Olimpiadi invernali, caso doping Valieva: si avvicina momento della decisione. Le news

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Danilo Freri

Il Tribunale Arbitrale dello Sport è pronto a pronunciarsi sul caso di Kamila Valieva, la 15enne pattinatrice russa risultata positiva a un farmaco proibito. Il Tas - che dovrebbe prendere la decisione lunedì - dovrà valutare la riammissione alle gare decisa dalla commissione disciplinare dell’agenzia antidoping russa

 

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Si avvicina il momento della decisione del Tas sul caso Valieva, la pattinatrice russa risultata positiva a un farmaco vietato dal Codice Mondiale Antidoping (la trimetadizina). Il Tribunale Arbitrale dello Sport, presente a Pechino con una sua sezione ad hoc, è chiamato a decidere sulla riammissione alle gare decisa dalla commissione disciplinare dell’agenzia antidoping russa, nonostante la positività. Contro questa riammissione hanno fatto ricorso il CIO, la Wada - agenzia Mondiale Antidoping - e l'Isu - Federazione internazionale di pattinaggio. Il TAS (che ha unito i tre ricorsi, per pronunciarsi con una sentenza unica) deve considerare che Kamila Valieva è iscritta al singolo femminile del 15 febbraio e deve considerare la sua età (15 anni), particolare che sarà decisivo per individuare eventuali responsabilità e stabilire quali sanzioni applicare. Responsabilità che non possono non partire da Eteri Tutberidze, l’allenatrice di Kamila Valieva e di tutte le ragazze russe che hanno dominato la scena del pattinaggio di figura femminile da Sochi in poi. 

 

La decisione che verrà presa dal Tas non avrà alcuna influenza sul risultato del team event vinto dal Comitato olimpico russo e dove Valieva aveva gareggiato nella prova femminile. L'udienza si svolgerà in videoconferenza domani alle ore 20,30 (orario cinese) e la decisione sarà notificata alle parti coinvolte - Comitato Olimpico

Internazionale, agenzia mondiale antidoping, federazione internazionale di pattinaggio (Isu), agenzia antidoping russa, Comitato olimpico russo - nel pomeriggio di luned' 14. Fanno parte del panel anche Jeffrey Benz, ex consigliere generale del

Comitato Olimpico degli Stati Uniti ed ex pattinatore d'artistico, e la slovena Vesna Bergant Rakocevic, giudice superiore presso la Corte superiore di Lubiana.

 

Valieva è tornata ad allenarsi a Pechino, seguita a bordo pista come sempre dalla Tutberidze.  Ai media russi presenti, l’allenatrice ha dichiarato: "Valieva è pulita e innocente. Non l’abbiamo abbandonata, siamo con i nostri atleti nel dolore e nella gioia fino alla fine". Parole confermate anche dal presidente della federazione russa di pattinaggio Gorchkov: "Non ci sono dubbi sull’onesta della nostra atleta".

 

Nei confronti dell’allenatrice e di tutto lo staff, l’agenzia antidoping russa ha annunciato un’indagine. Fonti dell’antidoping internazionale arrivano a prevedere l’espulsione dai Giochi Olimpici per Eteri Tutberidze, se ritenuta responsabile di non aver vigilato su un’atleta che è definita come persona protetta dai regolamenti antidoping (perché minore di 16 anni).

 

A questo proposito, sono molto forti le parole di Katarina Witt, due volte campionessa olimpica di pattinaggio a Sarajevo e Calgary, su Instagram: "Come atleta segui i consigli dei tuoi confidenti e in questo caso sempre prima del tuo allenatore e del team medico. Kamila ha imparato i suoi salti con impegno e coraggio infiniti. Gli adulti responsabili dovrebbero essere banditi dallo sport per sempre". Vedremo nelle prossime ore se rimarrà un’opinione illustre e qualificata o se diventerà una sentenza.