Sandy’s Beach: a Miami tutti pazzi per Alcantara

la storia
Massimo Marianella

Massimo Marianella

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Il dominicano dei Marlins è uno dei candidati al Cy Young (come un oscar per i lanciatori della Major League americana) e a Miami addirittura gli hanno dedicato un settore dello stadio. Ha una storia speciale, fatta di grandi gioie e anche profondi dolori. Un filo sottile che lo unisce a un altro grande lanciatore del recente passato dei Marlins

In uno sport di squadra con un roster di 40 atleti e in un team che ne ha chiamati 55 diversi nell’ennesima stagione perdente, ha quasi dell’incredibile che un singolo la possa rendere memorabile. Sorprendente, ma in linea con la tradizione delle franchigie di Miami dove i Marino, i Pavel Bure, i John Van Biebsrouck, i Timmy Hardaway, i José Fernandez o i Giancarlo Stanton sono spesso stati individualmente più esaltanti e straordinari dei risultati delle loro squadre. Eroi di ghiaccio, parquet, gridiron o diamanti che hanno tenuto viva la fantasia degli appassionati locali e la storia delle franchigie in tante stagioni perdenti. Adesso un ragazzo della Repubblica Dominicana ne eredita il ruolo e le prime pagine a livello nazionale. Per tanti, anche lontano dalle palme della Florida, il miglior lanciatore oggi delle Major

I numeri di Alcantara

Neanche i numeri, di cui il baseball peraltro vive, possono confermarlo con un timbro alla ceralacca perché pitcher straordinari ce ne sono tanti da Scherzer a Kershaw da DeGrom a Verlander, ma il sospetto che attualmente lui sia il più bravo di tutti è concreto e se venisse votato Cy Young (l’oscar stagionale dei lanciatori) sarebbe la conferma migliore e forse più giusta per una stagione personale meravigliosa. Una stagione incredibile per qualità e quantità. Ben 5 partite complete, più di qualsiasi altro lanciatore delle Major, e una media di 7 inning lanciati a match (più di qualsiasi altro lanciatore in tutte le MLB da Chris Sale nel 2016). 

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Sandy e José

Prima della prossima, quella che dovrebbe/potrebbe essere la sua ultima partita della stagione, il record personale è di 14 vinte e 8 perse con 199 strike out. Uno nella sfida a Milwaukee di questa settimana e diventerà anche il primo lanciatore nella storia dei Marlins con 2 stagioni con almeno 200 k. Il record assoluto in un singolo campionato spetta a José Fernandez che nel 2016 ne ha totalizzati 253 prima del dramma. Una stagione finita la notte del 25 settembre con quel maledetto (e in parte ancora misterioso) incidente nelle acque di Miami Beach su un offshore che ha portato via la vita di un ragazzo meraviglioso e uno dei più grandi talenti potenziali della storia del baseball. 

In quella notte e in quelle acque è cambiata la storia moderna dei Marlins, ma anni dopo avremmo scoperto che iniziava anche un paragone che alimenta la fantasia. Sandy e Josè sono diversi come personalità. Il primo sorride tanto e parla pochissimo, l’altro era esuberante e chiacchierone, ma i due sono accomunati da due elementi chiarissimi: il talento sul monte ed il fatto di essere due ragazzi fantastici

Come è arrivato a Miami

Alcantara è arrivato a Miami dopo che nelle Major lo avevano portato i St. Louis Cardinals che lo avevano scoperto in una Summer League domenicana, poi sviluppato attraverso le varie tappe delle Minor (dal Singolo A al Triplo A) quindi fatto debuttare come rilievo e poi scambiato con i Marlins per Marcel Ozuna oggi ad Atlanta con i Braves. I Marlins di trade negli anni non ne hanno azzeccate tante, ma in questa sono usciti da trionfatori considerando che oltre a lui hanno portato a casa altri 3 giocatori: Castano cha ancora lancia per loro, Sierra che è stato titolare un paio di stagioni e soprattutto quello Zac Gallen che oggi ad Arizona è uno dei rivali di Alcantara per il Cy Young Award e che Miami ha scambiato per Jazz Chisholm che dopo Sandy è il miglior giocatore della squadra e con lui andato quest’anno all’All Star Game. 

Palle di fuoco

Parla poco Sandy, sorride tanto e soprattutto fa i fatti. Sul monte di lancio e fuori. Mai rifiutato un autografo o una foto ai (pochi) tifosi dei Marlins e sul monte assolutamente instancabile. Non solo 5 “completed games”, ma anche 13 da almeno 8 inning per un totale in stagione di 220,2 nei quali ha concesso solo 50 basi ball. Fantastico come riesca a mantenere la velocità della sua palla veloce tra le 97 e 99 miglia orarie anche dopo il settimo inning, ma ancora di più straordinaria la varietà dei suoi lanci. Per dare un’idea nell’ultima vittoria sui Washington Nationals ha totalizzato 11 k di cui 7 chiusi con un change up (il cambio) 2 con lo slider 1 col sinker e 1 con la fastball 4 cuciture. Repertorio completo! 

La perdita della mamma e del fratello

Un arsenale cui aggiunge anche un carattere straordinario rafforzato purtroppo (come purtroppo accade) da tragedie recenti come la perdita del fratello in un incidente di moto 4 anni fa e quella di mamma Francisca per una lunga malattia lo scorso anno cui lui dedica ogni partita. Fare quello che ha fatto Alcantara quest’anno è straordinario, ma lo è ancora di più considerando le condizioni agonistiche e ambientali in cui si esibisce. Gioca in una delle squadre più deludenti di tutte le Major League che lo ha aiutato pochissimo in attacco per difendere i risultati nelle sue partite e poi porta i colori di un team che praticamente non ha una vera e propria tifoseria. Vero quando lancia lui un pochino più di gente va, ma non ha mai quella carica trascinante dagli spalti (sempre semi-vuoti al Marlins Park) che meriterebbe. 

Sandy’s Beach

Giocando sul suo nome, simile a quello della sabbia (sand), il marketing dei Marlins a stagione iniziata ha inventato il Sandy’s Beach, un settore speciale dove si paga un biglietto superiore, ma si riceve anche ogni partita una diversa t-shirt dedica a lui da collezione e cibo caraibico. I Marlins nella loro division sono quarti su 5, distanziati dai Mets di più di 30 partite, ma almeno orgogliosi del loro potenziale Cy Young. 

I candidati al Cy Young

Nella storia della franchigia, che pure ha sollevato 2 volte il trofeo delle World Series, nessuno è mai riuscito a vincerlo. Si deciderà per votazione alla fine della stagione. Nell’American League il favorito è Verlander degli Houston Astros che comanda le MLB in diverse categorie ERA, WHIP e media battuta degli avversari, mentre nella National League Alcantara è in lotta con Max Fried dei Braves Julio Urias e Tony Gonsolin dei Dodgers e Carlos Rodon dei Giants. Forse, non avesse avuto una piccola flessione tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, sarebbe già sicuro vincitore, ma è comunque il favorito e se lo meriterebbe. Per i numeri sul monte, per la storia che lo ha portato fino qui, per la straordinaria persona che è, per accendere una piccola lucina per i Marlins e anche per completare una storia. Quella iniziata da Josè Fernandez.