I transalpini riconquistano il titolo che mancava dal 2010 con tanto di Grande Slam. Nell’ultima sfida con l’Inghilterra, match deciso sostanzialmente nel primo tempo con le mete di Fickou e Gros, nonostante tanta tensione in campo. Spavento ad inizio ripresa per la marcatura di Steward, ma alla fine è capitan Dupont a deciderla e ad alzare il trofeo
Un digiuno durato dodici anni e interrotto finalmente nel 2022 con la sesta vittoria, la quarta con il Grande Slam senza subire sconfitte, al torneo Sei Nazioni per la Francia di Fabien Galthié. Un trionfo arrivato grazie alle vittorie nell’ordine contro Italia (37-10), Irlanda (30-24), Scozia (17-36), Galles (9-13) e infine all’ultima giornata contro l’Inghilterra 25-13, per una classifica che alla fine dice Francia 25, Irlanda 21, Inghilterra 10, Scozia 10, Galles 7, Italia 4. E ora, con nel mezzo i prossimi test estivi, quelli autunnali e il torneo Sei Nazioni che verrà, inevitabile rivolgere già lo sguardo oltre, verso la Coppa del mondo che i Galletti ospiteranno nel 2023: la grande occasione dopo l’altra disputata tra le mura amiche e sfuggita in semifinale contro l’Inghilterra nel 2007. Il capitano Antoine Dupont, già miglior giocatore dell’ultima annata sportiva per World Rugby, alza il trofeo rivolto allo Stade de France e il cielo di Parigi si illumina di blu, bianco e rosso.
La partita. Alla Francia non interessano punti di bonus ma solo la vittoria per controsorpassare l’Irlanda e dopo pochi minuti, alla prima occasione, va dalla piazzola per il vantaggio con Jaminet. Protagonista nelle fasi iniziali è, però, soprattutto Aldritt che forza due turnover e recupera altrettanti palloni per i suoi, suonando la carica dei Bleus al ritmo di Marsigliese.
Fickou in bandierina
Con lui, forse il migliore dei transalpini durante il torneo e perno assoluto del sistema difensivo implementato dal guru Shaun Edwards, è il centro Fickou, che marca al 16’ la prima meta della partita. La Francia carica più volte con Villiere e poi Ntamack allarga all’ala un pallone non precisissimo ma che viene comunque controllato dal numero 13 tricolore dopo il rimbalzo e schiacciato all’angolo per l’8-0. Pochi giri di lancette e l’Inghilterra si riporta a distanza di meta con i primi tre punti messi a segno da Smith, in una fase di battaglia al piede tra i due calciatori con la risposta di Jaminet e ancora nuovamente dell’apertura degli Harlequins.
Tensione e tattica, poi la seconda meta di Cros
È il trionfo della tensione e della tattica più che dello spettacolo, ma d’altronde nell’atmosfera elettrica della capitale era difficile attendersi realisticamente qualcosa di diverso. Nel finale, la Francia riesce a trovare la seconda meta con il terza linea tolosano Cros, dopo una serie di break prima sull’asse Fickou-Villiere-Jelonch e poi con Ntamack che punta all’angolo e, una volta placcato a pochi passi dalla linea, riesce a mettere a disposizione l’ovale al flanker.Jaminet trasforma e i padroni di casa rientrano negli spogliatoi avanti 18-6.
Ripartenza inglese, ma Dupont sistema le cose
Nella ripresa riparte meglio l’Inghilterra che va in meta per prima con Steward in bandierina. L’ala, schierata da estremo nelle precedenti uscite, sfrutta al meglio la breccia aperta da Marchant, prima del placcaggio letteralmente ai pantaloncini di Penaud, ma poi i trequarti albionici muovono bene palla all’esterno e il trequarti dei Tigers rientra disorientando Ntamack e quando arriva il placcaggio di Villiere è ormai troppo tardi. Sembra di assistere al remake della sfida contro il Galles di Cardiff la settimana scorsa, con la Francia che soffre, alterna cali di tensione e sprazzi di buon gioco, ma alla fine mantiene autocontrollo e sicurezza, e pur non essendo la miglior squadra ammirata a tratti soprattutto contro Irlanda e Scozia, non dà mai l’impressione di rischiare di cedere. E infatti all’inizio dell’ultimo quarto arriva l’allungo decisivo con l’accelerazione di capitan Dupont. Les Bleus giocano sul ritmo con Penaud che danza tra le maglie bianche, Haouas e Taofifenua all’impatto e poi Aldritt che raccoglie e verticalizza il gioco per andare all’offload sontuoso verso il mediano di mischia, che deve solo correre e resistere all’ultimo disperato tentativo inglese.
Pubblico in festa, il Sei Nazioni è francese
L’Inghilterra prova a reagire con idee non troppo limpide, andando comunque vicino alla marcatura pesante con il neoentrato Dombrandt, tenuto alto dalla furiosa difesa in maglia blu, e poi ancora con Steward sul grubber di Smith, ma stavolta è Villiere a leggere bene la situazione e ad anticipare l’intervento in maniera decisiva. Girandola di cambi nei minuti finali con Galthié che regala la standing ovation al suo leader Dupont, premiato come migliore in campo della partita e commosso a fine partita negli abbracci con i compagni, ma il risultato non cambia più. Finisce 25-13 con il trionfo della Francia e i festeggiamenti di giocatori e pubblico per il Championship che torna oltralpe.