Doping, il Coni convoca Valverde: "Sorpreso e indignato"

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Brutta caduta per lo spagnolo Alejandro Valverde convocato dalla procura antidoping del Coni
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Il sangue prelevato al ciclista spagnolo il 23 luglio scorso per un controllo durante una tappa del Tour a Prato Nevoso è risultato della stessa persona di quello contenuto in una delle sacche sequestrate al dottor Eufemiano Fuentes nell'Operacion Puerto

Il test del Dna ha inchiodato Alejandro Valverde: il sangue che fu prelevato al corridore spagnolo il 23 luglio scorso per un controllo durante una tappa del Tour in territorio italiano, a Prato Nevoso (Cuneo), al test del Dna è risultato della stessa persona il cui sangue era contenuto in una delle sacche sequestrate al dottor Eufemiano Fuentes, il medico spagnolo al centro dell'Operacion Puerto. Per questo motivo la Procura antidoping del Coni ha convocato Valverde lunedì 16 alle ore 12 nella sede allo stadio Olimpico di Roma "per contestargli, in relazione alla cosiddetta 'Operacion Puerto', la violazione del combinato disposto degli articoli 2.2 del codice Wada e 2.11 delle norme sportive antidoping italiane. La notizia della convocazione è stata data anche alla società e alla Federazione internazionale (Uci) di appartenenza dell'atleta, nonché alla Wada per l'eventuale seguito di competenza". La convocazione è il primo passo verso il deferimento.

"Sorpresa e indignazione" è stata espressa dal ciclista spagnolo Alejandro Valverde, per la notizia diffusa oggi della convocazione da parte della procura antidoping del Coni per lunedì prossimo, in relazione al suo possibile coinvolgimento nell'Operacion Puerto. Una convocazione che il corridore sostiene di non aver mai ricevuto. Ma da ambienti vicini al Coni si e' appreso in serata che la notifica è stata inviata dal Coni alla Caisse d'Epargne, la squadra del ciclista, via fax e all'indirizzo di posta elettronica personale di Valverde, fornito allo stesso Comitato olimpico dall'Uci (Unione ciclistica internazionale). In un comunicato diffuso in serata dalla Caisse d'Epargne, Valverde dichiara: "Sebbene attualmente stia partecipando alla Challande di Maiorca, nella quale sono incorso in una caduta senza gravi conseguenze, dopo avere fatto le opportune verifiche, posso assicurare che nè io e nè la mia squadra abbiamo ricevuto alcuna notifica per comparire davanti al Coni o a qualunque altro organismo".

Valverde ribadisce la propria "disponibilità assoluta" a presentarsi "davanti a qualunque organismo che solleciti la mia presenza per collaborare a un chiarimento di qualunque fatto collegato al doping". Il corridore spagnolo afferma, nella nota, che "nella tappa di Prato Nevoso dell'ultimo Tour de France i dati dedotti dai controlli" antidoping ai quali e' stato sottoposto, "non hanno dato alcun valore anomalo". Il leader della Nazionale spagnola di ciclismo aggiunge di non sapere "con quali altri dati si tenti di comparare tali valori per dedurre una mia possibile implicazione in un tentativo di utilizzo di doping". Valverde conferma, infine, la disponibilità, manifestata in molteplici occasioni, a che siano "messi a confronto i miei valori del sangue con le prove che operano nell'istruttoria giudiziaria" dell'Operacion Puerto, "sempre che vengano sollecitate dalle autorita' competenti".