Sei Nazioni, Crowley dopo Francia-Italia: "Male il risultato, bene approccio e intensità"
sei nazioniIl CT azzurro Kieran Crowley dopo il ko dell'Italia a Parigi contro la Francia: "Non sono contento del risultato, ma approccio e intensità sono stati buoni. Dobbiamo essere più incisivi e migliorare gli skills individuali". Capitan Lamaro: "Il problema resta essere altalenanti". Il Sei Nazioni è tutto su Sky Sport
L’Italia difetta di consistenza e deve migliorare sulla tenuta del gioco negli 80’, in particolare in attacco con un secondo tempo sterile per possesso di qualità. Obiettivo: guadagnarsi il rispetto sul campo attraverso le performance e il lavoro. Unanime l’idea tra coach e capitano a fine partita dopo la sconfitta con la Francia da parte azzurra, con il focus puntato sulla mancanza di consistenza per tutti gli 80’ di gioco e sul fatto di non aver avuto palloni giocabili in maniera offensiva nella ripresa. “Non sono ovviamente contento del risultato, perché abbiamo concesso troppo alla Francia e ci è mancata consistenza – ha esordito il commissario tecnico Kieran Crowley -. Nel secondo tempo non abbiamo avuto abbastanza il pallone, non siamo stati precisi nei momenti in cui dovevamo essere più incisivi. Ci sono sicuramente diversi aspetti da migliorare, a partire dalle skills individuali, ma anche molto sulla comunicazione. Se riusciremo a fissare queste piccole cose certamente potremo fare dei passi avanti”.
Crowley: "Buoni l'approccio e l'intensità con cui abbiamo giocato"
A fine partita la squadra ha salutato il pubblico tra gli applausi dello Stade de France, un segnale che forse un po’ più di rispetto, almeno per la prestazione di oggi, l’Italia lo sta maturando, nonostante la trentatreesima sconfitta consecutiva nel torneo e le sempre insistenti critiche che arrivano in particolare dal mondo britannico. “Non credo spetti a noi come squadra dire se ci siamo guadagnati il rispetto – continua il capo allenatore neozelandese -, ma semmai agli altri, in primis ai nostri tifosi. Personalmente penso ci siano stati diversi aspetti positivi. Sono molto contento di come i ragazzi si sono approcciati alla sfida, per l’intensità messa in campo e diversi momenti in difesa e devo fare i complimenti in particolare al mio assistente Andrea Moretti per come ha lavorato. C’è ancora tanto da fare per cercare di essere più regolari. Nella ripresa, come detto, non abbiamo mai avuto palla in attacco e non siamo stati in grado di sviluppare il nostro gioco. La difesa francese è certamente tra le migliori, basti pensare a quanto visto a novembre contro la Nuova Zelanda e ci ha soffocato, ma quello dell’attacco è sicuramente un punto da migliorare e su cui lavoreremo sin dalla prossima settimana. Quello che possiamo fare è pensare di mettere in campo la nostra migliore performance. È un buon punto di partenza per andare avanti”.
Lamaro: "Il problema resta essere altalenanti"
La sensazione generale è che l’Italia sia proprio mancata nei momenti cruciali, con alcune leggerezze di troppo. “In difesa siamo stati aggressivi ma a volte abbiamo concesso troppo – ha detto il capitano Michele Lamaro -. Ci sono stati momenti in cui siamo stati in partita e quando riusciamo a mettere in pratica quello che sappiamo fare, le cose vanno bene e siamo al loro stesso livello. Se poi, però, perdiamo focus sui dettagli, ne paghiamo il prezzo. Penso a fine primo tempo quando abbiamo concesso quella punizione e invece di andare al riposo sotto di un punto, ci siamo andati con otto. Il problema rimane l’essere altalenanti. A volte in difesa abbiamo contrastato bene e con fisicità il loro multifase, altre eravamo in troppi in ruck e pochi in piedi, lasciando alla Francia sempre quel metro di spazio in più”. Un altro momento simile è arrivato con l’intercetto su Varney. “Non gli ho detto nulla perché sono sicuro che avesse già fatto una sua analisi – continua il terza linea -, siamo tutti professionisti e tratto tutti i miei compagni come tali, quindi non credo fosse compito mio dirgli qualcosa in quel momento, piuttosto durante tutta la partita ho cercato di esprimente la necessità di rimanere attaccati e pensare sempre all’azione successiva. Lo scorso anno è stata una sfida a senso unico per come ci hanno dominato, quest’anno invece penso sia stata differente, nonostante magari il punteggio non sia così diverso e particolarmente favorevole”.