Werner Heel trionfa in Val Gardena: ho avuto un po' di culo
Altri SportL'atleta delle Fiamme Gialle conquista il secondo successo della carriera in Coppa del Mondo. L'azzurro ha preceduto lo svizzero Defago e lo svedese Jaerbyn nel SuperG. Nella supercombinata femminile di St. Moritz ritorno al successo di Anja Paerson
Con il tempo di 1.35.04 l'azzurro Werner Heel ha vinto a sorpresa il supergigante di Coppa del mondo della Val Gardena. Secondo posto per lo svizzero Didier Defago con un ritardo di 43 centesimi e terzo per lo svedese Patrik Jaerbyn con un distacco di 45 centesimi. La gara è stata falciata da forti raffiche di vento che hanno soffiato lungo la pista Saslong dopo la partenza dei primi atleti. Heel, pettorale 3, ha potuto sfruttare le condizioni migliori.
"Lo sci è uno sport strano. Oggi vince uno e domani vince l'altro. Bisogna che coincidano varie cose: materiali, il tempo e che funzioni bene chi sta sugli sci. Oggi ho avuto un po' di culo. Si, devo proprio dire così: ho avuto un po' di culo": parla chiaro Werner Heel, trionfatore a sorpresa nel supergigante della Val Gardena. Era dal 2002, quando l'emiliano Alessandro Fattori conquistò il successo a Kvitfjell che l'Italia non vinceva in supergigante. E in questa disciplina mai gli azzurri avevano vinto sulla Saslong della Val Gardena. Per gli azzurri è il terzo successo stagionale dopo le vittorie di Peter Fill in discesa a Lake Louise e di Nadia Fanchini nella stessa località canadese. "Non mi sono reso conto di quel che e' successo. So che non ho fatto errori ma nell'alta velocità - racconta il biondo Werner che corre per i colori della Guardia di Finanza - e' difficile capire se sei veloce o meno. Anzi, noi velocisti diciamo che se non si fanno errori vuol dire che si sta andando piano. La Saslong e' una pista strana, dove i materiali contano molto, dove ci sono i grandi curvoni iniziali per scivolatori e poi la parte centrale molto tecnica. So solo che alla vigilia, dopo le prove di libera, tutta la squadra era un po' preoccupata. Poi oggi e' arrivata questa vittoria. Ho avuto un po' di culo".
Primo successo in stagione per Anja Paerson, che mancava dal gradino più alto del podio da marzo. La ventisettenne di Tarnaby s'impone nella supercombinata di St. Moritz, andando in testa sin dal supergigante, anzi supergigantino. A causa delle condizioni meteorologiche, una fitta nevicata, il tracciato viene accorciato e la svedese chiude prima. Nello slalom, la Paerson non commette errori, si mette alle spalle l'austriaca Nicole Hosp e la svizzera Fabienne Suter e centra la trentanovesima vittoria in Coppa. Per lei ora c'è la necessità di trovare continuità. I valori non si discutono. La Paerson ha vinto dieci medaglie Mondiali, di cui sette d'oro, cinque olimpiche, con un solo oro in slalom ai Giochi di Torino 2006: unica sciatrice (uomini compresi) ad aver vinto una medaglia d'oro iridata in tutte e cinque le discipline. La lappone ha un feeling particolare con le grandi competizioni e si prenota per un ruolo di rilievo ai Mondiali in Val d'Isere. La migliore delle italiane è Daniela Merighetti, decima a 2"07, mentre Johanna Schnarf chiude sedicesima a 3"50. Intanto, cambia il programma del weekend. Le avverse condizioni meteo hanno indotto gli organizzatori ad anticipare a domani la discesa e il supergigante verrà disputato domenica.
"Lo sci è uno sport strano. Oggi vince uno e domani vince l'altro. Bisogna che coincidano varie cose: materiali, il tempo e che funzioni bene chi sta sugli sci. Oggi ho avuto un po' di culo. Si, devo proprio dire così: ho avuto un po' di culo": parla chiaro Werner Heel, trionfatore a sorpresa nel supergigante della Val Gardena. Era dal 2002, quando l'emiliano Alessandro Fattori conquistò il successo a Kvitfjell che l'Italia non vinceva in supergigante. E in questa disciplina mai gli azzurri avevano vinto sulla Saslong della Val Gardena. Per gli azzurri è il terzo successo stagionale dopo le vittorie di Peter Fill in discesa a Lake Louise e di Nadia Fanchini nella stessa località canadese. "Non mi sono reso conto di quel che e' successo. So che non ho fatto errori ma nell'alta velocità - racconta il biondo Werner che corre per i colori della Guardia di Finanza - e' difficile capire se sei veloce o meno. Anzi, noi velocisti diciamo che se non si fanno errori vuol dire che si sta andando piano. La Saslong e' una pista strana, dove i materiali contano molto, dove ci sono i grandi curvoni iniziali per scivolatori e poi la parte centrale molto tecnica. So solo che alla vigilia, dopo le prove di libera, tutta la squadra era un po' preoccupata. Poi oggi e' arrivata questa vittoria. Ho avuto un po' di culo".
Primo successo in stagione per Anja Paerson, che mancava dal gradino più alto del podio da marzo. La ventisettenne di Tarnaby s'impone nella supercombinata di St. Moritz, andando in testa sin dal supergigante, anzi supergigantino. A causa delle condizioni meteorologiche, una fitta nevicata, il tracciato viene accorciato e la svedese chiude prima. Nello slalom, la Paerson non commette errori, si mette alle spalle l'austriaca Nicole Hosp e la svizzera Fabienne Suter e centra la trentanovesima vittoria in Coppa. Per lei ora c'è la necessità di trovare continuità. I valori non si discutono. La Paerson ha vinto dieci medaglie Mondiali, di cui sette d'oro, cinque olimpiche, con un solo oro in slalom ai Giochi di Torino 2006: unica sciatrice (uomini compresi) ad aver vinto una medaglia d'oro iridata in tutte e cinque le discipline. La lappone ha un feeling particolare con le grandi competizioni e si prenota per un ruolo di rilievo ai Mondiali in Val d'Isere. La migliore delle italiane è Daniela Merighetti, decima a 2"07, mentre Johanna Schnarf chiude sedicesima a 3"50. Intanto, cambia il programma del weekend. Le avverse condizioni meteo hanno indotto gli organizzatori ad anticipare a domani la discesa e il supergigante verrà disputato domenica.