Sei Nazioni, capitan Ghiraldini: "Dominare in mischia"
RugbyIl tallonatore di Treviso, neo capitano della Nazionale per l'assenza di Parisse, carica la squadra: "Siamo un grande gruppo, l'uno contro uno sarà decisivo. Essere capitano è una responsabilità, ma non ho dubbi, faremo bene"
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Seconda giornata di allenamenti a Roma per la Nazionale Italiana Rugby che oggi, sotto una fitta pioggia che ha investito la Capitale, ha continuato la preparazione alla gara di sabato 6 febbraio contro l’Irlanda, match d’esordio nell’RBS 6 Nazioni 2010. A guidare il gruppo in allenamento, prima di volare a Londra insieme al CT Mallett per la presentazione europea del torneo in programma domani a Londra, è stato il venticinquenne tallonatore della Benetton Treviso Leonardo Ghiraldini, a cui Mallett ha affidato i gradi di capitano con Sergio Parisse impegnato nel lungo processo di recupero dall’infortunio al ginocchio subito a novembre.
Leonardo, per l’Italia è l’undicesimo Sei Nazioni, il primo per te da capitano. Una responsabilità?
“Senza dubbio guidare la Nazionale in un torneo tanto importante rappresenta una grossa responsabilità, ma ho la consapevolezza di poter contare su un gruppo formato da grandi giocatori, da rugbisti esperti e dal grande carattere. Non ho dubbi, faremo bene”.
Cosa è lecito aspettarsi da questa Italia? Quali saranno le partite più difficili da affrontare?
“Preferisco non parlare di tutti gli avversari, noi lavoriamo settimana per settimana, concentrandoci su una partita alla volta. Adesso ci stiamo preparando nel migliore dei modi alla partita di Dublino. A Croke Park sarà una partita molto difficile, l’Irlanda è una delle favorite del 6 Nazioni ma noi abbiamo le nostre carte da giocare. Ci stiamo allenando con voglia ed intensità e sono sicuro che questo lavoro darà i suoi frutti contro gli irlandesi”.
Con la Benetton Treviso hai affrontato due volte in Heineken Cup il Munster, che vanta nel proprio pacchetto di mischia molti nazionali irlandesi. Quale è la chiave per essere competitivi contro l’Irlanda?
“Senza dubbio dominare in mischia e nello scontro individuale, negli uno contro uno. Il pacchetto di mischia irlandese, come detto, è in larga parte quello del Munster, quindi si conoscono a memoria, sono molto organizzati. Noi dovremo riuscire a vincere lo scontro là davanti e dalla nostra mischia partire per costruire la nostra organizzazione di gioco”.
Si riparte dalla vittoria contro Samoa e dalle belle prestazioni di novembre con Nuova Zelanda e Sudafrica…
“Novembre è stato un mese positivo, ma noi adesso siamo concentrati sul futuro e sul Sei Nazioni più che su quello che è stato qualche mese fa. Lavoriamo per continuare a migliorarci, soprattutto in fase offensiva e di gestione del possesso, e abbiamo tanta fiducia nelle nostre potenzialità e nel nostro gioco”.
Cosa ti ha chiesto il CT confermandoti come capitano per il 6 Nazioni dopo la partita vinta con Samoa?
“Soprattutto, aiutare il gruppo a mantenere l’attitudine di novembre e dell’ultima settimana che ha preceduto il Cariparma Test Match di Ascoli”.
Peserà la mancanza di Sergio Parisse?
“Sergio è un grande giocatore, in grado di essere presente in molte situazioni di gioco. Fare a meno di lui aumenterà il livello di responsabilità individuale, dovremo comunicare ancora più di quanto facciamo normalmente e anche su questo abbiamo già iniziato a concentrarci in allenamento”.
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Seconda giornata di allenamenti a Roma per la Nazionale Italiana Rugby che oggi, sotto una fitta pioggia che ha investito la Capitale, ha continuato la preparazione alla gara di sabato 6 febbraio contro l’Irlanda, match d’esordio nell’RBS 6 Nazioni 2010. A guidare il gruppo in allenamento, prima di volare a Londra insieme al CT Mallett per la presentazione europea del torneo in programma domani a Londra, è stato il venticinquenne tallonatore della Benetton Treviso Leonardo Ghiraldini, a cui Mallett ha affidato i gradi di capitano con Sergio Parisse impegnato nel lungo processo di recupero dall’infortunio al ginocchio subito a novembre.
Leonardo, per l’Italia è l’undicesimo Sei Nazioni, il primo per te da capitano. Una responsabilità?
“Senza dubbio guidare la Nazionale in un torneo tanto importante rappresenta una grossa responsabilità, ma ho la consapevolezza di poter contare su un gruppo formato da grandi giocatori, da rugbisti esperti e dal grande carattere. Non ho dubbi, faremo bene”.
Cosa è lecito aspettarsi da questa Italia? Quali saranno le partite più difficili da affrontare?
“Preferisco non parlare di tutti gli avversari, noi lavoriamo settimana per settimana, concentrandoci su una partita alla volta. Adesso ci stiamo preparando nel migliore dei modi alla partita di Dublino. A Croke Park sarà una partita molto difficile, l’Irlanda è una delle favorite del 6 Nazioni ma noi abbiamo le nostre carte da giocare. Ci stiamo allenando con voglia ed intensità e sono sicuro che questo lavoro darà i suoi frutti contro gli irlandesi”.
Con la Benetton Treviso hai affrontato due volte in Heineken Cup il Munster, che vanta nel proprio pacchetto di mischia molti nazionali irlandesi. Quale è la chiave per essere competitivi contro l’Irlanda?
“Senza dubbio dominare in mischia e nello scontro individuale, negli uno contro uno. Il pacchetto di mischia irlandese, come detto, è in larga parte quello del Munster, quindi si conoscono a memoria, sono molto organizzati. Noi dovremo riuscire a vincere lo scontro là davanti e dalla nostra mischia partire per costruire la nostra organizzazione di gioco”.
Si riparte dalla vittoria contro Samoa e dalle belle prestazioni di novembre con Nuova Zelanda e Sudafrica…
“Novembre è stato un mese positivo, ma noi adesso siamo concentrati sul futuro e sul Sei Nazioni più che su quello che è stato qualche mese fa. Lavoriamo per continuare a migliorarci, soprattutto in fase offensiva e di gestione del possesso, e abbiamo tanta fiducia nelle nostre potenzialità e nel nostro gioco”.
Cosa ti ha chiesto il CT confermandoti come capitano per il 6 Nazioni dopo la partita vinta con Samoa?
“Soprattutto, aiutare il gruppo a mantenere l’attitudine di novembre e dell’ultima settimana che ha preceduto il Cariparma Test Match di Ascoli”.
Peserà la mancanza di Sergio Parisse?
“Sergio è un grande giocatore, in grado di essere presente in molte situazioni di gioco. Fare a meno di lui aumenterà il livello di responsabilità individuale, dovremo comunicare ancora più di quanto facciamo normalmente e anche su questo abbiamo già iniziato a concentrarci in allenamento”.