Il mio Super Bowl sarà...
Sport USADefinite le 4 squadre che giocheranno nel prossimo weekend le finali di conference e la possibilità di andare al Super Bowl di Miami. Da una parte i sorprendenti Tennessee Titans (28-12 in casa del Baltimore Ravens 28-12) che andranno a Kansas City a sfidare i Chiefs (51-31 sugli Houston Texans dopo aver rimontato 24 punti di svantaggio). Nella NFC, invece, i San Francisco 49ers hanno battuto 27-10 i Minnesota Vikings e ora aspettano i Green Bay Packers (28-23 sui Seattle Seahawks).
Vabbè sono in tanti a dover chiedere scusa a Ryan Tannehill. Comincio io. Fino alla metà di ottobre neanche nel loro stesso spogliatoio pensavano potesse essere davvero possibile arrivare a considerare la post season, ora sono chiaramente la rivelazione di questi playoff. I Tennesse Titans, 6 giorni dopo aver regolato i Campioni del decennio mettendo probabilmente fine alla Dinastia dei New England Patriots, hanno schiantato a casa loro la miglior squadra della stagione NFL, i Baltimore Ravens.
Un’altra impresa titanica
In 5 delle ultime 6 stagioni la squadra che aveva finito la stagione regolare col miglior record della lega aveva poi sollevato il Vince Lombardi Trophy, quest’anno invece Lamar Jackson, nonostante la sua stagione incredibile ovviamente da MVP con più di 1000 yard corse e 3000 lanciate, e compagni il Championship lo vedranno sul divano e potranno ammirare una squadra che ormai non si pone più limiti. Questi Titans sono diventati in corsa una macchina perfetta. La decisione chiave è stata quella di coach Vrabel che, dopo aver perso quattro delle prime sei partite della stagione, ha scelto di lasciare in panchina il QB titolare Marcus Mariota, fino a quel momento deludente, per affidarsi alla sua riserva. Lì è cambiata l’annata dei Titans, la storia di questa stagione e certamente la percezione della carriera di Ryan Tannehill.
Tannehill, eroe (quasi) per caso
Sette anni pessimi come titolare a Miami con infortuni, prestazioni esasperanti per i tifosi, deludenti nei risultati e il peso di un contratto da più di $ 100 milioni di dollari che non mai dimostrato di valere. Quest’estate a South Beach hanno tutti esultato quando i Dolphins hanno deciso che la ricostruzione doveva iniziare dalla sua cessione e ne erano talmente convinti che hanno accettato di farsi carico di cinque dei $7 milioni di dollari del suo stipendio annuale. Neanche i Titans però probabilmente in quel momento hanno capito l’importanza di quella trade (con lui a Nashville una sesta scelta e in cambio a Miami una quarta scelta del prossimo Draft), volevano semplicemente un’alternativa di esperienza ad un Mariota mai troppo continuo e troppo frequentemente infortunato e al tempo stesso un’opzione diversa ad un QB quasi esclusivamente di corsa. Il debutto nella week 7 contro i Chargers con un tabellino finale di 23 su 29 per 312 yard e 2 TD pass è stato straordinario e subito la sensazione che fosse una soluzione perfetta sia per il giocatore che per la squadra. La conferma che quando nella NFL si parla di “sistema” non sono parole senza fondamento. Tannehill a Miami ha avuto le sue colpe e non ha mai giocato bene, ma qualche flash di quello che si sta vedendo adesso in maglia Titans lo aveva fatto intravedere pure in Florida anche se la percezione generale, compresi gli addetti ai lavori, fosse di un quarteback dal record stagionale sempre vicino alle 8 vinte e 8 perse, con poca continuità, scelte conservative ed errori devastanti nei momenti topici. Adesso ha però una squadra costruita a perfezione per le sue caratteristiche ed ha sfruttato la situazione al massimo. Ha una linea che lo protegge molto più di quella stile groviera dei Dolphins e, con il travolgente Henry alle sue spalle che macina yard di corsa, non è chiamato a forzare nessuna soluzione sul profondo. Statisticamente è stato in percentuale il miglior QB della stagione regolare con 2742 yard lanciate col 70,3% di completi per una media di 9,6 yard a lancio, 22 TD e solo 6 intercetti. Dati che a Miami hanno riletto una decina di volte prima di crederci, ma che hanno portato i Titans ad un passo dal Super Bowl.
Kansas City, all’inferno e ritorno
Dopo aver espugnato Foxborough e inchiodato a casa loro anche i Ravens adesso servirebbe però un’ultima straordinaria impresa, ridurre al silenzio pure l’Arrowhead Stadium. In un certo senso anche Kansas City si sente un po’ una sopravvissuta dopo aver rimontato 24 punti di svantaggio contro i Texans domenica e gran parte dell’America neutrale farà il tifo per loro. Patrick Mahomes è un quarterback moderno che chiama simpatia ed è coinvolgente per la sua travolgente bravura poi sulla side-line c’è quell’Andy Reid che, oltre ad una storia umana che ha commosso tutti gli Stati Uniti qualche anno fa, è l’Head Coach che ha vinto più partite in carriera (220) cui manca il Super Bowl e, dopo la sconfitta dei suoi Philadelphia Eagles a Jacksonville nel 2004 contro i Patriots, in tanti vorrebbero rivederlo protagonista della partita più importante. I Chiefs giocano in casa e il fattore campo, freddissimo (del clima) e caldissimo (dei tifosi più rumorosi della NFL) uniti assieme, potrebbe fare la differenza.
Il fattore Henry
In campo ovviamente la partita si giocherà sulla capacità di Kansas City di arginare le corse di Henry che in stagione regolare ha assommato 1540 yard con una media di 5,1 per portata poi, come tutti i campioni, ha innalzato il suo livello nella post season dove in 2 partite ha avuto una media di 188,5 yard a match con 5,9 a corsa. Pessime notizie per una difesa, quella dei Chiefs, che è chiaramente migliorata rispetto ai problemi dello scorso anno con l’innesto in primavera del cornerback Tyrann Mathieu e da qualche settimana del linebacker Terrell Suggs, ma sulle corse ancora concede in media 4,9 yard a partita. Nella stagione regolare le due squadre si sono affrontate una volta a Nashville e hanno vinto i Titans 35 a 32 nonostante le 446 yard lanciate da Mahomes con 3 TD pass senza intercetti, grazie alle 188 yard corse con 2 TD da Henry. La partita all’Arrowhead Stadium si giocherà su quest’ultime.
San Francisco vs Green Bay
Anche l’altra sfida, quella di Santa Clara, ha un tema tattico prevalente. La difesa aggressiva dei 49ers disegnata da Robert Saleh che metterà tutta la pressione del mondo su Aaron Rodgers. Se la linea offensiva dei Packers terrà a sufficienza da dar tempo al #12 di affidarsi alle corse di Aaron Jones, arrivato a 21 TD totali in stagione quindi a solo uno dal record di franchigia per singola stagione nel 2003 di Ahman Green, o sul profondo ai centimetri di Graham o al talento vario di Davante Adams, allora i Packers potrebbero avere una chance di sognare Miami fino alla fine. Qui il fattore campo sarà meno determinante rispetto al match di Kansas City e il fatto che sia chiaramente la partita finora più importante della carriera di Garoppolo con relativa pressione sono due elementi a favore di Green Bay, ma San Francisco e la sua difesa restano favoriti anche perché a dare esperienza nelle due zone del campo penseranno i vari Emmanuel Sanders, Richard Shermann e Joe Staley.
Il pronostico
Super Bowl? Chiedendo scusa da una parte allo straordinario percorso e al momento della squadra più calda della NFL i Titans e dall’altra alla classe di Rodgers, per me a Miami arriveranno San Francisco 49ers v Kansas City Chiefs.