Quando è il momento di dire basta?

Sport USA
Massimo Marianella

Massimo Marianella

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L'ultima settimana della stagione regolare ha definito il quadro dei playoff NFL. Ma può anche essere stata l'ultima gara di due eterni campioni. O forse no...

Ripensamenti, tentazioni, nostalgia e opportunità. Fino all’estate, in un senso o in un altro, ciascuno di questi fattori potrebbe determinare il futuro agonistico di due autentiche leggende del football moderno. Per il ritiro o il ritorno. Larry Fitzgerald ed Adam Vinatieri. Uno dei kicker più decisivi di sempre e uno dei ricevitori più bravi che in privato stanno sfogliando la margherita del loro futuro. Uno dei momenti più difficili anche per un grande campione, in qualsiasi disciplina sportiva, è riconoscere il momento di dire basta. C’è il timore di farlo troppo presto, di non avere altro di più o meno equivalente da fare, la presunzione di essere ancora in grado di esprimere prestazioni vicine al proprio livello abituale. Tutte sensazioni ingannevoli ovviamente. Poi ce ne è un’altra meravigliosa, ma altrettanto fuorviante quale la voglia di divertirsi a continuare a fare quello che si ama. Un sacrosanto diritto, ma inevitabilmente intacca la legacy.

Neverending Vinny

Vinatieri ha vinto 4 Super Bowl e due di questi la ha decisi lui, anche per Brady e Belichick, con un calcio allo scadere. Eppure oggi se chiedete alla più giovane generazione di appassionati di NFL la sua immagine è quella di un giocatore inaffidabile. Detiene una serie di record infinita tra cui 44 field goal trasformati consecutivamente, più punti segnati nella storia di tutta la NFL (2673), il maggior numero di calci dalla distanza messi a segno (599) e il maggior numero di partite giocate tra regular e post season (397), ma il ricordo più recente è la sua peggior stagione di sempre con 14 errori quest’anno che ha soffiato su una torta con 47 candeline sopra.

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Sognava di fare il calciatore, quello ereditato nel dna delle sue origini italiane, ed ha finito per avere 24 anni di carriera indimenticabile nella NFL. Famoso per avere non solo precisione nel calcio, ma anche il ghiaccio nelle vene, ha sempre adorato i momenti di grandi pressione e come tutti i campioni erano i segmenti in cui rendeva meglio. Oltre ai 4 anelli di campione e i record anche 3 chiamate al Pro Bowl e una tradizione familiare che sta passando al nipote Chase, figlio di suo di suo fratello Chad che era sugli spalti, aveva 5 anni quando lui con un field goal all’ultimo secondo faceva vincere ai New England Patriots il XXXVI Super Bowl e che adesso è diventato un kicker come lui a South Dakota State e che ovviamente veste il numero 4 di maglia.

Adam Vinatieri col nipote Chase
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Quest’anno si sono allenati assieme a Indianapolis e non è escluso possano farlo ancora anche nella prossima stagione. Il contratto con i Colts è scaduto, Vinatieri è free agent, ma sembra intenzionato a tornare in campo per quella che sarebbe la sua 25esima stagione se dovesse avere una chance. Il dubbio è se peggiorerà il finale o se uno della sua storia necessita di uscire meglio dalla Lega di quanto non farebbe adesso. 

Sticky Fingers

Completamente diversa la prospettiva e la realtà per Larry Fitzgerald. Ad agosto compirà “solo” 37 anni ed è certamente un giocatore in calo, ma non in declino evidente. E’ ovviamente meno devastante e determinante di quanto non lo fosse qualche anno fa, ma ancora decisamente un fattore positivo. Domenica ha giocato la sua partita 250 con Arizona e detiene già tutti i record del libro della storia dei Cardinals ed in aggiunta è secondo solo a Jerry Rice in quello della NFL per ricezioni (1378) e yard ricevute (17,083). Le statistiche non sono mai state una sua priorità e non condizioneranno la sua decisione se andare avanti o meno anche perché Rice nelle yard non lo prenderà mai e nel numero di ricezioni dovrebbe giocare altri 2 o 3 anni alle medie recenti.

Larry Fitzgerald
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Una cosa gli manca davvero ed è l’anello, quel successo nel Super Bowl che ha sfiorato nel 2009 a Tampa e perso per una incredibile ricezione di Santonio Holmes degli Steelers all’ultimo secondo. Non ha certamente nulla da dimostrare sul campo, il posto nella Hall of Fame è garantito ed è proprio lui il tipo di giocatore che vuole lasciare vicino ai suoi livelli quindi potrebbe anche salutare con grande serenità dopo una stagione da 71 ricezioni 759 yard e 4 TD. Levato il casco è un gentleman straordinario e certamente sarà un grande ambasciatore dei Cardinals e di tutta la NFL. Certamente prima di mettere la giacca e la cravatta viaggerà molto per giocare a golf in ogni angolo del mondo e godersi la sua passione per la fotografia (suoi preferiti gli scenari che offre l’Australia), ma il primo obbiettivo dichiarato è tornare a scuola e prendere quel master universitario che sogna.

Le due passioni di Larry Fitzgerald

Jaguars, niente rivoluzione

Da entrambi, Fitzgerald e Vinatieri, si aspetta una decisione, mentre dal nord della Florida ne sono già arrivate in serie. La stagione regolare è appena finita, ma la rivoluzione iniziata a Jacksonville si è già stoppata. Shahid Kahn, il proprietario anche del Fulham in Inghilterra, aveva deciso di premere il bottone rosso del reset e ricostruire mandando via il responsabile tecnico Tom Coughlin. Dopo l'incontro con  Dave CaldwellDoug Marrone, ha deciso a sorpresa di confermare sia il GM che l'Head Coach per la prossima stagione. Sfiorato il SB nel 2017 poi un’evoluzione negativa davvero non preventivabile che ha portato a due stagioni pessime con più polemiche che vittorie. Un roster che sembrava vicino al titolo, soprattutto grazie ad una grande difesa, che è evaporato lasciando i gattoni a mani vuote. Jalen Ramsey e Dante Fowler ceduti ai Rams, Leonard Fournette che è evidentemente regredito, Marqise Lee eternamente infortunato, Telvin Smith con confusione nella sua vita privata. Tanti problemi e 10 vittorie in 2 anni non hanno portato alla completa rivoluzione.

Ecco i playoff

Adesso abbiamo anche il quadro completo dei playoffs e non senza qualche sorpresa dell’ultima ora. La più grande la vittoria di Miami a Foxborough cosa che ai Dolphins lì non riusciva dal 2008 e che costringe i Patriots, perdendo il Bye a favore di Kansas City, a giocare il primo wild card dal 2010. Lo faranno in casa contro un vecchio amico Mike Vrabel che porterà a New England i suoi Titans che a sorpresa hanno avuto nella seconda parte della stagione, dopo aver messo in panchina Mariota, un grande Ryan Tannehill che così bene e con questa continuità in carriera non aveva mai giocato. Ah anche Brian Flores, fino allo scorso anno defensive coordinator dei Pats, quando ha portato domenica i suoi Dolphins a Foxborough tecnicamente era un vecchio amico…

Il tabellone dei playoff 2019