongo limiti. Ringrazio mia madre, mi ha sempre dato la spinta giusta. Le polemiche? Non mi toccano, ora cercherò di godermi tutte queste emozioni. L'oro individuale rappresenta il mio riscatto"

L'uomo più veloce del mondo è tornato in Italia. Ad attenderlo all'aeroporto di Fiumicino una folla di persone, pronta ad omaggiare il nome che ha riscritto la storia dello sport nostrano. Un'accoglienza da star per Marcell Jacobs, medaglia d'oro nei 100 metri in 9.80 e poi vincitore anche dell'oro nella staffetta 4x100 metri. "Ancora non ci credo, realizzerò nei prossimi giorni sicuramente - le sue prime parole una volta atterrato -. Ci sono i miei parenti, che bello, senza di loro non sarei arrivato dove sono ora. Ringrazio tutta l’Italia, tutti quelli che mi hanno sostenuto. Non mi sarei mai aspettato un’Olimpiade così bella, neanche nei sogni. Vincere due medaglie d’oro, fare da portabandiera alla chiusura dei Giochi è incredibile, non potevo chiedere di meglio. Mi aspettavo una bella accoglienza al mio ritorno, ma non così. Che dire, devo solo ringraziarli. Io non mi fisso nessun limite perché nel momento in cui lo metto mi fermo lì, invece non averne ti spinge ad andare sempre oltre"

"La medaglia individuale rappresenta il mio riscatto"

Il riconoscimento più importante di tutti per l'azzurro che non ha intenzione di fermarsi: "Sono sempre lo stesso di prima, ho solo un peso in più sul collo, ma rimarrò lo stesso di sempre - ha aggiunto -. Ho ancora un po’ di gare da fare in questa stagione, per cui piedi per terra e focalizzato ai prossimi obiettivi, sempre spingendo al massimo. Mia madre ha sempre creduto in me, è quella che mi ha dato sempre la spinta in più anche nei momenti difficili. Le due medaglie? Sono emozioni diverse. La gara individuale è un po’ un riscatto mio: tutti sapevano che avevo talento, ma non ero mai riuscito a dimostrarlo e questo oro mi ha portato sul tetto del mondo. Con tutte le difficoltà che ho avuto è stato un riscatto importante. Il mio nome accostato a quelli di miti come Owens, Bolt e altri è qualcosa di incredibile. Le critiche arrivate dall’America? Non mi hanno dato fastidio perché arrivate da giornalisti che non capiscono di questo sport, tutti gli altri americani che erano in campo mi hanno fatto i complimenti, quindi non mi toccano. In realtà poi è arrivato anche il messaggio di Bolt, perché ha rilasciato un’intervista e mi ha fatto i complimenti: ha ceduto la sua corona a me, è stato bellissimo. Come saranno i prossimi giorni? Non ne ho idea, cercherò di godermi tutto quello che voi mi state regalando. Adesso l’asticella si alza, ma io sono pronto per questo e cercherò di raggiungere gli altri obiettivi".

"Andrò a Monza. Sono un patito di F1, se sono via la seguo su SkyGo"

Prima di concentrarsi sui prossimi impegni, Jacobs si godrà da vicino il prossimo Gran Premio  in Italia: "Andrò a Monza perché sono un grandissimo patito della Formula 1, seguo ogni gara e anche quando sono via mi collego su SkyGo per seguire i Gp - ha spiegato -. Guidare io? No, ci proverò ma è difficile (ride ndr). Ovviamente mi piacerebbe guidare una Ferrari. Ho visto Leclerc che guidava una Ferrari con un posto per il passeggerò, magari...io da solo andrei dritto alla prima curva"