Caos premi, sfogo di capitan Parisse: "Non siamo mercenari"

Rugby

Dopo le polemiche tra Federugby e giocatori della Nazionale sulla vicenda-premi, il leader degli azzurri tuona su Facebook: "Non siamo irriconoscenti, siamo stati diffamati e invece non dicono che ci paghiamo da soli i medici quando ci infortuniamo"

Dopo il caos tra Federugby e giocatori della Nazionale sulla vicenda-premi, Sergio Parisse interrompe il silenzio e passa al contrattacco. L’arringa difensiva del capitano coinvolge tutti i giocatori, non solo gli azzurri. Parisse non ci sta e rilancia su Facebook, rivendicando - nel post rivolto anche al presidente della Fir, Alfredo Gavazzi - più dignità a giocatori e tifosi: “Ci hanno dato dei mercenari, siamo stati diffamati e invece non dicono che se ci infortuniamo ci paghiamo da soli i medici: il rugby non è solo sport, ma passione, uno stile di vita che fa sentire per sempre membro di un club virtuale, un elemento di distinzione e appartenenza - scrive Parisse nel suo lungo sfogo -. Io ne ho fatto una ragione di vita, spero che anche in futuro possa con ruoli diversi rimanere in questo mondo”.

Mercenari irriconoscenti
- Secondo il capitano azzurro la Fir potrebbe anche puntare a una complessiva “pianificazione e organizzazione, come avviene in altri Paesi, in modo da creare le condizioni ideali per far esprimere al massimo i giocatori”. Il capitano azzurro respinge le accuse di scarso impegno in campo, che avrebbe fatto precipitare l'Italia nel ranking (fino al 15/o posto): “Ci hanno fatto passare per mercenari irriconoscenti, hanno raccontato genericamente quello che interessava far conoscere, trascurando la dimensione delle richieste economiche e omettendone altre più significative, oggetto principale della trattativa tra Gira e federazione. La volontà della squadra è stata sempre quella di tutelare l'integrità del movimento, lasciando a casa i 'panni sporchi'. A questo punto è necessario lavarne un po’ pubblicamente, sottolineando come dal 2000 al 2013 i giocatori hanno percepito sempre le stesse remunerazioni, anche se la popolarità del nostro sport è cresciuta grazie all’entusiasmo che la Nazionale ha saputo generare verso i tifosi, procurando maggiori entrate alla Fir, attraverso sponsor e stadi pieni”.

Il rugby per ogni giocatore non è' solo uno sport ma una passione, uno stile di vita che lo fa sentire per sempre membro...

Posted by Sergio Parisse "official page" on Giovedì 18 giugno 2015