Italrugby, test in Australia: missione quasi impossibile

Rugby
Nick Mallett, ct dell'Italrugby
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Il flanker azzurro Mauro Bergamasco guarda all'amichevole con i Wallabies e dice: "Non faccio proclami, ma se giochiamo il nostro rugby...". Giovedì il XV del ct Mallet, sabato la DIRETTA SU SKY

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"Non faccio proclami, ma possiamo mettere in difficolta' l'Australia". Parola di Mauro Bergamasco. Il flanker azzurro è convinto delle possibilità della Nazionale che sabato a Canberra sfiderà i Wallabies nel primo test match del tour estivo (ore 11.30 italiane, diretta SKY Sport 3). C'è poi da riscattare la sconfitta beffa dello scorso novembre, quando l'Italia ando' vicina al clamoroso successo a Padova, prima di perdere 30-20. "Non voglio fare proclami- ha proseguito Bergamasco senior- quella che ci attende sabato è una partita durissima e non sta a me parlare di chance di vittoria o di sconfitta, ma sono sicuro che potremo mettere in difficoltà l'Australia in molte situazioni di gioco. Dovremo concentrarci sul nostro rugby, sulla difesa in prima e seconda fase e sul possesso in attacco: rispettiamo questi principi ed abbiamo le carte in regola per sfidare l'Australia".

Sfida nella sfida quella tra lo stesso Bergamasco e il flanker australiano George Smith. "George è una delle terze linee più competitive al mondo- ha detto ancora il giocatore dello Stade Francais- molto forte fisicamente e sui punti d'incontro. E' sicuramente un avversario pericoloso, a cui dovremo fare grande attenzione. E' abilissimo nel recupero dei palloni e nei sostegni diretti ai trequarti in prima fase, e non ho dubbi sul fatto che sai uno dei giocatori più competenti nella nostra posizione".

Ma non è Smith l'unica preoccupazione del padovano dello Stade Francais: "L'Australia ha giovani che si stanno affacciando in prima squadra, ma sbagliamo se pensiamo che questo possa andare a nostro vantaggio: chi conquista un posto coi Wallabies ha dalla sua le caratteristiche fisiche, tecniche e mentali per essere un eccezionale rugbista. L'ossatura della nazionale australiana, al di là dei nuovi inserimenti, non è però molto diversa da quella delle ultime stagioni: Mortlock, Giteau, Sharpe, Baxter sono tutti atleti che, oltre a Smith, abbiamo già avuto modo di affrontare".

E poi "gli avanti australiani, soprattutto la prima e la seconda linea, hanno conosciuto una maturazione importante nelle ultime stagioni: oggi i Wallabies sono una squadra di altissimo livello non solo tra i trequarti ma anche in mischia chiusa ed in rimessa laterale, dove sfruttano al meglio saltatori molto alti ed ottimi blocchi in touche. Ci aspetta un compito difficile, ma dopo una settimana di allenamenti qui in Australia sono sicuro che saremo all'altezza".