Cassano, capolinea Samp: cronaca di un addio

Calciomercato
Antonio Cassano con la maglia della Sampdoria. Nel 2016-2017 non è mai sceso in campo (getty)
Antonio_cassano_sampdoria_getty

Il no di Zenga, il litigio con Romei, i bidoni a Ferrero e gli ultimi mesi da separato in casa: Antonio Cassano ora è pronto a dire addio alla Sampdoria, a un anno e mezzo dal suo (secondo) arrivo in blucerchiato

Prossima fermata: ignoto. Antonio Cassano sale di nuovo sul treno, a caccia di un’avventura che, a 34 anni, possa dargli nuovi stimoli. Addio Sampdoria: il talento barese ha infatti ufficialmente chiesto la risoluzione del contratto, e la società sembra decisa a concedergli anche la buonuscita, in una stagione che ha di fatto vissuto da separato in casa, fuori dalla lista di Giampaolo. Il secondo tentativo in blucerchiato per Fantantonio finisce qui: 25 presenze in un paio di stagioni e solo un lontano retrogusto di gol. Le chiacchiere, i malumori, i litigi con Ferrero, quelli, non sono però mai mancati.

Zenga, dal ‘no’ al ‘ni’ - Dopo l’avventura di Parma, Cassano era deciso di tornare nella ‘sua’ Sampdoria, dove dal 2007 al 2011 aveva fatto vedere lampi di alta classe, tanto da guadagnare la nazionale: “Stavo valorizzando Pedro Pereira, Ivan, Correa, Muriel - ha raccontato Zenga - e poi Ferrero ti propone Cassano: d'acchito dico no. Quando è arrivato, anche se sovrappeso, non è mai stato però un problema. Il vero Antonio si è cominciato a vedere da novembre in avanti e ha giocato titolare con Frosinone ed Empoli, la sua gestione stava andando in un verso normale”. Una normalità che è durata anche dopo l’esonero di Zenga, con l’arrivo in panchina dell’amico Montella, suo ex compagno alla Roma. Almeno fino a maggio del 2016, quando un (nuovo) tonfo ha di fatto compromesso l’avventura di Cassano. Il primo in blucerchiato dopo il famoso litigio con Garrone del 2010.

Licenziato! - La lite con l’Avvocato della società, Romei, ha dato il là al periodo più buio della carriera di Fantantonio. È stata cronologicamente una delle ultime cassanate: un duro scontro verbale avvenuto al Ferraris dopo il derby con il Genoa. Cassano non aveva accettato la dura reprimenda di Romei a tutta la squadra, tanto da inveirgli contro e indurre di conseguenza la società a licenziarlo, come previsto anche dalla clausola anti-cassanate presente nel contratto del barese. Documento pronto e già stampato (“risoluzione immediata”, citava), poi ritirato: pace fatta con Romei. Ma la strada verso la separazione sembrava ormai spianata.

Bidone a Ferrero: “Mi ha fregato” - Appuntamento a giugno, dunque, per discutere della fatidica risoluzione del contratto, ufficialmente in scadenza nel 2017. 700 mila euro di buonuscita sul piatto per Cassano e un incontro programmato con il presidente Ferrero per il nero su bianco. Appuntamento al quale il barese non si è mai presentato: “Cassano s'impunta, è uno che vuole far le guerre”, ha detto poi Ferrero infuriato. “Ma le guerre non sono mai bene. Mi spiace che uno del suo talento preferisca non giocare, allenandosi a Bogliasco da solo, usando la sua storia per farsi compatire. L'ho invitato oggi, ma non ha accettato il mio invito. Per lui la riconoscenza è un optional. Se vorrà tutti i soldi glieli darò, perché quello è giusto, ho sbagliato e pago. Mi pento solo di aver accettato alcune cose, perché l'ho trattato come un figlio, mi sono fidato ma sono rimasto fregato”. L’inizio della fine.

Fuori rosa - Una promessa di addio mai mantenuta, quella di Cassano. La sessione estiva 2016 del mercato è dunque terminata come era iniziata: gelo. “Gli avrei pagato io lo stipendio all’Entella”, aveva ripetuto Ferrero. “Non è una persona intelligente. Evidentemente ha deciso di fare la vittima sacrificale. Avrà detto: ‘Io sono Cassano, un grande calciatore, ho dato tanto al calcio, se mi metto qui in campo e mi alleno da solo qualcuno parla di me’. Si è comportato molto male, adesso è bene che stia lì e rifletta. Ero disposto a pagargli tutto lo stipendio, se fosse andato all’Entella. Poteva chiudere la carriera bene, magari portandoli in Serie A, ma niente. Ci ho parlato due volte, poi basta. Quando Antonio ha litigato con l’avvocato Romei sono stato io a dirgli: ‘Buttiamo la lettera di licenziamento’ e lui mi ha dato la sua parola d’onore che sarebbe andato via. E invece no. Peggio per lui, passerà un anno con il piumone e i calzettoni, si allenerà con quelli”. La risposta da casa Cassano immediata, dal profilo Twitter di Carolina Marcialis, sua moglie: “Vittima? Mai! sempre carnefice”.

Gallina vecchia… - A novembre la prima uscita pubblica di Cassano, in un periodo particolarmente sereno e silenzioso per il barese (tanto che si diceva potesse essere reintegrato nel gruppo di Giampaolo):  "C’e’ stato un mezzo litigio col braccio destro di Ferrero dopo il derby ma hanno detto che la discussione era finita là. Poi mi hanno fatto fare il ritiro e alla fine mi hanno detto che sono vecchio. Gallina vecchia fa buon brodo ma io sono un fantasista, occhio a gennaio che qualcosa…”. Gennaio è arrivato e l’avventura di Cassano è giunta davvero al capolinea. Questa volta, sì, c’è la possibilità di risolvere il contratto, dopo quasi un anno di stallo. Il barese è pronto a separarsi dalla Samp, per cominciare una nuova avventura, in A o all’estero. Niente ritiro, per ora. Perchè, si sa, per un fantasista come lui…