ATP Finals, l'evoluzione di Djokovic: resta lui l'uomo da battere

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Angelo Mangiante

Angelo Mangiante

"In punta di volée" è l'analisi dei magnifici 8 delle Atp Finals. Esordio vincente per Djokovic grazie al 7-6 6-2 a Ruud. A 34 anni l'evoluzione tecnica del n.1 al mondo non smette mai di stupire. Angelo Mangiante, giornalista professionista, è stato un tennista professionista: n° 708 della classifica mondiale Atp in singolo e n°732 in doppio come best ranking, maestro Federale e International Coach, ha allenato anche la n.3 del mondo Amanda Coetzer. A Torino conduce gli studi pre e post match alle Atp Finals 

L'esordio alle Atp Finals di Novak Djokovic è stata una sentenza: è lui l'uomo da battere. Un controllo totale nel match contro Ruud. Imponendo sul piano tecnico ed emotivo la legge del n.1. A 34 anni si trova a dover fronteggiare a Torino altri 7 giocatori tutti under 25. Eppure come freschezza atletica e modernità del suo gioco è ancora una spanna sopra tutti. Non ha difetti tecnici Nole:

  • È il miglior difensore al mondo come qualità nella risposta e nei passanti. 
  • È il migliore a preparare una strategia tattica in base all'avversario. 
  • E' il migliore come solidità mentale
  • È il migliore a coprire il campo con i suoi muscoli di gomma

Applicazione e cura maniacale dei dettagli: ecco i segreti di Nole

Eppure la sua esplosione non è stata quella del predestinato. Non ha vinto ad appena 17 anni Wimbledon come Becker o il Roland Garros come Wilander. Ma la crescita verso la completezza tecnica, tattica, fisica e mentale è arrivata negli anni con un'applicazione fenomenale. Un crescendo inarrestabile. Una cura quasi maniacale dei dettagli, alimentazione compresa. La prima volta che lo vidi giocare al Roland Garros aveva 18 anni ed era ancora lontano dai migliori. Nessuno poteva immaginare che sarebbe potuto arrivare a trionfare in 20 SlamHa lavorato e si è sacrificato con una dedizione smisurata. Aggiungendo ogni anno un pezzo in più nella costruzione tecnica. 

 

Ancora in crescita a 34 anni, ha cambiato la storia del tennis

Ancora oggi, a 34 anni, è in crescita. Non a caso ha sfiorato il Grande Slam nel 2021, vincendo tre prove dello Slam su quattro e perdendo solo in finale a New York da un ispiratissimo Medvedev. Consolandosi con il trono di n.1 di fine anno per la settima volta in carriera, record assoluto superando Sampras. Vincere a Torino per la sesta volta le Atp Finals lo porterebbe ad eguagliare Federer. Con la differenza di poter giocare anche lui, come Roger, fino a 40 anni, ovvero per altri 6 anni.  A 16 anni era venuto per la prima volta qui a Torino a giocare un torneo giovanile. Quasi vent'anni dopo è tornato dopo aver cambiato la storia del tennis.