Il direttore di gara concede una punizione che non c’è, la squadra bresciana (nel derby contro il Lumezzane) non ci pensa due volte e tira fuori. L’allenatore Piovani: "Dovrebbe essere normale, invece… I ragazzi non hanno avuto dubbi, questa è la soddisfazione maggiore"
"Penso solo di aver fatto un gesto normale, giusto. Ma il calcio non dà esempi positivi". Il gesto che Giampiero Piovani definisce normale in realtà non accade tutti i giorni. Per questo la storia dell’allenatore degli Allievi della FeralpiSalò - ex calciatore anche di Vicenza e Piacenza - fa parlare e trasmette un messaggio positivo. Di fair play, di rispetto per l’avversario e per il calcio. Una scelta condivisa anche dai giovani calciatori, che ancora prima di avere l’ok del tecnico avevano già deciso di dare un esempio a tutti, anche ai colleghi delle categorie superiori. A raccontare i fatti è lo stesso Piovani sulle pagine di Repubblica.
Dall'allenatore al capitano, tutti d'accordo
Tutto accade nella sfida tra la FeralpiSalò e il Lumezzane: "Un derby vero - spiega l’allenatore - anche perché molti ragazzi delle due squadre sono compagni di classe nelle scuole locali. Al 60', sull’1-1, un loro difensore fa un retropassaggio al portiere e l’arbitro ci fischia punizione a due in area. Sbagliando, perché il tocco era di coscia, quindi regolarissimo. Una punizione a due che è quasi un rigore, appena fuori dall’area piccola, centrale, basterebbe un tiro forte e angolato per segnare". Gli avversari protestano ma Piovani e i suoi ragazzi sanno già cosa fare. Il tecnico chiama il capitano Leonardo Moraschi e gli dice di tirare fuori: "Lui era d’accordissimo, così come tutti i miei giocatori - aggiunge il mister - uno mi ha detto che se io non gli avessi dato disposizioni l’avrebbero tirata fuori comunque. Questa è la soddisfazione maggiore: capire di aver fatto un bel lavoro sulle teste, spiegando che il risultato va ottenuto a tutti i costi, ma nei limiti del regolamento e del rispetto dell’avversario".
Alla fine vince il Lumezzane
La FeralpiSalò rinuncia così alla possibilità di passare in vantaggio e sceglie la strada della correttezza. Alla fine, poi, la gara la vince il Lumezzane. Nessun rammarico per Piovani e i suoi ragazzi, però. Il bellissimo gesto non può passare inosservato: "Dovrebbe succedere spesso, e non dovrebbe fare così tanto rumore. Invece niente. In Serie A e B al massimo ricordo qualche rimessa laterale restituita, ma solo se non contava per il risultato". Anche Ignazio Sabella, allenatore del Lumezzane, ha apprezzato molto la decisione della formazione avversaria e subito dopo il festo è andato ad abbracciare il collega: "Ero commosso - racconta - era un momento caldo della gara e Piovani ha avuto la calma e l’onestà sportiva di rimediare a una svista non scandalosa, ma evidente, che poteva costarci la partita".
A cena tutti insieme
Sulla stessa linea di pensiero anche Moraschi, bomber della squadra che quella punizione avrebbe dovuto batterla. Lui stesso ha detto agli avversari di non mettere neppure la barriera. E poi il tiro, ampiamente fuori. La gara poi continua, dopo dieci minuti il Lumezzane segna il 2-1. "Pazienza - aggiunge Piovani - siamo primi e ai playoff e di questa partita non resterà il risultato ma quell’episodio. Non è un caso che da anni la Ferali vinca la Coppa fair play…". Ok il risultato sul campo, il gesto e gli abbracci. La partita però non è finita al novantesimo. I due allenatore, infatti, hanno organizzato una serata tutti insieme. Chi paga la cena? Piovani non ha dubbi: "Sabella! Visto che già mi ha battuto…".