Sinner: "Sono pronto, a Roma sarà come una prima volta. In questi mesi ho imparato molto"

Se proprio doveva andare così, almeno si ricomincia in un posto molto bello, sei d’accordo? “Senza almeno, essendo italiano questo è il posto più bello e qua a Roma l’atmosfera è incredibile. L’anno scorso non ho giocato quindi a maggior ragione mi fa piacere essere qui. Sarà un torneo difficile per me, questo è sicuro, ma credo che abbiamo lavorato bene e il lavoro ripaga dopo qualche torneo. L’obiettivo sarà Parigi, qui vedremo quale sarà il mio livello. Mi manca proprio un feedback del mio livello perché come sappiamo tutti tra allenamento e partita è tutto diverso. Però sono molto contento di essere qui”. Abbiamo parlato con Lorenzo Musetti che ci ha svelato tutto. Ha detto che si è allenato con te e che tiri più forte di prima: “Magari . Diciamo che giorno dopo giorno mi sento sempre meglio. Sono stato a Monaco per tanto tempo e qui è tutto diverso: campo diverso, palle diverse… non dico che è tutto nuovo, perché ci sono stato tante volte, però è un po’ come fosse la prima volta per me. Però mi sento pronto. Non possiamo dire che manca l’allenamento. Speriamo di giocare un buon tennis e di vedere dove sono per poterci lavorare sopra”. Iniziare a Roma non è facile perché è un torneo che ti mette subito a dura prova: “Sì, è difficile giocare qui. Io penso giocherà sul Centrale, ma le condizioni cambiano anche da campo a campo. Perché il Pietrangeli è più pesante, il Centrale è più veloce, il Super Tennis Arena è difficile quando c’è la luce… ci sono varie difficoltà. Però è questo il bello di questo sport, chi riesce ad adattarsi meglio probabilmente vince”. Giocherai sul Centrale perché anche se sono passati tre mesi non è cambiato niente: sei ancora il numero 1 al mondo. È questa la notizia? “Sarà un’emozione bellissima tornare sul Centrale a Roma con tutto il pubblico… non ci sono tanti altri posti dove ci si può sentire così. Non ho tantissime aspettative perché personalmente non so cosa possa succedere però una cosa è certa: tutte le cose che posso controllare le controllo, vale a dire la mentalità, stare tranquillo e dare sempre il 100%. Più di così non si può fare”. Sei diventato un po’ più grosso? “No no è solo la felpa ”. Però possiamo dire che per un tennista è un po’ un lusso potersi solo allenare per tre mesi? “Ci sono cose positive e negative. Abbiamo cercato di fare il meglio possibile. Non credo che nessun giocatore direbbe ‘sì, smetto di giocare per tre mesi così mi alleno’, perché poi manca tutta l’altra parte, le partite e tutto il resto. Però siamo andati in palestra, abbiamo avuto la nostra routine, abbiamo provato tante cose e sono contento”. Oggi sei molto sorridente dopo un periodo particolare: “È stato molto particolare ma allo stesso tempo ho anche vissuto un bel periodo. La mia famiglia mi ha sostenuto, mio fratello e tutti gli amici mi hanno dato una mano incredibile. Ho capito tantissime altre cose su di me e ora sono molto contento di essere qui. Giocare a tennis è quello che amo e ci alleniamo per essere qui in questi campi”.

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