Migliaia in Siberia ai funerali di Cherepanov

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A Omsk l'ultimo saluto all'hockeysta morto in campo a 19 anni. Ancora da accertare peraltro le esatte cause del decesso: gli inquirenti hanno ordinato il prelievo di campioni di sangue e tessuti per accertare se vi siano tracce di sostanze dopanti

Migliaia di persone hanno partecipato nella città siberiana di Omsk al funerale di Alexei Cherapanov, 19enne stella dell'hockey ghiaccio russo stroncato da un infarto durante una partita. Ancora da accertare peraltro le esatte cause del decesso: gli inquirenti hanno ordinato il prelievo di campioni di sangue e tessuti per accertare se vi siano tracce di sostanze dopanti.

Le immagini trasmesse dalla televisione di Stato russa hanno mostrato il feretro collocato nello stadio del ghiaccio della sua squadra, l'Avangard, dove migliaia di persone hanno deposto dei fiori; un lungo corteo ha accompagnato poi la bara - avvolta in un manto di colore bianco - fino al cimitero di Staro-Severnoye. "E' una perdita incalcolabile per la famiglia di Alexei, per lo sport russo e per l'Avangard: non era solo un atleta di talento, era un idolo della gioventù", ha commentato il governatore della regione di Omsk, Leonid Polezhayev.

Cherepanov - prima scelta dei New York Rangers nella Nhl statunitense - si è accasciato mentre si trovava seduto in panchina nel corso della partita con il Vityaz: secondo i primi esami autoptici, avrebbe sofferto di ischemia cronica, una condizione che difficilmente avrebbe potuto passare inosservata fino a quel momento. Le autorità hanno puntato il dito anche sulla lentezza dei soccorsi e sul fatto che nello stadio di Vityaz non era presente né un'ambulanza per i possibili casi di emergenza né era disponibile alcun defribillatore.