NHL, Colorado contro Pittsburgh può valere la Stanley Cup: sabato su Sky Sport
nhl su skyGrande confronto sabato alle 21.00 su Sky Sport Action tra Avalanche e Penguins, lanciatissime perso i playoff dove si potranno incontrare eventualmente solo in finale
Potrebbe essere la stagione migliore della loro storia, ma i Colorado Avalanche sanno che non c’è gloria in regular season. Ci possono essere i record, certo. Hanno un valore e un significato. Da non sottostimare. Poi, solo la Stanley Cup può dare quel senso di completezza e di realizzazione, dove i record diventano un prestigioso e autorevole contorno. Colorado comanda la classifica NHL con 102 punti e quando è andata oltre quota 100 ha fatto spesso la storia. Come nel '96, quando vinse la prima Stanley Cup nel primo anno del trasferimento a Denver, ai tempi del capitano-leggenda Joe Sakic e di un portiere-leggenda come Patrick Roy. O come nel 2001, l’anno della seconda Stanley, quando arrivò a 118 punti in regular season e poi vinse la coppa sempre trascinata da Sakic e da una sua stagione mostruosa da 54 gol e 64 assist. Ora Sakic fa il General Manager di una squadra che ha ancora 14 partite da giocare per chiudere la stagione e che può togliergli qualche record. Il faro che illumina Denver ora si chiama Nathan MacKinnon, un concentrato di forza fisica, tecnica e velocità. Il giocatore più determinante per la sua squadra dell’intera NHL, con la sola eccezione di Connor McDavid (Edmonton Oilers). Intorno ai due centri, MacKinnon e Nazem Kadri (uno da 83 punti in stagione finora…), il grande attacco degli Avalanche ha una quantità impressionante di giocatori che producono. Mikko Rantanen soprattutto (34 gol + 46 assist per 80 punti totali), ma anche Nichushkin e Burakovsky che sono vicino a quota 20 gol. E uno dei migliori realizzatori della squadra è un difensore: Cale Makar (24 gol finora, un’enormità per un terzino). La mancanza del capitano Gabriel Landeskog, però, è particolarmente dolorosa. Fuori per un intervento ad un ginocchio, si spera di riaverlo per la battaglia finale a playoff inoltrati. Bisogna arrivarci, naturalmente.
Serve un portiere da titolo
Insomma, per quanto riguarda i giocatori di movimento gli Avalanche sono messi decisamente bene. Dopo aver toccato il fondo con i 48 punti della stagione 2016-17 (record negativo da quando la squadra ex Quebec Nordiques è a Denver), Colorado si è sempre qualificata ai playoff con coach Jared Bednar. Ha perso una volta al primo turno e tre volte consecutive al secondo. Le ambizioni sono cresciute nelle ultime stagioni in cui si sta affermando come una delle squadre migliori in assoluto. Bisogna arrivare un po’ più in là. Per farlo, nei playoff devi anche difendere, perché difficilmente viaggerai a quasi 4 gol a partita di media come in regular season. Il primo difensore della squadra è il portiere. Darcy Kuemper sta producendo una stagione con ottime statistiche: percentuale di parate di .924 e 2.37 gol subiti a partita. Meglio di lui solo Markstrom, Sorokin, Andersen e Shesterkin. Come età (31 anni) può esprimere il meglio del suo potenziale. Rimane parzialmente sconosciuto nei momenti che contano, visto che tra Minnesota e Arizona la sua esperienza di partite playoff in carriera è molto modesta. E’ un dubbio che gli Avalanche si devono togliere. Questo è l’anno buono per capire.
Pittsburgh: continuità nell’eccellenza
Passano gli anni, non passa la capacità dei Pittsburgh Penguins di reinventare se stessi e presentarsi in primavera con buoni motivi di preoccupazione per gli avversari. Si qualificano ininterrottamente ai playoff dal 2006-07, la striscia attiva più lunga in tutta la NHL. Era l’anno in cui a Sydney Crosby si è aggiunto il russo Evgeny Malkin. Hanno definito un’epoca, vincendo tre volte la Stanley Cup. Una squadra che ama la continuità, costruita anche con l’allenatore Mike Sullivan, arrivato nel 2015 e diventato il più vincente nella storia del club. E anche con Kris Letang, altra presenza fissa dalla stagione 2007-08. Il cuore della squadra batte da tanto tempo: 34 anni Crosby e Letang, 35 Malkin, ma bisogna citare anche i 37 di Jeff Carter (due Stanley Cup con i Kings in carriera) e di Brian Boyle, uno che ha vinto la competizione più difficile di tutte, quella contro la leucemia. Gente che sa come si fa. Una garanzia. Certo l’intensità dei playoff è una prova durissima. Nelle ultime stagioni l’avventura dei Penguins è durata poco, ci sono legittimi dubbi sulla loro tenuta e volontà di resistere. Per questo l’arrivo dello svedese Rickard Rakell, arrivato il 21 marzo da Anaheim, è decisamente una buona idea. Un’ala adattissima al gioco in velocità e che può moltiplicare le sue cifre in una squadra con giocatori così bravi a dettare il ritmo e fornire il disco giusto al momento giusto. Un po’ di gioventù Pittsburgh la può trovare anche nel portiere Tristan Jarry. Soprattutto ci può trovare tantissime motivazioni. Lo scorso anno fu uno dei principali responsabili dell’uscita al primo turno contro gli Islanders, dando ragione a chi lo riteneva ancora troppo inesperto per un momento così importante. Una serie chiusa con .888 come percentuale di parate, che tradotto in parole vuol dire che andò decisamente male. Ne uscì distrutto. La prese come una questione personale. L’inizio della stagione è stato di ricostruzione psicologica. Ricostruzione riuscita. La regular season di Jarry è stata solida. E si avvicina il momento che lo porterà a incontrare i suoi fantasmi. Con la voglia di addomesticarli e farli diventare un incubo per gli avversari. Se ci riesce potrebbe guidare l’ultima danza sul ghiaccio di Crosby, Malkin e Letang. Manca un capolavoro per lasciare in bellezza.
La NHL su sky sport
Ecco perché Colorado-Pittsburgh è una partita da non perdere. Si può vedere in diretta alle ore 21 sabato 2 aprile su Sky Sport Action. Gli Avalanche sono al primo posto della Central Division e della Western Conference, i Penguins sono al terzo posto della Metropolitan Division (Eastern Conference). Se si ritroveranno nei playoff sarà dunque solo all’ultimo atto. Sarà eventualmente in finale.