Wrestling: morto Brodie Lee, addio al colosso dal cuore tenero

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Salvatore Torrisi

La AEW e il mondo del wrestling perdono uno dei suoi grandi protagonisti, scomparso improvvisamente a soli 41 anni per un male ai polmoni

La notizia è arrivata nella notte, tragica quanto inattesa, comunicata dalla moglie Amanda: Jon Huber, noto ai fan della AEW come Mr. Brodie Lee, “The Exalted One” del Dark Order, è scomparso dopo una lunga battaglia con un male incurabile ai polmoni. La sua ultima apparizione sul ring risaliva al 7 ottobre, giorno in cui aveva perso il titolo TNT contro Cody Rhodes (al quale l’aveva strappato meno di due di mesi prima) in un brutale e sanguinoso Dog Collar Match, salutato da appassionati e critica come il match più violento visto negli ultimi 15-20 anni in uno show settimanale di wrestling. Resterà questo il suo testamento sul ring.

Stazza, agilità e carisma per un talento speciale

Brodie Lee era un colosso alto oltre 2 metri, dotato di forza fisica devastante e di un’agilità sorprendente per la sua stazza. Queste caratteristiche lo rendevano un “big man” tra i più abili e completi in circolazione. L’aspetto truce e intimidatorio l’aveva inevitabilmente destinato al ruolo di “cattivo”. Prima nei panni di Luke Harper in WWE, membro della lugubre Wyatt Family e campione Intercontinentale e di coppia. E soprattutto nel ruolo del leader del Dark Order, “l’esaltato” Mr. Brodie Lee, che aveva incarnato con carisma luciferino e straordinaria eloquenza fin dagli esordi in AEW, nel marzo del 2020. E’ stato un percorso breve e travolgente quello di Brodie Lee in All Elite Wrestling, culminato in agosto, quando aveva conquistato il titolo TNT sbarazzandosi di Cody Rhodes in poco più di 2 minuti. Dopo la sconfitta nella rivincita del 7 ottobre, molti si erano chiesti i motivi della sua prolungata assenza. Si era parlato di una pausa di riflessione, o di un infortunio riportato proprio in quel brutale Dog Collar Match che l’avrebbe tenuto lontano dalle scene per qualche tempo. Ma tutti si aspettavano che rientrasse da un momento all’altro, rinnovando le sue ambizioni verso il titolo TNT o addirittura verso il massimo alloro della AEW. Così non sarà. Il reale motivo della sua assenza è emerso in tutta la sua tragicità nel corso della notte.

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Un marito e padre affettuoso, un collega rispettato da tutti

Il ritratto di Jon Huber che si delinea in queste ore di tributi commossi e increduli da parte di familiari, colleghi e amici, è quello di un uomo estremamente dedito al proprio lavoro, propenso allo scherzo e al buonumore molto più di quanto non lasciasse intendere il personaggio che portava sugli schermi e soprattutto profondamente legato alla famiglia. “Se ho un obiettivo nella vita, è essere per i miei figli un padre bravo come lo è stato il mio per me, e penso di essere sulla buona strada”, aveva dichiarato in un’intervista. Di certo Jon Huber lascia un vuoto enorme, per la moglie Amanda, per i figli Brodie e Nolan e per le decine di colleghi che in queste ore lo stanno ricordando con parole colme di rispetto, ammirazione e affetto.