Il Coni deferisce Riccò, chiesti 20 mesi di squalifica

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Riccò rischia un lunghissimo stop
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La Procura ha rimandato il corridore, trovato positivio all'Epo durante i controlli dello scorso Tour de France, al Tribunale Antidoping che dovrà decidere in merito alla sanzione da comminare

Riccò rischia - Il Coni comunica che la Procura antidoping ha "disposto il deferimento del ciclista di livello internazionale Riccardo Riccò al Tribunale Nazionale Antidoping del Coni per le positività all'Eritropoietina di tipo Mircera, in occasione dei controlli antidoping disposti durante il Tour de France in data 8 e 13 luglio 2008, e in relazione alla violazione dell'art. 4.6. delle Istruzioni operative dell'Upa (frequentazione di soggetto squalificato o inibito dall'ordinamento sportivo), con richiesta di 20 mesi di squalifica, ridotta per effetto dell'attenuante concessa di cui all'art. 10.5.3. del Codice W".

Positivo all'Epo - Questa la prima conclusione di una vicenda che ha avuto inizio lo scorso 17 luglio quando il corridore della Saunier Duval, vincitore di due tappe alla Grande Boucle e detentore della maglia bianca e di quella a pois è stato trovato positivo all'Epo di terza generazione. Fermato dai gendarmi, il ciclista modenese fu interrogato a trascorse una notte in cella a Parmier. Dopo un altro interrogatorio a Foix, Riccò fu rilasciato: dichiarò di non avere assunto doping ma solo vitamine, ciò gli valse comunque il licenziamento dalla squadra.

Confessione - Passato qualche giorno la Procura antidoping del Coni convocò Riccò "per il giorno 30 luglio 2008 ore 12.30, contestandogli le violazioni della normativa antidoping Wada riferite alla positività riscontrata alla quarta tappa del Tour de France, nonché alla successiva attività giudiziaria". Al termine dell'udineza Riccò ammise di avere fatto uso di Epo alla fine del Giro d'Italia e prima dell'inizio del Tour de France.

L'ultima tappa giudiziaria è attuale con il deferimento e la richiesta di squalifica per 20 mesi, sanzione che sarebbe abbreviata per effetto della confessione spontanea.