Roddick come Spiderman, la ragnatela di Murray non è servita
TennisELENA PERO inviata di SKY Sport a Wimbledon commenta i risultati delle semifinali. La Gran Bretagna dovrà aspettare ancora per vedere trionfare un suddito della Regina. Per Re Federer gara a senso unico con Haas
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di ELENA PERO
La regina potrà starsene tranquilla a palazzo, nessun appassionato folle sborserà ventimila sterline per acquistare un biglietto per la finale, Fred Perry continuerà a riposare tranquillo nella sua aiuola. Ha vinto l'Andy sbagliato, quello a stelle e strisce. E la Gran Bretagna dovrà aspettare un altro anno (e sono settantaquattro) per avere un vincitore nel singolare maschile a Wimbledon. Andy Roddick si è meritato la terza finale della carriera all'All England Club. Ha giocato un eccellente torneo, mettendo finalmente a frutto tutto il lavoro svolto dall'inizio dell’anno con l'allenatore Larry Stefanki.
Dopo aver recuperato una partita che forse in passato avrebbe perso con Hewitt, in semifinale è riuscito a non farsi catturare dalla ragnatela di Murray, uscendo con la determinazione e la grinta di sempre da una partita giocata contro-pronostico. A sfavore dello scozzese i soliti sassi nelle tasche. Ma Murray quest'anno ha cominciato a lasciarli cadere a terra. Presto troverà la strada del successo ai Championships. Se la semifinale tra i due Andy si è giocata su pochissimi punti, quella tra Federer e Haas è stata a senso unico. Il tedesco non è mai arrivato ai vantaggi sul servizio di Roger. È stato in partita fino al tie break del primo set. Vincerlo lo avrebbe messo nelle condizioni di sperare, perderlo lo ha condannato ad una netta sconfitta in tre set.
Roger giocherà domenica la settima finale consecutiva a Wimbledon (record dall’abolizione del challenge round nel 1922), cercando di vincere il sesto titolo ai Championships, il quindicesimo Major della carriera. A contrastarlo ci sarà il miglior Roddick della stagione, che forse non ha mai giocato così bene come ora. L'americano si è completato dal punto di vista tecnico ed è maturato come condotta di gara. Non è lo stesso tennista battuto da Federer in finale nel 2003 e nel 2004. Ma comunque la si metta, è impossibile non considerare lo svizzero largamente favorito.
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La regina potrà starsene tranquilla a palazzo, nessun appassionato folle sborserà ventimila sterline per acquistare un biglietto per la finale, Fred Perry continuerà a riposare tranquillo nella sua aiuola. Ha vinto l'Andy sbagliato, quello a stelle e strisce. E la Gran Bretagna dovrà aspettare un altro anno (e sono settantaquattro) per avere un vincitore nel singolare maschile a Wimbledon. Andy Roddick si è meritato la terza finale della carriera all'All England Club. Ha giocato un eccellente torneo, mettendo finalmente a frutto tutto il lavoro svolto dall'inizio dell’anno con l'allenatore Larry Stefanki.
Dopo aver recuperato una partita che forse in passato avrebbe perso con Hewitt, in semifinale è riuscito a non farsi catturare dalla ragnatela di Murray, uscendo con la determinazione e la grinta di sempre da una partita giocata contro-pronostico. A sfavore dello scozzese i soliti sassi nelle tasche. Ma Murray quest'anno ha cominciato a lasciarli cadere a terra. Presto troverà la strada del successo ai Championships. Se la semifinale tra i due Andy si è giocata su pochissimi punti, quella tra Federer e Haas è stata a senso unico. Il tedesco non è mai arrivato ai vantaggi sul servizio di Roger. È stato in partita fino al tie break del primo set. Vincerlo lo avrebbe messo nelle condizioni di sperare, perderlo lo ha condannato ad una netta sconfitta in tre set.
Roger giocherà domenica la settima finale consecutiva a Wimbledon (record dall’abolizione del challenge round nel 1922), cercando di vincere il sesto titolo ai Championships, il quindicesimo Major della carriera. A contrastarlo ci sarà il miglior Roddick della stagione, che forse non ha mai giocato così bene come ora. L'americano si è completato dal punto di vista tecnico ed è maturato come condotta di gara. Non è lo stesso tennista battuto da Federer in finale nel 2003 e nel 2004. Ma comunque la si metta, è impossibile non considerare lo svizzero largamente favorito.