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Elezione presidente Cio, chi sono i candidati a sostituire Thomas Bach

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Danilo Freri

Danilo Freri

Nuovo presidente Cio: i candidati per il dopo Bach
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Nuovo presidente Cio: i candidati per il dopo Bach
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Per nominare il successore del tedesco Thomas Bach al Cio, si vota nella giornata di domani, dalle 16 in avanti: l’elezione prevista intorno alle 18. Sette i candidati in lizza con tre possibili favoriti per guidare il comitato olimpico internazionale: l'inglese Sebastian Coe, lo spagnolo e attuale vice presidente Cio Juan Antonio Samaranch junior e l'ex nuotatrice Kirsty Coventry

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Finisce l’era di Thomas Bach alla guida del comitato olimpico internazionale. La nuova era si annuncia come una delle più difficili e sfidanti di sempre. Il tedesco Bach, presidente dal 2013, è stato un dominatore incontrastato. È sempre stato eletto alla presidenza del CIO quasi all’unanimità, nono presidente della massima organizzazione dello sport mondiale, che nella sua storia ha avuto spesso reggenze di lunga durata e non solo con il barone de Coubertin. Per la sua successione si sono presentati sette candidati. Quattro sono presidenti di federazioni internazionali: l’inglese Sebastian Coe per l’atletica, il francese David Lappartient per il ciclismo, lo svedese Johan Eliasch per lo sci e il giapponese Morinari Watanabe per la ginnastica. C’è il principe giordano Feisal Al Hussein e due candidati molto introdotti nell’attuale gestione Bach come lo spagnolo Juan Antonio Samaranch junior, attuale vicepresidente CIO, e l’ex nuotatrice Kirsty Coventry, 7 medaglie olimpiche, ministro per la gioventù e lo sport dello Zimbabwe.

Giovane e donna: la novità Coventry 

Coventry rappresenta una novità, insieme a tanti elementi di continuità. Potrebbe diventare la prima donna a guidare il CIO e la prima presidente africana. Ha 41 anni, è più giovane degli altri candidati, ha guidato la commissione atleti e ha buoni contatti con chi è protagonista dello sport in un mondo dove comandano burocrati e dirigenti piuttosto attempati. Ma è un elemento di spicco del comitato esecutivo del CIO attuale, il presidente Bach si è speso in suo favore negli ultimi mesi. Non sarebbe certo una rivoluzionaria. 

Coe, l'ex campione che ha organizzato Londra 2012

Ha molti più punti di rottura Sebastian Coe, un nome che ha grande visibilità per il suo passato da campione olimpico, per l’organizzazione delle Olimpiadi di Londra 2012, per la guida dell’atletica mondiale con posizioni spesso intransigenti. Ha criticato duramente la poca trasparenza del CIO e le procedure di voto di queste elezioni, proprio alla vigilia. Chissà se questo gli farà guadagnare favori. 

Presidenza Cio, come si vota

Le procedure di voto sono un fattore decisivo. I 109 membri che hanno il compito di scegliere il presidente si riuniranno nel conclave dello sport mondiale. Saranno isolati e voteranno a scrutinio segreto, ad ogni votazione verrà escluso il candidato meno votato ma senza rendere noto il risultato degli altri. Quindi si rivoterà al buio, con accordi o veti che potrebbero portare a qualche sorpresa in questa corsa ad eliminazione. Finché qualcuno non raggiungerà il quorum che è fissato intorno a quota 50 voti, perché ci sono un paio di assenze e perché i membri dei paesi di candidati ancora in corsa non possono votare. Domani, giovedì 20 marzo, alle ore 16 inizieranno le operazioni di voto, il cuore della sessione n.144 del Comitato olimpico internazionale riunito a Costa Navarino, vicino ad Olimpia. In Grecia, dove i Giochi Olimpici custodiscono la tradizione. 

Le sfide del nuovo presidente

In un clima geopolitico mondiale così teso e imprevedibile, la linea del nuovo presidente sarà fondamentale per lo sport dei prossimi anni. I temi sono tanti: sostenibilità (economica e ambientale), modernizzazione (nuove regole, nuove discipline, nuove tecnologie), inclusività (di genere, di paesi esclusi perché coinvolti in conflitti come la Russia, di paesi ancora ai margini dello sport mondiale soprattutto in Africa e in Asia), nuovi accordi commerciali. Servirà anche, forse soprattutto, capacità di dialogo e diplomazia.

L'opzione Samaranch jr e gli altri candidati

Dovrebbero uscire velocemente di scena Watanabe, Eliasch e il principe Al Hussein. Non dovrebbe resistere a lungo Lappartient, che non ha ancora molti legami all’interno del CIO. È un candidato forte sicuramente Samaranch, figlio dello storico presidente del CIO dal 1980 al 2001, ben introdotto nel comitato olimpico, impegnato a seguire l’eredità del padre e di Bach ma anche a distinguersi per uscire dall’ombra di due colossi così ingombranti. Samaranch ha buoni contatti con l’Italia, la moglie Cristina è italiana.

Malagò e Pellegrini tra i membri italiani al voto

A proposito, i membri italiani che voteranno sono il presidente del CONI Giovanni Malagò, Federica Pellegrini che fa parte della commissione atleti e Ivo Ferriani, presidente della federazione internazionale bob e skeleton e membro CIO dal 2016. Samaranch ha 65 anni, Sebastian Coe ne ha 68. Potrebbe essere un fattore da considerare visto che il CIO ha fissato un limite di età a 70 anni, che in casi particolari può essere esteso a 74. Il presidente viene eletto per 8 anni. Coe, quindi, non arriverebbe al termine del suo mandato, con le regole attuali dovrebbe lasciare prima. Per lui e per Samaranch questa elezione è l’unica possibilità per diventare presidenti. Tanti candidati faranno disperdere i voti e renderanno più incerto il risultato.

I tre favoriti 

Nella corsa ad eliminazione dovrebbero rimanere in tre: Samaranch, Coe e Coventry. Saranno decisive le alleanze o i tradimenti dell’ultimo momento. Se è vero che Kirsty Coventry può essere la candidata che parte in vantaggio, gli ultimi sussurri che arrivano da Olimpia parlano di una possibile alleanza tra Coe e Samaranch per batterla. È come al conclave. Manca solo la fumata bianca che arriverà nella serata di giovedì per annunciare il nuovo papa dello sport mondiale. O una papessa.

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