Potenza ed esperienza sono state le carte vincenti per avere la meglio sul giovane tennista russo. Due set sul velluto, poi la reazione di Khachanov, spenta solo al tie-break del terzo set. Ora gli ottavi di finale: ad attenderlo il lussemburghese Gilles Muller
Una prova di forza dello spagnolo forse mai vista sui prati di Wimbledon, soprattutto nei primi due set. Rafa Nadal batte Karen Khachanov 6-1 6-4 7-6 in due ore e un quarto di gioco. Una vittoria netta per una partita che ha avuto storia solo alla fine. Nulla da fare per il giovane russo, forse insieme a Zverev il miglior prospetto dell’ormai famosa Next Gen. Lo spagnolo per lunghi tratti ha dimostrato una superiorità tecnico-tattica imbarazzante, ancora ingestibile per il 21enne. Nel primo set Khachanov è sembrato psicologicamente bloccato, stretto nella morsa emozionale Nadal-Centre Court: 3 break subiti su 3 turni di servizio, zero vincenti a segno e 11 errori non forzati. Il secondo set ha seguito la falsa riga del primo, con Nadal dominante durante i suoi turni di servizio ma eccessivamente falloso nei game di risposa. Un solo break conquistato sugli otto offerti da Khachanov, ma utile a conquistare il massimo risultato con il minimo sforzo. Nel terzo set, passata la tensione, il russo ha espresso il suo miglior tennis. Ritrovata la solidità nel servizio, ha provato ad attaccare lo spagnolo nei turni di risposta. Potenza e angoli che hanno messo alle corde Nadal, costretto a salvare tre palle break nell’ottavo gioco e un set point nell’undicesimo. Nel tie-break però la maggiore esperienza dello spagnolo ha avuto la meglio. Un errore di Khachanov e un passante fulminante per il 6-3 hanno chiuso i giochi.
Una partita nel complesso a senso unico, che ha dimostrato ancora una volta lo stato di forma stellare dello spagnolo. La battaglia generazionale ha visto trionfare uno dei ‘vecchietti’ del circuito. “Ancora non è arrivato il vostro momento”, sembrava urlare Rafa ad ogni dritto uncinato nel terzo set. Di contro il giovane Khachanov ha espresso appieno il suo gioco solo a fine match. Grande servizio, dritto potente ma una tattica monotematica che non ha prodotto i risultati sperati. Picchio forte e vediamo come va. Ecco, contro questo Nadal non c’è nulla di più sbagliato che fare a pugni da fondo campo. Nadal, nel momento di massima difficoltà, ha messo a nudo forse la lacuna più grande del russo: l’inadeguatezza alle emergenze. Khachanov segue ancora un solo schema e, nel caso accada qualcosa di imprevisto, non possiede le contromisure tecnico-tattiche adeguate. Avrà tutto il tempo per imparare e migliorare il suo gioco. Oggi il palcoscenico se lo è preso Rafa, c’era un pubblico da soddisfare e due VIP nel Royal Box da onorare. Più di Beckham, il suo amico Sergio Garcia: “Non sapevo ci fosse. Lui sta avendo una stagione fantastica e lo ringrazio di essere venuto”, il commento dello spagnolo a fine match.
Soddisfazione per il passaggio del turno espressa dal grande sorriso mostrato nell’intervista post partita: “Per un po’ ho giocato in maniera fantastica, poi è diventata più dura. Le gambe si sono fermate e lui ha iniziato a picchiare più forte. È stato un avversario difficile, ma sono contento di aver vino in tre set. Il servizio ha funzionato bene, sono contento di quasi tutto il mio gioco. Muller? Dodici anni fa ho perso, è vero. Lui è uno specialista dell’erba, sarà una partita difficile. Dovrò essere aggressivo e veloce sulle gambe”.