MLB, Pujols da record: entra nel club dei 700

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Danilo Freri

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Albert Pujols è il quarto giocatore di sempre a battere 700 fuoricampo in MLB, un record incredibile ottenuto a 42 anni. Questa sera su Sky Sport Arena alle 19 un altro possibile record storico di Aaron Judge in Yankees-Red Sox

MLB: LO SPECIALE

Ha sempre detto di non guardare ai record. In queste ultime settimane tutti lo hanno fatto al posto suo. Il mondo del baseball non si è perso una partita, un turno in battuta di Albert Pujols, 42 anni da Santo Domingo. L’impresa leggendaria è arrivata in una notte speciale a Los Angeles. Avversari dei Dodgers erano i St.Louis Cardinals, la squadra dove Pujols ha giocato le prime 11 stagioni della carriera e dove è tornato nel 2022 per chiuderla definitivamente. Una notte da due fuoricampo, il numero 20 e 21 della stagione. Soprattutto il numero 699 e 700 della carriera. In totale sono 22 anni di baseball professionistico in Major League. Il conto che tutti stavano tenendo era arrivato a quota 698 fuoricampo. Pujols era già al quarto posto di tutti i tempi, dietro Barry Bonds (762) , Hank Aaron (755) e Babe Ruth (714). Era già una leggenda da Hall of Fame che cammina. Ma certe cifre esatte hanno un fascino irresistibile. La caccia a quota 700 è diventato lo sport più popolare d’America. Lui ha provato a minimizzare, ha cercato di ignorare l’attesa. In effetti Albert Pujols non ha mai giocato per i numeri, anche se verrà ricordato come uno dei più grandi della storia e probabilmente il più grande giocatore latino-americano in assoluto. Sono i numeri che lo hanno inseguito, fin da quel 6 aprile 2001, quando colpì il primo fuoricampo in una partita contro Arizona. Per almeno 18 stagioni ha raggiunto quota 20 fuoricampo e solo Aaron e Bonds ci sono riusciti. Con Hank Aaron è l’unico della storia ad aver realizzato 700 fuoricampo e 3.000 battute valide, anche se nessuno dei due ha mai avuto una stagione da più di 50 home run. Deve avere un feeling particolare con i numeri esatti perché ora ha ottenuto 500 fuoricampo contro lanciatori destri e 200 contro i mancini.

Lacrime di felicità

La sceneggiatura del record è stata perfetta e lo sport Usa ancora una volta ha messo in scena un film con un copione che sembrava già scritto. Los Angeles è la citta dove Pujols ha trascorso l’altra metà della sua carriera e dove la sua famiglia ha scelto di rimanere a vivere. Allo stadio c’erano i suoi figli e tutti i suoi parenti più prossimi. C’erano gli amici, come Adrian Beltré (ex terza base dominicano con 21 stagioni in MLB) che è stato il primo con cui ha festeggiato dopo il fuoricampo del record. E c’erano i suoi ex compagni dei Dodgers con cui ha giocato lo scorso anno dopo tanti anni agli Angels, l’altra squadra di Los Angeles. Dopo una serie infinita di high five e abbracci, Pujols si è preso un momento per entrare nel tunnel degli spogliatoi e liberare tutte le lacrime di felicità, per godersi fino in fondo il momento. In tutte le ultime settimane ha rimandato le emozioni. Alla fine le emozioni, come i numeri, hanno preso il sopravvento. Poi si è ricordato che c’è ancora una missione da compiere. I suoi Cardinals sono vicini alla qualificazione ai playoff e c’è solo una cosa che può essere più preziosa da ricordare della notte speciale in cui è entrato nel club dei 700. Vincere le World Series. A 42 anni, Albert Pujols, la leggenda che cammina, ha ancora motivazioni per pensare al prossimo traguardo, alla prossima partita, al prossimo turno in battuta.

L'appuntamento su Sky

Judge e la caccia a quota 61 fuoricampo in stagione

Lo straordinario record di Pujols non esaurisce le emozioni di questo finale di stagione MLB, che sarà ricordato come dei più elettrizzanti di sempre. L’America si sposta ora sull’altro fronte, quello della grande attesa per l’impresa inseguita e quasi raggiunta da Aaron Judge, grande battitore dei New York Yankees. Judge ha già realizzato 60 fuoricampo in questa stagione. Il record assoluto è lontano, a quota 73 (Barry Bonds). Ma quelli che lo precedono, Bonds, McGwire e Sosa sono stati protagonisti di record “sospetti”, ottenuti nell’era in cui molti giocatori utilizzavano aiuti chimici per migliorare le prestazioni. Aiuti più o meno confessati a fine carriera. Sono numeri che gran parte del mondo del baseball e degli appassionati fa fatica ad accettare come veritieri. Ma questo non riguarda Roger Maris e i suoi 61 fuoricampo ottenuti proprio nel 1961, uno delle stagioni più famose e più seguite nella storia del baseball. Perché Maris, anche lui giocatore degli Yankees, riuscì a battere il record storico di Babe Ruth (60). Un record ottenuto in un testa a testa entusiasmante con il compagno di squadra Micky Mantle, in una stagione 1961 che è diventata materia per molti libri e per l’immancabile film che fa parte del catalogo di mitologia del baseball. Un record che allora generò discussioni feroci, perché ottenuto in una regular season che per la prima volta arrivava a 162 partite. Babe Ruth, ritenuto il più grande giocatore di tutti i tempi, giocava in stagioni da 154 partite.

Appuntamento speciale su Sky Sport

Ora, ad oltre 60 anni di distanza, Aaron Judge, un altro giocatore degli Yankees, può raggiungere e superare Roger Maris. E lo potrebbe fare questa sera, nella partita dello Yankee Stadium contro i Boston Red Sox. Partita assolutamente da non perdere, in diretta alle 19 su Sky Sport Arena. Nessun giocatore della squadra più famosa del baseball e nessuno della American League ha mai fatto più di 61 fuoricampo. Judge ci sta arrivando dopo una stagione dove ha tenuto un ritmo costante. E’ davvero difficile farlo su un numero di partite così elevato. A 30 anni ha la maturità per raccogliere il massimo e tutta la fiducia del mondo. Ogni battuta, ogni swing, è potenzialmente una palla sparata in tribuna per la gioia dei tifosi. Gli manca solo la sceneggiatura giusta. Un giorno speciale in cui fare il record. Come è stato quello di Albert Pujols a Los Angeles. E come potrebbe diventare questo sabato a New York. La notte speciale dedicata al baseball di Sky Sport continua poi a mezzanotte, sempre su Arena, con Tampa Bay-Toronto. Un testa a testa per qualificarsi alla postseason e trovare un abbinamento possibilmente meno complicato. Un anticipo di playoff.

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