Terremoto, il capitano de L'Aquila Rugby: non dimenticateci
RugbyMaurizio Zaffiri, colpito in prima persona dalla tragedia del terremoto per la scomparsa del pilone della squadra, il ventenne Lorenzo Sebastiani, lancia un appello: ''E' indispensabile proseguire con gli aiuti fino alla rinascita della città''
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"L'importante è non dimenticare questa grande tragedia. E' indispensabile proseguire con gli aiuti e la solidarietà fino alla rinascita della città". Lo ha detto il capitano della squadra di rugby de L'Aquila Maurizio Zaffiri, colpito in prima persona dalla tragedia del terremoto per la scomparsa del pilone della squadra, il ventenne Lorenzo Sebastiani. Il capitano è presente insieme ad alcuni compagni di squadra alla cerimonia della consegna delle pergamene di invito, a firma del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, agli ambasciatori dei 23 Paesi partecipanti ai Giochi del Mediterraneo in programma a Pescara dal 26 giugno al 5 luglio prossimi. "Inizialmente -aggiunge Zaffiri- era per noi abbastanza dura pensare allo sport, immersi come eravamo in questa tragedia. Ma ci siamo resi conto che era stata proprio la gente stessa a chiederci di riprendere a giocare, forse per una effimera sensazione di ritorno alla normalità. Siamo stati un po' gli ambasciatori dell'impegno profuso da molti per cercare di far tornare l'Abruzzo alla normalità".
"L'importante è non dimenticare questa grande tragedia. E' indispensabile proseguire con gli aiuti e la solidarietà fino alla rinascita della città". Lo ha detto il capitano della squadra di rugby de L'Aquila Maurizio Zaffiri, colpito in prima persona dalla tragedia del terremoto per la scomparsa del pilone della squadra, il ventenne Lorenzo Sebastiani. Il capitano è presente insieme ad alcuni compagni di squadra alla cerimonia della consegna delle pergamene di invito, a firma del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, agli ambasciatori dei 23 Paesi partecipanti ai Giochi del Mediterraneo in programma a Pescara dal 26 giugno al 5 luglio prossimi. "Inizialmente -aggiunge Zaffiri- era per noi abbastanza dura pensare allo sport, immersi come eravamo in questa tragedia. Ma ci siamo resi conto che era stata proprio la gente stessa a chiederci di riprendere a giocare, forse per una effimera sensazione di ritorno alla normalità. Siamo stati un po' gli ambasciatori dell'impegno profuso da molti per cercare di far tornare l'Abruzzo alla normalità".