6 Nazioni femminile 2022: Italia-Inghilterra, i commenti dopo la sconfitta

6 nazioni donne

Andrea Gardina

Una sberla da 74 punti contro le campionesse in carica del Sei Nazioni per Andrea Di Giandomenico e Manuela Furlan, che commentano l’approccio sbagliato ad una partita già ampiamente in salita. Un buon modo per riportare i piedi per terra e ripartire verso la prossima trasferta in Irlanda

GLI HIGHLIGHTS

C’è la naturale amarezza nelle parole post sconfitta contro l’Inghilterra da parte del tecnico azzurro Andrea Di Giandomenico e del capitano Manuela FurlanUno 0-74 che lascia poco da analizzare, con dodici mete subite e un’Italia di fatto mai in partita, con la consapevolezza però allo stesso tempo che il vero torneo per l’Italrugby inizierà domenica in Irlanda, al Musgrave Park di Cork, dopo le prime due giornate contro le favorite Francia e Inghilterra, destinate a giocarsi la vittoria finale all’ultima giornata. “Che l’Inghilterra fosse una grande squadra lo sapevamo, ma anche noi vorremmo esserlo, per cui questo non deve essere un alibi o una scusa – dice scuro in volto Di Giandomenico -. Non siamo riusciti ad esprimere nulla del nostro gioco, ma il bello dello sport è che dopo una partita ne viene subito un’altra che ci permette di reagire e ripartire. Sarà una bella sfida riuscire a dimostrare quello che non si è visto oggi: è mancato il giusto approccio alla gara”.

Niente alibi o scuse per le Azzurre

L’Irlanda è altrettanto in un momento negativo, sconfitta da Galles e Francia e in una piena fase di ricostruzione. Adesso sarà una bella sfida per noi, andare a dimostrare quello che non si è visto da nessuna parte contro l’Inghilterra. Non c’è stata conquista, non c’è stato territorio e in alcuni momenti è forse mancata anche la voglia di battersi. Saper battersi nel modo corretto è importante, non sto dicendo che le ragazze si siano tirate indietro o sia mancata predisposizione, ma bisogna farlo nel modo corretto e far corrispondere alla voglia di farlo anche le azioni. C’è poco di cui parlare e il primo che deve fare una riflessione profonda sono senz’altro io”.

Differenza evidente per fisicità e attitudine. Dettata, però, anche da un regime di utilizzo diverso. Va sempre ricordato che le Red Roses sono professioniste a tutti gli effetti e da anni, mentre le Azzurre sono costrette a far coincidere allenamenti e raduni con lavoro o studio. “Non era così un anno fa. Mi viene quasi da sorridere se pensiamo che era tanto auspicata la partenza di un professionismo e magari adesso volgiamo quasi fare un passo indietro: una sorta di allarme che già lanciavo. I contesti sono quelli che fanno la differenza. Le ventitré in lista gara con il Galles, ad esempio, giocano tutte nel campionato inglese. All’inizio della mia avventura c’era un gap che credo sia stato colmato. Ci sono forse velocità diverse ma è difficile, come dire, fermare la storia: si va avanti. Non userei questo argomento per commentare comunque la partita contro l’Inghilterra: potevamo e dovevamo fare meglio. Ripartiamo dalla sberla presa, perché di scuse non ce ne sono, nemmeno i cinque anni di professionismo valgono come alibi”.

Piedi per terra e testa all’Irlanda

Che, però, ci sia un gap evidente con Inghilterra e Francia, in generale comunque con quasi tutto il resto del mondo rispetto a quelle che attualmente possono essere tranquillamente considerate le prime due forze – visto che entrambe in autunno hanno avuto la meglio più volte della Nuova Zelanda – è altrettanto assodato.

Con grandi squadre come la Francia o l’Inghilterra non puoi permetterti di entrare con l’atteggiamento sbagliato – chiude l’estremo e leader Manuela Furlan -. Dobbiamo ripartire da questi 74 punti, che sono tanti, è una bella sberla in faccia e probabilmente è quello che ci deve riportare coi piedi per terra fin da subito. La sfida che andremo ad affrontare in casa dell’Irlanda sarà altrettanto impegnativa, ma abbiamo il dovere il reagire e metterci immediatamente a lavoro per ritrovare fiducia nel nostro gioco, che contro l’Inghilterra non abbiamo avuto la capacità di trovare per far sì che venisse fuori una partita diversa”.