Allegri: "A Doha uno sfogo, ma nessuna rottura"
Serie AAlla vigilia della sfida contro il Bologna, l'allenatore bianconero ha parlato delle possibili scelte di formazione, del nuovo arrivato Rincon e ha fatto il punto sugli infortunati. Poi è tornato a parlare anche della sconfitta di Doha: "C’è stato un confronto con la squadra come c’è sempre, non è successo nulla di strano"
La sconfitta in Supercoppa contro il Milan è ormai archiviata ma la Juventus non vuole perdere altre occasioni. I bianconeri sono pronti a tornare in campo contro il Bologna in casa, con l’obiettivo di riscattarsi e di riprendere la loro corsa in Serie A. Allo Juventus Stadium Massimiliano Allegri si attende risposte in una gara che, come sottolineato dallo stesso allenatore presenta numero insidie essendo la prima dopo la sosta: Queste le parole della guida bianconera in conferenza stampa a poco più di 24 ore dal match.
Il mercato e lo sfogo di Doha - "Di Evra e di mercato non parlo, fino a quando i giocatori saranno qui saranno a disposizione; il mese di gennaio è un periodo pieno di instabilità a causa delle voci di arrivi e partenze ma ne può parlare solo la società. Io non voglio creare tensioni o destabilizzare l'ambiente, è un mese importante dal punto di vista delle partite giocate e meno si parla di mercato meglio è. Tornando a Doha ho avuto uno sfogo ma non c'entra niente con il mio futuro, sono cose separate. L'ho fatto perché tengo molto al lavoro e per una volta può succedere anche a me, può capitare di perdere ma dopo 35 minuti dovevamo chiudere la partita. Era un trofeo da portare a casa e non siamo stati bravi nella gestione della gara, nell'atteggiamento, nell'andamento della partita; mi hanno fatto molto arrabbiare. Per quanto riguarda il mio futuro sto bene alla Juventus e sono contento di essere qui. Abbiamo fatto grandi cose ma mi ha fatto molto arrabbiare vedere che non abbiamo capito l'importanza della partita".
Arrivi e... partenze? - "L'assalto del Real per Dybala non mi dà fastidio perché lui è un giocatore bianconero e sarà importante per noi come lo sarà Pjaca; per quanto riguarda il Bologna è una squadra che ha ripreso prima di noi, hanno giocato una partita in meno di noi e ci hanno sempre dato del filo da torcere. Sono organizzati e di certo vorranno fare bene; la prima partita dopo la sosta è sempre difficile, quando si riparte ci sono sempre delle incognite. Dobbiamo cercare di mantenere inalterato il vantaggio sulla Roma. Dybala? Non ho ancora scelto la coppia di attaccanti, sicuramente però lui giocherà. Rincón è un ottimo giocatore di grande professionalità, ha caratteristiche che ci servono, può ricoprire più ruoli ma non so se giocherà domani perché è arrivato da poco e deve conoscere i compagni, però si sta adattando bene e ci tornerà molto utile".
Presente e futuro - "Dopo il Milan c’è stato un confronto con la squadra come c’è sempre, non è che a Doha sono successe cose strane. La stessa cosa è successa a Genoa. Non dobbiamo più sbagliare ma fare solo punti. Manca tanto alla vittoria dello Scudetto. Difesa a quattro? Domani credo di sì ma non ho ancora deciso. Pjaca? Sta meglio, è convocato, può avere spazio perché poi mercoledì giochiamo con l’Atalanta. Potrà cominciare a correre di nuovo sul campo. Galeone dice che vado in Inghilterra? Il mio ciclo qui non è finito, spero di rimanere ancora a lungo. Poi farò valutazioni diverse. Non ci sono rotture. Domani gioca Neto, Buffon forse non sarà convocato perché l’influenza l’ha tenuto lontano dagli allenamenti per un po’. Marchisio? Ha fatto una buona partitella da mezz’ala, sta recuperando la condizione ma è normale che ci voglia tempo. Barzagli è convocato, non so se gioca. In settimana rientreranno Bonucci e Alex Sandro".
Obiettivi - "Vogliamo vincere il sesto scudetto, abbiamo un’occasione unica. In Champions affrontiamo una squadra abituata a giocare questa competizione, la tradizione è importante e loro sono una società che ha una storia importante, il passaggio del turno non è scontato. Poi c’è la Coppa Italia. Guardiola vicino al ritiro? Lo capisco, dipende dalla persona ma lui ha cominciato presto e può capitare che uno voglia fare anche altre cose nella vita. Cosa ho chiesto al club? Niente, ho chiesto ai ragazzi di migliorare, soprattutto nella gestione delle partite. Sul mercato folle dei cinesi, credo sia normale che in paesi così importanti ci sia l’attenzione per il movimento calcistico. Lo ha fatto la Russia, credo lo farà l’India. Vogliono far crescere il movimento e nel corso degli anni potranno evolvere".