L'ex ct del volley azzurro, oggi direttore della Ryder Cup 2022, lancia l'allarme: "Sono martellato ogni giorno dagli inglesi, che premono per avere una risposta. Senza garanzia fideiussoria, rischiamo di perdere l'organizzazione dell'evento"
La Ryder Cup italiana non è ancora iniziata ed è già finita? Il rischio c’è, come ha spiegato oggi in zona Coni Gian Paolo Montali. Tutto dipende dalla mancanza di indicazioni del Governo italiano in merito alla garanzia fideiussoria richiesta dall'Executive Committee della competizione: 97 milioni di euro. L’ex c.t. del volley azzurro, adesso direttore della Ryder Cup 2022, non ha usato giri di parole: "Sono martellato ogni giorno dagli inglesi, che premono per avere una risposta. Ci sono pressioni di altri paesi, come Germania e Spagna, per toglierci l'evento. Se entro 15 giorni non forniremo le garanzie richieste perderemo l'organizzazione". È evidente che da una parte c’è la federazione di Chimenti, preoccupata di perdere un evento che può cambiare la storia del golf in Italia, e dall’altra il Governo Gentiloni che sull’argomento sembra meno caldo di Renzi, anche se il ministro dello sport Lotti sul fronte Ryder è abbastanza attivo. In mezzo ci sono il Coni e Malagò, che sono preoccupati ma senza toni allarmistici. "Non c'e' una nuova scadenza - ha spiegato Malagò -, però di fatto c’è una grande urgenza per completare un iter che al 90% è fatto e che manca di un elemento relativo alle controgaranzie che si devono dare. È un atto più formale che sostanziale, quello che il board Ryder richiede".
La cronistoria - Per inquadrare la vicenda bisogna risalire a qualche settimana fa, allo stop dell’emendamento al decreto cosiddetto 'salva-banche' (e in effetti la Ryder Cup con le banche c’entra poco) che ha portato la fideiussione di 97 milioni in una sorta di terra di nessuno. Paradossalmente il problema non sono i soldi, perché 40 milioni sarebbero stati già garantiti dall’advisor Infront, ma soltanto una garanzia istituzionale. Poi ogni ostacolo sarà rimosso, per l’organizzazione della Ryder 2022 al Marco Simone Golf Club di Roma (di proprietà dei Biagiotti) ed un progetto turistico ad ampio raggio. La sensazione è che pochi politici vogliano in questo momento mettere la faccia su un’operazione che da qualcuno potrebbe ricevere commenti tipo ‘Ecco, mentre la disoccupazione cresce questi aiutano lo sport dei ricchi’. Stiamo semplificando, ma non troppo. La Ryder Cup 2022 è comunque ancora italiana, ma sarà bene stare attenti.
"Nessun ultimatum" - Montali, ha poi spiegato meglio il suo pensiero all’Ansa: "Non intendevo lanciare ultimatum. Semplicemente, gli inglesi, detentori dei diritti, mi stanno pressando per sapere quale sarà il percorso che il Governo intende attivare per fargli giungere le garanzie richieste".