L'operazione è stata disposta nell'ambito di un'inchiesta in cui si ipotizzano i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio. Non solo gli uffici, perquisita anche la casa del presidente rosanero. Le sue prime parole: "Non c'è assolutamente nulla, è tutto sotto controllo". L'avvocato: "Abbiamo parlato col procuratore, Zamparini battagliero"
La Guardia di Finanza ha perquisito la sede del Palermo per una serie di indagini nell'ambito di un'inchiesta in cui si ipotizzano i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio. Le perquisizioni, secondo quanto si apprende, hanno riguardato anche gli uffici del Gruppo Zamparini e l'abitazione del presidente Maurizio Zamparini.
L'avv. Sanseverino: "Zamparini battagliero come sempre"
All'uscita dalla sede del club rosanero, l'avvocato della società - Enrico Sanseverino - ha rilasciato una breve dichiarazione ai cronisti presenti: "“Abbiamo parlato con il procuratore della Repubblica - ammette l'avvocato - quindi non ho altro da aggiungere. Se ho sentito il presidente Zamparini? Certo, l’ho trovato battagliero, come sempre“.
Le parole di Zamparini
Il presidente rosanero ha così commentato il fatto a forzapalermo.it: "Ho la Guardia di Finanza in tutte le mie case e nella sede del Palermo, perché non ho ceduto la società a Baccaglini", ha assicurato Zamparini. "Siccome sembra che venerdì scorso un Pm abbia detto che se io non avessi venduto il Palermo a Baccaglini mi avrebbe arrestato, probabilmente il motivo è questo. Falso in bilancio? Ma per l'amor di Dio, non c'è assolutamente nulla. Sono anni che sono a Palermo ed è tutto sotto controllo".
Il debito del Palermo
Il debito del Palermo calcio ammonta ad almeno 40 milioni di euro. A svelarlo è stato lo stesso proprietario Maurizio Zamparini nei giorni scorsi. "Una decina di questi milioni di debiti - ha spiegato - sono con Unicredit e Banca Nuova, una ventina con i procuratori e circa 6-7 milioni di contenzioso con l'Agenzia delle entrate". Una parte del debito con l'agenzia delle entrate (1,8 milioni di euro) è stata rateizzata e il Palermo ha saldato la metà circa. Sulla parte restante non risulta al momento ci sia un accordo. Negli scorsi mesi Riscossione Sicilia aveva eseguito un pignoramento di 200 mila euro nei conti del Palermo, per vecchi debiti secondo Zamparini risalenti alla gestione Sensi. Per quello con i procuratori, Zamparini ha aperto in alcuni casi un contenzioso che perché ritiene di essere stato truffato. "Il Palermo è una societa' sana - ha più volte ribadito Zamparini che ha rifiutato un'offerta da venti milioni per la cessione della società - siamo tra maggiori contribuenti delle entrate fiscali della regione Sicilia. Infatti dai dati rilevati la società Palermo Calcio ha durante gli anni della gestione Zamparini, dal 2002/2003 a oggi, versato come imposte la cifra di 265 milioni di euro. Nella stagione 15/16 la cifra di quasi 25 milioni di euro.
Procura di Palermo: "Indagini non legate alla cessione della società"
In tarda mattinata è arrivata una nota della Procura di Palermo la quale ha chiarito "che l’oggetto delle indagini preliminari in corso non riguarda le vicende relative alla cessione del Palermo calcio". Questo il contenuto del comunicato: "Con riferimento alle notizie di stampa già diffuse nel corso della mattina, si precisa che questo ufficio ha disposto delle perquisizioni – che sono in corso di esecuzione ad opera della Guardia di Finanza – nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di diversi indagati per i reati di appropriazione indebita, riciclaggio, impiego di proventi di origine illecita, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla transnazionalità".