Gli Avalanche hanno la meglio sugli Oilers anche in una esaltante gara 4 e chiudono la serie 4-0. Ora aspettano la vincente della serie tra NY Rangers e Tampa Bay Lightning
La sfida tra i predestinati dell’hockey di questo decennio ha premiato Nathan Mac Kinnon, la superstar dei Colorado Avalanche. Connor McDavid non è mancato in questa finale della Western Conference, ma i suoi Edmonton Oilers non hanno retto il confronto perché la difesa (e soprattutto il portiere Mike Smith) non sono riusciti ad arginare il grande attacco di Colorado. Gara 4 è stata una dimostrazione eclatante. Edmonton ha costruito un doppio vantaggio nel secondo periodo, proprio con un gol in power play di McDavid, e anche dopo 4 minuti del terzo periodo era avanti 4 a 2. Non è bastato. In sei minuti Colorado ha trovato 3 gol ed ha ribaltato la situazione. Gli Oilers hanno avuto la forza di portare la partita all’overtime, segnando nel finale con un rarissimo gol di Kassian, che ha completato l’azione dei soliti McDavid e Draisaitl. Uno sforzo ammirevole. Ma l’overtime è durato poco più di un minuto, fino al gol di Lehkonen che ha raccolto il rimbalzo dopo la parata imperfetta di Smith (finale 6-5 Avalanche).
A Edmonton manca ancora qualcosa
Edmonton chiude così una stagione dove i suoi giocatori migliori sono stati trascinanti ma per vincere serve un apporto di squadra completo e una solidità che, soprattutto nei playoff, fa la differenza. Connor McDavid ha chiuso con 33 punti (10 gol + 23 assist e un clamoroso + 15 nel plus/minus), Leon Draisaitl con 32 (7 gol + 25 assist), Evander Kane ha segnato 13 gol nei playoff. Non possono fare più di questo. Sono nettamente i primi due marcatori dei playoff. Meritano una squadra da titolo, Edmonton si avvicina anno dopo anno ma manca ancora qualcosa. Il motore è formidabile, il telaio e tutte le componenti devono diventare più resistenti.
I Colorado Avalanche alla Stanley Cup dopo 21 anni
Il processo di costruzione sembra invece completato per i Colorado Avalanche. Squadra dall’attacco entusiasmante. Se può ripartire in velocità, ha una qualità di gioco e un potenziale realizzativo straordinario. Nathan Mac Kinnon ha tanti meriti in questi Avalanche che tornano a giocarsi la Stanley Cup dopo 21 anni. Le sue statistiche sono evidenti: 11 gol e 7 assist. Soprattutto è ormai un leader riconosciuto, che fa le giocate più importanti nei momenti giusti. Attorno a lui c’è una buona distribuzione di talento, come hanno dimostrato anche in gara 4 i gol di Lehkonen, Landeskog e Rantanen.
Cale Makar, terzino per caso
Colorado ha avuto il merito di saper attraversare difficoltà ed imprevisti. Sta giocando senza Kadri, il centro della seconda linea che ha prodotto la miglior stagione in carriera in regular season. E senza il portiere titolare Kuemper in alcune partite. Non ha lasciato che le difficoltà potessero diventare una scusa per non vincere. E’ la qualità delle grandi squadre. Inoltre, ormai possiamo dire che in realtà le superstelle degli Avalanche sono due. Oltre a Mac Kinnon c’è Cale Makar. Terzino per caso, il giovane difensore si sta consolidando come uno dei giocatori più decisivi a livello NHL. I suoi playoff stanno lasciando un solco sul ghiaccio che rimarrà a lungo. A segno anche in gara 4, chiusa con 1 gol e 4 assist per 5 punti finali. In totale è arrivato a 5 gol e 17 assist nei playoff per 22 punti complessivi. Un difensore che domina il gioco offensivo quando raggiunge la linea blu degli avversari, come l’hockey moderno richiede sempre di più. La sfida a distanza con Adam Fox, difensore dei Rangers, continua ed è uno dei temi più interessanti della stagione. Fox ha 5 gol, come Makar. Ha un assist in più, ma ha anche giocato 17 partite contro le 14 del terzino degli Avalanche. Questo perché Colorado è stata travolgente in questi playoff: 14 partite giocate e solo 2 sconfitte. Ha vinto due serie lasciando a zero gli avversari (4-0 il primo turno contro Nashville e 4-0 contro Edmonton).
La sfida a distanza tra Makar e Fox, potrebbe trovare la massima sintesi diventando una sfida faccia a faccia con in premio la Stanley Cup. Dipende dai Rangers, che sono davanti 2-1 nella finale di Eastern Conference contro i campioni in carica di Tampa Bay. Colorado può rimanere a guadare, con la curiosità di scoprire a poco a poco il suo avversario.