La presentazione della competizione riservata ai soli giovani, che porta sul palcoscenico i migliori talenti del rugby di domani. Il via stasera con Irlanda-Inghilterra, domani il debutto dell'Italia in diretta su Sky Sport Arena e NOW
Prende il via stasera al Virgin Media Park di Cork il Sei Nazioni U20 2025. La versione giovanile del Torneo promette anche quest’anno di portare agli occhi del grande pubblico i migliori giovani giocatori d’Europa, con una vera e propria finestra affacciata sul futuro. Dai campi del Sei Nazioni U20, infatti, sono passati nel recente passato alcuni dei volti che promettono di essere protagonisti oggi del Sei Nazioni dei grandi: Sam Prendergast ha guidato l’Irlanda alla vittoria del Torneo nel 2023 e ora potrebbe essere la prima scelta all’apertura per la nazionale maggiore; il capitano dell’Inghilterra U20 del 2022, Fin Baxter, è ora uno dei due piloni sinistri del XV della Rosa; Alessandro Garbisi ha ottenuto 13 caps per l’Italia dopo aver partecipato al Sei Nazioni U20 2022.
A Cork stasera l’Irlanda ospita l’Inghilterra – diretta alle 20.45 su Sky Sport Arena - per quello che promette di essere immediatamente uno dei match più importanti. Le due squadre sono arrivate prime a pari punti lo scorso anno e l’Inghilterra ha vinto il titolo solo in virtù del maggior numero di punti di bonus ottenuti. Inoltre Irlanda e Inghilterra sono le due squadre vincitrici delle ultime cinque edizioni. Certo, per la vittoria finale non si può non considerare la Francia, che inizia la propria avventura sabato sera allo Stade de la Rabine di Vannes, in Bretagna. I transalpini non vincono il Sei Nazioni U20 dal 2018 e spesso la loro formazione per il Torneo è più sperimentale delle altre. La grandezza e la qualità del bacino di giocatori dal quale possono attingere, però, sono superiori a quelle di qualsiasi avversaria.
Un gradino più indietro l’Italia, il Galles e la Scozia. Gli Azzurrini vincono almeno due partite in ogni edizione da tre anni e arrivano con un carico di talento importante a questo 2025. Il Galles ha saputo mitigare le intemperie di un movimento in crisi ed è stato sempre un avversario insidioso e ben messo in campo nelle ultime due edizioni, mentre la Scozia sta provando a risollevare il proprio vivaio nazionale dopo anni in cui non è stata all’altezza della competizione con le altre.
Cosa aspettarsi dall’Italia U20 al Sei Nazioni
L’Italia U20 ha grandi ambizioni, ma anche un calendario difficile che la porta a dover proporre fin da subito il meglio delle proprie possibilità. Ottenere due vittorie dalle prime due partite in Scozia prima e in casa con il Galles non è un sogno, ma serviranno i migliori Azzurrini. Dopo la repentina transizione della scorsa estate, è il primo Sei Nazioni per il nuovo staff tecnico guidato da Roberto Santamaria, con Andrea Marcato e Alessandro Lodi a dargli man forte. L’Italia ha un gruppo dove tornano alcuni dei giocatori classe 2005 che avevano fatto bene lo scorso anno e punta su un gruppo piuttosto consistente di atleti nati del 2006. Una scelta che
potrebbe comportare uno scotto immediato per un beneficio futuro. Il centro del Mogliano Federico Zanandrea e il terza linea del Noceto Giacomo Milano sono due dei veterani che hanno confermato il proprio valore anche dopo il Sei Nazioni U20 del 2024. Il primo militando regolarmente in Serie A Elite e ottenendo il proprio debutto con il Benetton come permit player nell’ultimo turno di United Rugby Championship, il secondo figurando nella formazione delle Zebre più di una volta.
Chi promette buone cose è il gigantesco Enoch Opoku Gyamfi, entrato nel giro azzurro da poco dopo essere stato selezionato dalla academy di Bath, l’organizzazione giovanile del forte club inglese. Il giovane classe 2006 ha un potenziale fisico spaventoso e promette di essere uno dei ball carriers di riferimento della squadra. Tra i trequarti da non perdere di vista ci sono Edoardo Todaro e Alessandro Ragusi. Entrambi hanno lasciato l’Italia per inseguire le proprie ambizioni rugbistiche e non in Inghilterra e Francia e sono due talenti cristallini. Todaro è nella academy dei Northampton Saints ed è un giocatore dotato di grandi gambe, difficile da prendere. Ragusi gioca nella formazione espoirs del Racing 92, ha un’ottima tecnica individuale e può giocare apertura o estremo. Per gli Azzurrini le prime due partite del Torneo diranno molto sulle loro possibilità in termini di risultati e classifica. Due affermazioni potrebbero portare una bella iniezione di fiducia ed euforia per inseguire il record dell’Italia U20 del 2022, che ottenne tre vittorie. Al di là del risultato, sarà importante vedere una squadra italiana meno rinunciataria nel gioco rispetto alle ultime stagioni, meno improntata a un puro e solo dominio fisico nelle fasi statiche. L’esordio dell’Italia U20 è fissato per venerdì alle 20.45 su Sky Sport Arena.
Le altre del Sei Nazioni U20
La squadra con i talenti più maturi e pronti a fare la differenza nel Sei Nazioni U20 2025 sembra l’Inghilterra. Per la partita di giovedì a Cork la squadra ha inserito nel pacchetto di mischia Henry Pollock, miglior giocatore della scorsa edizione che già a 20 anni sta giocando una stagione importante con i Northampton Saints, con 12 presenze tra Premiership e Champions Cup. Pollock è stato addirittura chiamato in raduno da Steve Borthwick con la nazionale maggiore durante la settimana scorsa, per poi essere impiegato con la U20. Con lui ci sarà in terza linea anche Junior Kpoku, giocatore fisicamente dominante che supera i due metri di altezza. Malgrado la giovane età è già un titolare del Racing 92 in Top 14. Occhio anche a Kepu Tuipulotu, tallonatore del Bath con qualche presenza in prima squadra, figlio dell’ex mediano di mischia di Tonga Sione e fratello di Sisilia, internazionale per il Galles che sarà
all’opera nel Sei Nazioni femminile.
Deve ancora compiere 20 anni Sialevailea Tolofua, la stella di questa Francia U20. Fratello minore di Christopher e Selevasio, già giocatori professionisti nel massimo campionato francese, ha da poco esordito in Top 14 con la maglia del Tolosa. Un terza linea difficilissimo da mettere a terra quando porta la palla. Fra i trequarti occhio a Simeli Daunivucu di La Rochelle, centro di origine figiana con già un buon bagaglio di esperienza nella prima squadra dei gialloneri. Per l’Irlanda attenzione a una coppia di seconde linee che promette di far parlare di sé: Billy Corrigan del Leinster è stato un punto fermo per tutto il 2024 e dovrebbe far coppia con il temibile Alan Spicer, suo compagno di franchigia alto due metri e otto per centotrentacinque chili di peso.
Steffan Emanuel, vice-capitano del Galles U20, è una delle speranze del rugby gallese. Ha iniziato ad allenarsi con la prima squadra di Cardiff solo all’inizio della stagione e a gennaio è diventato il più giovane giocatore di sempre per la franchigia della capitale in Challenge Cup. Il miglior giocatore della Scozia non ci sarà per il debutto contro l’Italia. Si avvicina però il rientro dall’infortunio che lo ha tenuto fuori nell’ultimo periodo. Si chiama Freddy Douglas ed è un numero 7 fatto e finito, un terza linea dalle grandissime abilità nel punto d’incontro. Ha già debuttato per la
nazionale maggiore contro il Portogallo nelle Autumn Nations Series. Malgrado giochi per quella che anche quest’anno promette di essere la squadra meno attrezzata del Torneo, Douglas è una delle grandi stelle che lo animeranno.
A cura di OnRugby.it