Sinner l'artista, Piccoli standard e la musica che invade lo sport: il breviario Originale

L'artista Sinner insegue Alacaraz ogni giorno, in attesa di ritrovarlo dall’altra parte della rete in una prossima finale. Lo fa con la sua pertinace insistenza nel trovare un tennis diverso, fuori dal suo piatto corde. Gioca come mai gli si era visto fare, smorzando, tagliando di rovescio, disarticolando lo scambio, attaccando in vari modi. E poi serve con traiettorie un tempo sconosciute. Lo ha fatto a Pechino e lo ripeterà a Shangai. La forza dell’italiano è quella di sapere fino a che punto può spingere la sua sperimentazione senza compromettere il risultato, come a dire: smetto quando voglio, allenando i miei limiti. Così facendo spera di ridurre la distanza che si è frapposta tra lui e lo spagnolo. Sinner sta togliendo polvere dal suo gioco, rendendolo ogni giorno sempre più attuale e moderno. La sua forza è la ricerca costante del presente, senza dimenticare il passato. Come un artista contemporaneo, si interroga sulla sua opera, punto dopo punto, partita dopo partita, alla ricerca di nuovi e più nascosti significati. Piccoli standard “La società mi ha pagato con un giusto standard rispetto a ciò che avviene adesso sul mercato, quindi sono tranquillo”. Parole di Roberto Piccoli, il centravanti della Fiorentina. La supercazzola con cui l’attaccante viola si smarca dalla pressione mi rassicura su come un calciatore viva la sproporzione finanziaria in cui si trova. Perché di questo ormai parliamo, di un mondo senza le giuste proporzioni. E’ una questione molto importante perché coinvolge l’aspetto psicologico. Molte volte mi sono chiesto quanto pesi su molti giovani calciatori la responsabilità di quotazioni tanto elevate. C’è chi sopporta di più e chi sopporta di meno. E c’è probabilmente chi nemmeno ci pensa, per sua fortuna. Piccoli è stato pagato circa 27 milioni di euro, e fino a questo momento della sua carriera non ha mai giocato più di qualche mese nella stessa squadra, girando otto società in appena cinque anni. Si tratta dell’investimento più caro di tutta la presidenza Commisso. Il fatto che abbia parlato con tanta sicurezza ci fornisce un indizio sulla sua personalità. Che sarà giudicata forte, in relazione ai gol che farà. Secondo un giusto standard. Chi fermerà la musica Togliete la musica dai ristoranti. La proposta è del noto chef Antonello Colonna. Finalmente qualcuno che si pone delle domande sull’uso improprio della musica. Dovrebbero farlo anche quelli che organizzano eventi sportivi più o meno importanti. Quello di Manila, ad esempio, era importantissimo con i mondiali di Volley vinti dagli Azzurri. Ogni time out, cambio set, cambio palla, cambio decisione arbitrale, cambio qualsiasi cosa, scattavano delle insopportabili colonne sonore di tutti i tipi: rock, pop, dance ecc. Con conseguenze poco apprezzabili per le nostre povere orecchie, in quanto amplificate dal rimbalzo del suono che un ambiente chiuso comporta. La stessa cosa purtroppo si sta verificando per molti altri appuntamenti sportivi. Tra questi il tennis, sport psicologico per eccellenza, che necessiterebbe di quel sacro silenzio opportuno per la concentrazione dei giocatori e per l’ascolto rilassato dei telespettatori. La musica non è un diversivo, anzi il contrario, la musica accentra l’attenzione in quanto evoca ricordi, sensazioni, sollevando emozioni. Amiamo la musica perché ci porta lontano. Lasciamola suonare, senza ridurla ad un insopportabile rumore.

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Alessandro Bonan