Cinque cose da fare per (provare a) battere l'Australia

Rugby
Castrogiovanni sembra ridersela già di gusto, sente profumo d'Australia
castrogiovanni_test_match_rugby_ansa

TEST MATCH. Sabato a Torino gli azzurri alla prova del fuoco. Sergio Parisse e compagni hanno già dichiarato che vogliono rischiare, sapendo che può finire male. Ecco le ricette teoriche per bloccare il 4° team del ranking mondiale

di Antonio Raimondi

Cinque mosse per provare a battere l'Australia sabato a Torino. Beh, non è detto che azzeccandole tutte, si possa eliminare completamente il gap che esiste tra la quarta del ranking mondiale e la dodicesima. Sergio Parisse e compagni hanno già dichiarato che vogliono rischiare per avere tutto, sapendo che ci si potrebbe ritrovare con un sacco di punti sul groppone.

1) Iniziamo dall'approccio mentale, che detto così appare molto generico, ma che bisogna valorizzare con i comportamenti in campo, in ogni piccola situazione, per essere sempre i primi. Conquistare il primo pallone, vincere la prima collisione, arrivare sul punto della prima mischia per primi, marcare i primi punti, anche tre semplice maledetti punti, e far capire dal primo minuto agli australiani che abbiamo voglia di vincere e che perderanno l'ottava partita della stagione. La pressione è tutta su di loro e bisogna fargliela sentire sempre di più.

2) La mischia ordinata dicono che sia il punto debole dell'Australia. Non è vero del tutto o quanto meno è soltanto una parte della storia. E' invece vero e fondamentale che bisogna iniziare a metterli in difficoltà dalla mischia ordinata. Contro l'Inghilterra, gli australiani hanno dimostrato di temere il pack avversario. Se riguardate la partita, già nella fase di preparazione delle mischie si vedeva la voglia di dominare degli inglesi e quasi il desiderio di evitare le mischie da parte degli australiani. Pronti e legati sul punto prima degli avversari sarebbe l'inizio per gli azzurri di un pomeriggio da dominatori in mischia ordinata.

3) La rimessa laterale potrebbe essere il nostro punto debole. La questione non è solo la battaglia aerea, dove comunque siamo molto attrezzati, perché Bortolami è un grande specialista e abbiamo al salto gente come Parisse e Zanni. Loro hanno qualità per una buona conquista e allora il problema è la difesa da rimessa laterale, storicamente un nostro punto debole. Jacques Brunel ha aggiustato il guasto, modificando la struttura difensiva, mettendo il tallonatore a difesa del fondo della touche. Giazzon dovrà mantenere la serenità nel lancio e non mollare nulla in difesa.

4) Tempo, ritmo e velocità. Dobbiamo giocare una partita musicale, imponendo lo spartito agli australiani, soprattutto quando, e capiterà, saranno loro ad avere il pallone. Il loro tempo sarà dettato dal passaggio nei vari punti d'incontro, noi dovremo pigiare sulla nota del placcaggio con decisione, perché vincere la collisione ci permetterebbe di dettare il ritmo, rallentando l'uscita del pallone e impedendo così agli australiani di portarci a suonare la velocità di un vivacissimo o un allegrissimo, mentre al massimo possiamo concedergli un andante moderato.

5) Organizzazione. Ridurre il più possibile le situazioni di gioco rotto dove le qualità tecniche e interpretative degli australiani sono superiori alle nostre. Togliere il pallone agli australiani è una buona organizzazione, ma nessuno può farlo per ottanta minuti. Quindi l'alternanza delle scelte è fondamentale così come la risposta organizzata di tutta la squadra alle scelte dei singoli. Mai calciare per liberarsi del pallone, mai restare isolati, mai lasciare palloni di recupero. Alla fine ci accontenteremmo anche di una brutta, bruttissima vittoria.