Perugia ha tutto per riscrivere la storia: cosa serve agli umbri per vincere la Champions

Sembra paradossale, ma tre tra le quattro squadre che disputeranno la prossima Final Four di Champion League a Lodz dal 16 al 18 Maggio, sono con le spalle al muro. Sir Sicoma Monini Perugia, Jastrzebski Wegiel e Aluron Zawiercie se non dovessero vincere la Coppa dovrebbero fare i conti con una stagione fallimentare. L’unica squadra che affronta questa due giorni polacca senza avere l’obbligo di vincere è Halkbank Ankara che, pur avendo fatto male nei recenti playoff in Turchia, può considerarsi soddisfatta per aver raggiunto questa fase finale eliminando i favoritissimi polacchi del PGE Projekt Varsavia al Golden Set. Ma andiamo per ordine: Jastrzebski Wegiel e Aluron Zawiercie sono state le protagoniste della prima parte di stagione regolare di Plusliga , ma durante i play off qualcosa si è inceppato ed entrambe si sono fatte sorprendere dal Lublin di Wilfredo Leon , che ha vinto contro ogni pronostico lo scudetto polacco in 4 gare. La semifinale di Champions League le vedrà ora una contro l’altra in un derby attesissimo, in una città polacca , davanti al solito meraviglioso e calorosissimo pubblico di questo Paese che ama la pallavolo come nessun altro. Per la squadra che arriva in finale, resterà viva la speranza di salvare la stagione. Ma lasciamo stare i crucci degli amici polacchi e concentriamoci sui nostri problemi: l’annata di Perugia era partita alla grande con la vittoria della Supercoppa. Un trofeo però considerato 'minore' perché si disputa prima che parta il campionato ed è una conseguenza dell’attività estiva con le nazionali più che il frutto del lavoro con il proprio club. Il primo vero test per capire quanto sta crescendo una squadra è la finale di Coppa Italia. Disputata quest’anno a Bologna a fine gennaio le due squadre favorite, Perugia e Trento, hanno perso entrambe in semifinale al quinto set, rispettivamente contro Verona e Civitanova. Fino a quel momento entrambe avevano un record di 15 vittorie e solo 2 sconfitte e viaggiavano tranquille in testa alla classifica con grande distacco dalle inseguitrici. Prima della Final Four però, Perugia da dovuto fare i conti con l’infortunio di Oleh Plotnytskyi. L’ucraino è un giocatore fondamentale per le sue straordinarie qualità in attacco, soprattutto in battuta. Questa assenza deve essere considerata 'pesante', ma è anche vero che il presidente Gino Sirci aveva costruito un roster ampio proprio per poter affrontare gli inevitabili infortuni di stagioni così lunghe e stressanti. Quindi, pur con questa complicazione, ci aspettavamo che Perugia potesse raggiungere la finale. Non è accaduto. Angelo Lorenzetti, coach di Perugia, ha colto l’occasione per chiedere ai suoi ragazzi un upgrade nella gestione del gioco d’attacco: ha chiesto al suo palleggiatore Simone Giannelli di velocizzare ancora di più la distribuzione, soprattutto con lo schiacciatore opposto Wassim Ben Tara . Dopo quella sconfitta la locomotiva Perugia è ripartita, proseguendo il suo cammino in Italia e in Europa. Nonostante qualche prestazione non brillantissima, i risultati sono arrivati. Una volta cominciata la fase caldissima del play off della Superlega Perugia si è liberata senza nessun problema di Modena nei quarti di finale. In semifinale ha incontrato la Lube Civitanova, squadra molto ringiovanita e che a sorpresa aveva trionfato in Coppa Italia. Perugia, vincendo in casa e in trasferta, si è portata sul 2 a 0. Sembrava tutto deciso: pur giocando in casa la partita decisiva per il passaggio in finale, gara 3 è finita al 5° set per la Lube, che ha allungato la serie. Qui è iniziato l’inesorabile declino di Perugia: gara 4 a Civitanova è finita 3 a 0 per i marchigiani mentre gara 5, a Perugia, 3 a 1 per gli ospiti. Perugia quindi eliminata in semifinale. Prima di condividere con voi un breve commento sul gioco di Perugia ci tengo a dirvi che, ancora una volta, i ragazzi di Lorenzetti sono riusciti a rialzarsi, ritrovando gli stimoli giusti e vincendo i play off per il terzo posto che li ha qualificati per la prossima Champions League . Torniamo al gioco. In questa stagione non ho mai visto Perugia rinunciare a giocare, anzi, ho visto spesso Giannelli e compagni sfoggiare un gioco ben organizzato, equilibrato nei vari fondamentali e con grande personalità. Ecco perché è ancora più inspiegabile il crollo nei momenti cruciali della stagione. Lorenzetti in un paio di interviste ha definito il loro attacco da zona 4 “insipido” e ha stimolato i suoi dicendo che “qualche difesa prima o poi bisogna pur prenderla!”. Eppure, attacco e difesa erano stati i loro punti di forza. La mia sensazione, oltre al giudizio sui singoli fondamentali, è che il loro gioco sia stato come rallentato da una forma di tensione, rendendoli più macchinosi, come se i troppi pensieri rendessero il loro gioco più prevedibile. Né sono sorpreso perché sono tutti giocatori evoluti ed esperti, abituati alla gestione dei momenti cruciali, e invece questa volta non sono riusciti a 'lasciar andare'. Impietoso il confronto in semifinale con i giovanotti della Lube, che proprio nella spensieratezza hanno trovato il loro punto di forza. Ora, come dicevo all’inizio, sono con le spalle al muro. Hanno una straordinaria possibilità di salvare una stagione che finora è stata avara di soddisfazioni. E non si tratta solo di 'salvare' una stagione. Considerato che Perugia non ha mai vinto la Champions League, il weekend di Lodz potrebbe consegnare alla storia del club l’impresa di Giannelli e dei suoi compagni.

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