Rugby, Parisse: All Blacks? Molto più forte il Sudafrica
RugbyAlla conferenza stampa del Park Hotel La Borghesiana di Roma il capitano azzurro analizza le tre sfide dell'Italrugby con Nuova Zelanda, Sudafrica e Samoa: ''Contro gli Springboks sarà un match molto più difficile, sono loro i migliori al mondo''
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Un gradito ritorno ai microfoni della stampa oggi al Park Hotel La Borghesiana di Roma dove l'Italrugby continua gli allenamenti di preparazione ai test match contro Nuova Zelanda, Sudafrica e Samoa. Insieme al capitano azzurro Sergio Parisse, dopo l'allenamento mattutino sotto la pioggia, ha fatto capolino nella sala stampa del ritiro azzurro il pilone della Benetton Treviso Lorenzo Cittadini, tornato al rugby giocato sabato scorso al Monigo, contro il Plusvalore Gran Parma, dopo uno stop forzato di 17 mesi per la frattura di tibia e perone subita nella semifinale del Super 10 2008/2009.
Da allora, per lui, un lungo processo di riabilitazione - sempre seguito da vicino anche dallo staff tecnico e medico azzurro - arrivato a conclusione lo scorso weekend con il tanto sospirato ritorno in campo. Adesso, nel mirino del 27enne pilone destro che, pochi mesi prima dell'infortunio, aveva conquistato contro l'Irlanda quello che è sino ad oggi il unico cap in nazionale, c'è un posto in azzurro per le sfide a Nuova Zelanda, Sudafrica e Samoa: "E' stato come iniziare una nuova carriera - ha esordito il pilone bresciano del Benetton Treviso ricordando il ritorno in campo di sabato scorso - ma sono contento di essermi preso tutto il tempo che era necessario. Sicuramente non ho ancora il ritmo partita e anche da un punto di vista tattico sto ancora cercando di riabituarmi ma credo che con la continuità, l'abitudine alla partita, riuscirò a rientrare presto nei meccanismi di gioco. Ringrazio il ct Mallett e tutto lo staff per la grande fiducia che mi hanno dimostrato durante l'infortunio continuando a convocarmi anche quando non ero ancora al 100% della condizione. Ora non ho alcuna preclusione nel giocare sia a destra che a sinistra, come fanno Perugini o Castrogiovanni".
Poi è stato il capitano Sergio Parisse, 65 presenze già all'attivo nonostante i 26 anni compiuti nemmeno due mesi fa, a focalizzare l'attenzione sul trittico novembrino contro le squadre dell'Emisfero Sud: "Ormai i giorni che ci separano dalla finestra internazionale di autunno sono pochi - ha detto il numero 8 dello Stade Francais - e stiamo concentrando il nostro lavoro sui lanci di gioco dei trequarti, sulle rimesse laterali e sulle mischie ordinate per quanto riguarda invece noi uomini del pacchetto. La prima partita, a San Siro contro gli All Blacks neozelandesi, rappresenta per noi una grossa responsabilità. Avremo gli occhi di quasi ottantamila persone puntati su di noi, dovremo dare tutto ciò che abbiamo contro un avversario che credo sia decisamente più in forma rispetto all'ultimo scontro diretto del 27 giugno scorso. Pensare di poterli battere solo perché siamo riusciti a contenerli a Christchurch sarebbe un grosso errore, ma ci stiamo allenando con grande attenzione sapendo che il rispetto della nostra tattica di gioco sarà fondamentale".
Poi Parisse ha spiegato quello che dovrebbe essere il piano tattico di Azzurra. "Dovremo tenerli il più possibile lontano dalla nostra area di meta - ha detto - e ripetere la buona prestazione nel gioco al piede nel mese di giugno, mantenendo altissima l'attenzione in difesa e limitando al minimo gli errori in fase di placcaggio". Parisse, alla terza stagione da capitano della nazionale, ha poi spostato la propria attenzione sul Sudafrica: "Senza togliere nulla alla leggenda degli All Blacks, oggi la squadra più forte al mondo è il Sudafrica. Poter affrontare la squadra che negli ultimi due anni ha dominato la scena mondiale, conquistando la Rugby World Cup 2007, le Series dell'estate scorsa contro i British and Irish Lions e l'ultimo Tri-Nations è un grande privilegio per l'Italia, e insieme al test di Milano ci permetterà di capire la nostra evoluzione rispetto alle partite del tour. Contro gli Springboks sarà dura. Sappiamo già di poter essere competitivi con chiunque se giochiamo al meglio in difesa, ma adesso siamo chiamati a muovere dei passi avanti anche nel gioco d'attacco".
Lo skipper azzurro - che domani concluderà anticipatamente il raduno per tornare brevemente al Club d'appartenenza in vista del turno infrasettimanale di Top 14- ha infine concentrato la propria attenzione su Samoa: "Poco da dire: ottimi atleti, mai battuti dall'Italia in passato. Sottovalutarli sarebbe l'errore più grave". Domani ancora doppia seduta per i 32 atleti convocati dal ct Nick Mallett. Il tecnico sudafricano della Nazionale, insieme al Presidente federale Giancarlo Dondi, sarà giovedì mattina a Milano al fianco delle istituzioni locali, del main sponsor Cariparma e dei rappresentanti dell'host broadcaster La7 (che trasmetterà gli incontri in diretta simulcast con Sky Sport) per presentare ufficialmente alla stampa i Cariparma Test Match 2009.
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Un gradito ritorno ai microfoni della stampa oggi al Park Hotel La Borghesiana di Roma dove l'Italrugby continua gli allenamenti di preparazione ai test match contro Nuova Zelanda, Sudafrica e Samoa. Insieme al capitano azzurro Sergio Parisse, dopo l'allenamento mattutino sotto la pioggia, ha fatto capolino nella sala stampa del ritiro azzurro il pilone della Benetton Treviso Lorenzo Cittadini, tornato al rugby giocato sabato scorso al Monigo, contro il Plusvalore Gran Parma, dopo uno stop forzato di 17 mesi per la frattura di tibia e perone subita nella semifinale del Super 10 2008/2009.
Da allora, per lui, un lungo processo di riabilitazione - sempre seguito da vicino anche dallo staff tecnico e medico azzurro - arrivato a conclusione lo scorso weekend con il tanto sospirato ritorno in campo. Adesso, nel mirino del 27enne pilone destro che, pochi mesi prima dell'infortunio, aveva conquistato contro l'Irlanda quello che è sino ad oggi il unico cap in nazionale, c'è un posto in azzurro per le sfide a Nuova Zelanda, Sudafrica e Samoa: "E' stato come iniziare una nuova carriera - ha esordito il pilone bresciano del Benetton Treviso ricordando il ritorno in campo di sabato scorso - ma sono contento di essermi preso tutto il tempo che era necessario. Sicuramente non ho ancora il ritmo partita e anche da un punto di vista tattico sto ancora cercando di riabituarmi ma credo che con la continuità, l'abitudine alla partita, riuscirò a rientrare presto nei meccanismi di gioco. Ringrazio il ct Mallett e tutto lo staff per la grande fiducia che mi hanno dimostrato durante l'infortunio continuando a convocarmi anche quando non ero ancora al 100% della condizione. Ora non ho alcuna preclusione nel giocare sia a destra che a sinistra, come fanno Perugini o Castrogiovanni".
Poi è stato il capitano Sergio Parisse, 65 presenze già all'attivo nonostante i 26 anni compiuti nemmeno due mesi fa, a focalizzare l'attenzione sul trittico novembrino contro le squadre dell'Emisfero Sud: "Ormai i giorni che ci separano dalla finestra internazionale di autunno sono pochi - ha detto il numero 8 dello Stade Francais - e stiamo concentrando il nostro lavoro sui lanci di gioco dei trequarti, sulle rimesse laterali e sulle mischie ordinate per quanto riguarda invece noi uomini del pacchetto. La prima partita, a San Siro contro gli All Blacks neozelandesi, rappresenta per noi una grossa responsabilità. Avremo gli occhi di quasi ottantamila persone puntati su di noi, dovremo dare tutto ciò che abbiamo contro un avversario che credo sia decisamente più in forma rispetto all'ultimo scontro diretto del 27 giugno scorso. Pensare di poterli battere solo perché siamo riusciti a contenerli a Christchurch sarebbe un grosso errore, ma ci stiamo allenando con grande attenzione sapendo che il rispetto della nostra tattica di gioco sarà fondamentale".
Poi Parisse ha spiegato quello che dovrebbe essere il piano tattico di Azzurra. "Dovremo tenerli il più possibile lontano dalla nostra area di meta - ha detto - e ripetere la buona prestazione nel gioco al piede nel mese di giugno, mantenendo altissima l'attenzione in difesa e limitando al minimo gli errori in fase di placcaggio". Parisse, alla terza stagione da capitano della nazionale, ha poi spostato la propria attenzione sul Sudafrica: "Senza togliere nulla alla leggenda degli All Blacks, oggi la squadra più forte al mondo è il Sudafrica. Poter affrontare la squadra che negli ultimi due anni ha dominato la scena mondiale, conquistando la Rugby World Cup 2007, le Series dell'estate scorsa contro i British and Irish Lions e l'ultimo Tri-Nations è un grande privilegio per l'Italia, e insieme al test di Milano ci permetterà di capire la nostra evoluzione rispetto alle partite del tour. Contro gli Springboks sarà dura. Sappiamo già di poter essere competitivi con chiunque se giochiamo al meglio in difesa, ma adesso siamo chiamati a muovere dei passi avanti anche nel gioco d'attacco".
Lo skipper azzurro - che domani concluderà anticipatamente il raduno per tornare brevemente al Club d'appartenenza in vista del turno infrasettimanale di Top 14- ha infine concentrato la propria attenzione su Samoa: "Poco da dire: ottimi atleti, mai battuti dall'Italia in passato. Sottovalutarli sarebbe l'errore più grave". Domani ancora doppia seduta per i 32 atleti convocati dal ct Nick Mallett. Il tecnico sudafricano della Nazionale, insieme al Presidente federale Giancarlo Dondi, sarà giovedì mattina a Milano al fianco delle istituzioni locali, del main sponsor Cariparma e dei rappresentanti dell'host broadcaster La7 (che trasmetterà gli incontri in diretta simulcast con Sky Sport) per presentare ufficialmente alla stampa i Cariparma Test Match 2009.
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