Paralimpiadi Tokyo, Pancalli: "Sui grandi risultati ottenuti costruire un'Italia migliore"

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Grande soddisfazione per il presidente del Comitato Italiano Paralimpico dopo i tanti successi ottenuti dagli azzurri a Tokyo. Pancalli ha colto l'occasione per guardare anche al futuro, augurandosi che "su questi risultati si possa costruire un Paese migliore" e si possano coinvolgere sempre più giovani disabili nell'attività sportiva

Dopo il grande exploit azzurro a Tokyo (69 medaglie in undici sport), il presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli ha fatto alcune riflessioni, guardando anche al futuro. "Su questi risultati bisogna costruire un Paese migliore – ha detto - bisogna costruire un'Italia migliore, un Paese più equo e giusto per le persone disabili, abbiamo la punta dell'iceberg della migliore Italia sportiva paralimpica. Mi auguro che questo contagio positivo non si spenga con lo spegnimento della fiaccola".

 

"In Italia abbiamo tre milioni di persone disabili – ha proseguito Pancalli - e se dovessimo togliere le persone anziane che possono essere meno interessante all'attività sportiva, abbiamo più di un milione di giovani disabili da intercettare. Abbiamo vinto 69 medaglie, ma aggiungo la 70esima che è rappresentata dall'attenzione della stampa e soprattutto dai tanti ragazzi che stanno scrivendo che vogliono emulare i loro campioni".

 

Pancalli ha dedicato una citazione particolare alla splendida tripletta azzurra nei 100 metri femminili: “Nel podio tricolore dell'atletica leggera c'è la sintesi della famiglia paralimpica italiana. Monica Contrafatto che è stata ispirata in un letto d'ospedale da Martina Caironi e con Ambra Sabatini, straordinaria campionessa, ispirata dalla Caironi, ha vinto tutta una famiglia che ha compreso che bisogna restituire e partecipi tutti del medesimo obiettivo. Nel nostro mondo vale il principio della circolarità. Ora speriamo che i risultati possano attirare l'attenzione dal mondo degli sponsor per sposare un'immagine vincente con gli atleti paralimpici che sono tanti e hanno una storia umana assolutamente importante da raccontare", ha concluso.