Castrogiovanni: "Velocità e potenza contro gli inglesi"
RugbyIl pilone argentino tornerà a vestire nuovamente la maglia azzurra dopo i problemi fisici accusati ad una spalla. Per l'esordio nel Sei Nazioni contro l'Inghilterra promette battaglia: "Dovremo pensare solo a placcare"
Un ritorno che ci voleva proprio. Soprattutto di questi tempi, con Matias Aguero e Lorenzo Cittadini fuori per problemi fisici, Andrea Lo Cicero lontanissimo dal giro azzurro dopo le polemiche successive alla sua esclusione per i primi impegni del Sei Nazioni. Martin Castrogiovanni torna a vestire la maglia azzurra dopo la lunga assenza dovuta a diversi problemi fisici (spalla, pubalgia). Una presenza, la sua, che è difficile non notare. Un po' per i capelli, che tornano lunghi come la barba stile Chabal, un po' per la carica che prova a dare all'ambiente.
Anche se il primo avversario in questo 2009, si chiama Inghilterra. Che si presenterà all'appuntamento di Londra "dopo un novembre difficile. Quindi per noi non sarà facile sabato a Twickenham - ha detto l'azzurro - Anche per noi le cose non sono andate bene, ma non vedo tutto questo allarme. Se andiamo a vedere sono andate male due gare, contro l'Australia abbiamo visto una grande Italia. Non ci resta che lavorare duro. L'unico modo per sperare di riuscire a vincere è quello di dare in campo il 100%. Dovremo pensare soltanto a placcare, placcare, placcare e fare male ai nostri avversari". "Castro" si aspetta un "Sei Nazioni difficile, anche per le nuove regole che non sono adattissime per il nostro gioco. Partiamo da Twickenham, un tempio del rugby, dove deve essere un onore giocare. Avremo settemila italiani al seguito, bellissimo. Due anni fa in Scozia erano in seimila, chissà che anche questa volta...". Per l'Italia, si può dire, è già futuro con i sei esordienti chiamati da Mallett nella prima convocazione per il torneo. "Ci sono tantissimi giovani qui in Nazionale, mi fanno sentire pure un po' vecchio... Ma è un segnale positivo, importante, perché loro sono il nostro futuro, hanno tutti la nostra fiducia".
Da un avanti ai trequarti azzurri allenati da Jean-Philippe Cariat. "Come sfidare gli inglesi? Serviranno velocità, potenza e sicuramente pulizia nei punti d'incontro. Ma anche efficacia nei punti di incontro. Non dovremo subirli fisicamente, altrimenti andremo in difficoltà. E poi sarà importante resistere psicologicamente nella prima parte della gara: se ci riusciremo avremo qualche speranza di poterli mettere in difficoltà". Poi, sui tanti giovani citati da Castrogiovanni, Cariat ha spiegato di essere rimasto piacevolmente sorpreso "dall'impegno di tutti, mi sono piaciuti. Come Andrea Bacchetti, Gilberto Pavan e Roberto Quartaroli".
Anche se il primo avversario in questo 2009, si chiama Inghilterra. Che si presenterà all'appuntamento di Londra "dopo un novembre difficile. Quindi per noi non sarà facile sabato a Twickenham - ha detto l'azzurro - Anche per noi le cose non sono andate bene, ma non vedo tutto questo allarme. Se andiamo a vedere sono andate male due gare, contro l'Australia abbiamo visto una grande Italia. Non ci resta che lavorare duro. L'unico modo per sperare di riuscire a vincere è quello di dare in campo il 100%. Dovremo pensare soltanto a placcare, placcare, placcare e fare male ai nostri avversari". "Castro" si aspetta un "Sei Nazioni difficile, anche per le nuove regole che non sono adattissime per il nostro gioco. Partiamo da Twickenham, un tempio del rugby, dove deve essere un onore giocare. Avremo settemila italiani al seguito, bellissimo. Due anni fa in Scozia erano in seimila, chissà che anche questa volta...". Per l'Italia, si può dire, è già futuro con i sei esordienti chiamati da Mallett nella prima convocazione per il torneo. "Ci sono tantissimi giovani qui in Nazionale, mi fanno sentire pure un po' vecchio... Ma è un segnale positivo, importante, perché loro sono il nostro futuro, hanno tutti la nostra fiducia".
Da un avanti ai trequarti azzurri allenati da Jean-Philippe Cariat. "Come sfidare gli inglesi? Serviranno velocità, potenza e sicuramente pulizia nei punti d'incontro. Ma anche efficacia nei punti di incontro. Non dovremo subirli fisicamente, altrimenti andremo in difficoltà. E poi sarà importante resistere psicologicamente nella prima parte della gara: se ci riusciremo avremo qualche speranza di poterli mettere in difficoltà". Poi, sui tanti giovani citati da Castrogiovanni, Cariat ha spiegato di essere rimasto piacevolmente sorpreso "dall'impegno di tutti, mi sono piaciuti. Come Andrea Bacchetti, Gilberto Pavan e Roberto Quartaroli".