Milano Cortina 2026, indagine per corruzione: perquisita sede Fondazione
l'indaginePerquisizioni nella giornata di martedì 21 maggio presso la sede della Fondazione Milano-Cortina. Tre gli indagati per corruzione e turbata libertà d'incanto in merito all'assegnazione dei servizi digitali dell'evento
Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza sta effettuando perquisizioni, ordini di esibizione e ispezioni di sistemi informatici nelle sedi di Fondazione Milano-Cortina 2026 e di una società di Orvieto a cui sono stati assegnati i servizi digitali per l'evento. L'operazione - coordinata dai pm di Milano Francesco Cajani e Alessandro Gobbis e dall'aggiunto Tiziana Siciliano - è estesa anche agli uffici di Deloitte, subentrata all'azienda umbra. Le accuse sono corruzione e turbata libertà d'incanto a carico di tre persone, nessuna delle quali è un dirigente o dipendente attuale della Fondazione. Secondo quanto riporta Ansa, I tre indagati sono l'ex ad della Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari, un ex dirigente della fondazione e l'ex rappresentante legale della Vetrya, ora Quibyt, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026. Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano si trova presso la sede della fondazione
Abodi: "La Fondazione è una casa di vetro"
"La Guardia di Finanza fa un lavoro egregio e ha il nostro sostegno. Ora vediamo le risultanze dell’indagine che non è mai motivo di soddisfazione e orgoglio, ma nemmeno di preoccupazione". Cosi il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, a margine dell’incontro con il Roma Club Gerusalemme. "La fondazione deve essere ed è una casa di vetro - ha aggiunto Abodi-. E chiunque voglia guardarci dentro deve trovare le risposte sulla trasparenza e sui comportamenti gestionali".
Malagò: "Lo sport in questo caso è la vittima"
"Questa mattina, arrivando in ufficio in fondazione, abbiamo avuto questa visita della Guardia di Finanza con la Procura che voleva dei chiarimenti su delle posizioni che riguardano specificamente tre persone: l'ex amministratore delegato, un responsabile di settore, peraltro persona sicuramente di fiducia dell'amministratore delegato, e un imprenditore. Adesso ovviamente massima disponibilità nel fornire tutte le carte, tutti i documenti, tutti gli attestati. Penso che ancora una volta, al di là che, ovviamente, c'è massima speranza, che c'è bontà dell'operato e garanzia dell'innocenza trasparenza, però lo sport in termini di immagine è vittima di tutto questo. Questo è poco ma sicuro. Ricordo anche, diciamo ai poco conosciuti, il Cio pretese che ci fosse una presidenza legata allo sport e un delegato legato al mondo della politica designato della politica".