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Sei Nazioni, l'analisi di Francesco Pierantozzi dopo la sconfitta dell'Italia in Francia

Rugby

Francesco Pierantozzi

©Getty

Nell'esordio del Sei Nazioni 2022, Italia battuta in casa della Francia 37-10. La sconfitta degli Azzurri offre comunque buoni spunti al CT Crowley. Squadra giovane quella italiana, che nella prima mezz'ora tiene testa ad una delle favorite alla vittoria finale. Esordio da ricordare per Tommaso Menoncello, più giovane di sempre a segnare una meta nella storia di questo torneo.

FRANCIA-ITALIA 37-10, GLI HIGHLIGHTS

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Meglio del solito. Lasciate perdere il punteggio, 37-10, con 27 punti di scarto, ma qualcosa si muove. Squadra giovane, poco più di 24 anni, combattiva, capace per mezz’ora abbondante di mettere sotto pressione la Francia, giocando in avanzamento, buona conquista, almeno a tratti, e grande difesa, la differenza è la cilindrata: devi essere perfetto, al minimo errore vieni punito da squadre come la Francia. Per l’alto livello serve questo e continuità per 80 minuti. I francesi giocano per vincere il torneo, dichiarato, manca dal 2010, e contro l’Italia, teoricamente la partita più facile, non hanno regalato nulla…no presunzione o puzza sotto il naso per capirci. Un po' di pioggia dalla nostra parte per rallentare la classe e la qualità dei nostri avversari.

Dove migliorare

Qualche difetto c’è e ci mancherebbe. Nei punti di incontro i nostri hanno subito 4 contro-ruck, in sostanza ci hanno rubato il pallone spingendoci via, la touche, buona all’inizio, è andata via via perdendo di consistenza, la mediana così così e non solo per il clamoroso errore di Varney, numero 9 inglese con madre di origini italiane, che ha passato la palla a…Jelonch mandandolo in meta, la prima della Francia al 26'. Gioco al piede da rivedere, non da buttare, ma quando si calcia per aria bisogna poi riuscire a riprendere il possesso, la battaglia aerea "offensiva".

 

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Zanon, Brex e non solo...

A chi piace sentire i nomi dei singoli in uno sport di squadra ecco qualche citazione. Marco Zanon, fidanzato con una triplista azzurra, Ottavia Cestonaro, salta davanti a tutti: porta il pallone, placca, è sempre presente. Brex è imprescindibile in difesa, Ioane in attacco. Halafihi, neozelandese di origine fijana, trevigiano per lavoro e azzurro equiparato, per residenza, si è dato parecchio da fare, Negri è una sicurezza, Cannone forse il migliore tra gli avanti, con Lucchesi tallonatore da furto al breakdown, punto di incontro se volete l’italiano.

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Menoncello, esordio da ricordare

Tommaso Menoncello merita un capitolo a parte. All’esordio va in meta. Cosa che capita ai grandi giocatori, stando a stringate biografie o leggende che si tramandano. Diciannove anni, venti il prossimo agosto, soprannominato "Paese" perché proprio a Paese, Treviso, ha cominciato a giocare. E’ uno di quelli dell’Under 20, è ancora "eleggibile" vista l’età, che hanno giocato alla pari con tutte le altre squadre nel Sei Nazioni di categoria dello scorso 2021 a Cardiff, unica sede-bolla causa pandemia. E’ il più giovane di sempre a segnare una meta nel Sei Nazioni, dal 2000…battuto Stuart Hogg, oggi capitano della Scozia, andato in meta a 19 anni e 247 giorni il 26 febbraio di 10 anni fa proprio contro la Francia ! Forse qualcosa si muove davvero…

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