Olimpiadi invernali, Malagò: "Bravissima Brignone, Fontana sarà a cerimonia chiusura"

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Nel video le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò, da Casa Italia a Pechino. I complimenti per la seconda medaglia conquistata da Federica Brignone e la sua rivalità con Sofia Goggia, la gioia per il fatto che Arianna Fontana rappresenterà per il Cio l'Europa alla cerimonia di chiusura e uno sguardo verso l'Olimpiade del 2026 in Italia

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 "Ancora non è finita, c'è ancora tanto da dire. Ma avevo detto che a Pechino 2022 avremmo vinto più medaglie della Corea della Sud", quando la spedizione italiana ne raccolse 10 in tutto ai Giochi invernali di PyeongChang 2018. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, aggiornando il bilancio della spedizione azzurra, ha ricordato di aver detto "che avremmo fatto meglio con un numero di medaglie maggiore di 13 verso 17". Attualmente, sono 16 grazie al bronzo di Federica Brignone centrato nella combinata alpina femminile. Il Comitato olimpico internazionale, ha continuato il presidente del Coni citando un episodio legato all'isolamento per la posività al Covid, "mi ha dato un cellulare in cui c'è una app: per il Cio la classifica viene fatta per numero di medaglie, non per colore".

Rivalità Brignone-Goggia

"Siamo in piene Olimpiadi. Federica Brignone ha preso una medaglia strepitosa, complicata, Sofia Goggia sappiamo tutti quello che ha fatto. C'è un'altra gara fra 48 ore dove ci giochiamo un'altra medaglia, mi auguro non ci siano altre puntate". Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a proposito delle frizioni tra le due sciatrici. "Ci
sono ancora tre giorni di gare e in due abbiamo carte da giocare: probabile, possibile, complicata", ha aggiunto Malagò, in visita a Casa Italia a Yanqing, a proposito delle occasioni per andare a medaglia. 

 

La vicenda Arianna Fontana

"Da tempo Arianna ha avuto una gestione del suo avvicinamento, delle sue tappe che l'hanno portata a Pechino autonoma. E' normale? No. Ne ho parlato tante volte con lei, sa perfettamente quanto le sono stato vicino ma non sarà nè il primo nè l'ultimo caso nello sport, non solo italiano, ma anche mondiale, che ci sono delle visioni diverse fra la singola atleta e la Federazione. Quello che conta sono i risultati. Quello che Arianna ha fatto è monumentale, il resto passa in secondo piano".

La positività al Covid

"Ho vissuto in un albergo dignitosissimo, pensavo peggio, pensavo molto peggio. Ho
mangiato riso in bianco, pane e frutta e sono dimagrito sei chilogrammi. E' stata una di quelle esperienze che uno non si immagina mai e che non mi sento di augurare a nessuno
". E' il racconto del presidente del Coni, Giovanni Malagò al termine dell'isolamento e della posizione di 'closing contact' dopo la riscontrata positività al Covid-19 al suo arrivo a Pechino a fine gennaio. "Io sono un signore che per circa due anni non si è risparmiato, ho viaggiato molto anche per quelli che erano i contesti della pandemia e nell'ultima settimana sono stato molto attento e sottoposto negli ultimi cinque giorni a sei tamponi come da protocollo del Cio - ha aggiunto Malagò -. Arrivato a Pechino mi hanno detto che dovevo fare un secondo tampone perche' il primo non era chiarissimo. In stanza avevo gia' disfatto le valigie, sono venuti a prendermi in quattro vestiti da astronauti e sono andato via con l'ambulanza. Mi hanno portato all'albergo 'Rooy' che se lo vedi fuori sembra una struttura fortificata, un grande atrio e una serie di persone con tute mimetizzate da astronauti. Questa storia dura fino a quanto non hai tre volte un valore tra 35 e 40 oppure due volte sopra i 40. In Italia con 35 sei negativo. Dopo tre tamponi tra i 35 e 40 la 'simpatica' notizia che non sei un uomo libero perché il soggetto diventa un close-contact il che significa che per sette giorni non potevo essere in contatto con nessuno, dovevo mangiare in stanza e prendere l'ascensore da solo. Sintomi? Non avevo febbre,
continuavo a starnutire".