Così si deve affrontare la crono a squadre di Venezia
Altri SportIL PUNTO TECNICO di Gian Luca Donato. Sabato l'attesissima prima tappa del Giro del Centenario: 20 km tutti pianeggianti al Lido, un "piattone" da 60 km l'ora. I favoriti? Astana, Columbia e Garmin-Slipstream. Ecco perché sarà uno spettacolo
di GIAN LUCA DONATO
La kermesse si aprirà ufficialmente alle 15,35, dal lungomare Gabriele D'Annunzio, mentre l'arrivo dell'ultimo team in via Raimondo Ravà è previsto per le 17,45. Ad aprire le ostilità sarà il team Columbia. Gli ultimi a mettersi in moto alle 17.15 saranno gli uomini della Astana, con l'atteso debutto di Lance Armstrong.
Un "piattone" a sessanta all'ora per aprire il Giro d'Italia edizione del Centenario. Una cronosquadre, tanto spettacolare quanto discussa, perché molto spesso penalizza possibili aspiranti alla vittoria finale con squadre forti in salita ma non sul passo.
Il percorso è molto semplice, anche per il Lido di Venezia non propone varietà di strade. E' il classico bastone velico, un andata e ritorno con grandi rettilinei e poche curve, tra le quali il giro di boa a Punta Alberoni. Conteranno sicuramente il ritmo e la forza del gruppo, ma sarà determinante l'omogeneità dei cambi. Forse il vento potrebbe giocare qualche scherzetto se i corridori lo troveranno di traverso, e saranno costretti a far assumere al gruppo posizioni a ventaglio, non sempre vantaggiose per i cambi che una cronosquadre richiede.
Penso tuttavia che non ci saranno grandi distacchi, soprattutto tra le prime squadre. E' sicuramente una tappa adatta per spingere i lunghissimi rapporti, tipici della gare contro il tempo. Davanti si monterà il 54 (qualcuno forse anche il 55); dietro sicuramente anche l'11. Una cronosquadre consente di andare per tratti abbastanza brevi al massimale (e talvolta anche oltre), recuperando quando si rientra in coda alla fila del proprio team. Chiaramente ciascuna squadra è composta da passisti e scalatori, sicuramente atleti con caratteristiche in forte contrasto tra loro. Per questo sarà importante l'armonia. Non sempre l'altissima velocità degli specialisti è compatibile con quella dei minuti compagni scalatori; che spesso soffrono i cambi di velocità e quindi si stancano prima e rendono meno nel proprio turno in testa alla fila. E alle volte si staccano.
E' una crono sicuramente per specialisti. Tre team su tutti: l'Astana con Armstrong, Leipheimer e Popovich, il Team Columbia con Cavendish, Pinotti e Lovkvist, ma soprattutto vedo molto forte la Garmin-Slipstream che ha tra le sue file specialiste contro il tempo come David Millar, Christian Vandevelde, Bradley Wiggins e David Zabriskie; tutta gente capace di lunghe trenate e di tenere con una certa continuità i sessanta all'ora. Dietro di loro la Liquigas di Basso cercherà di limitare i danni per il campione varesino e per l'idolo locale Pellizzotti. Un occhio al Team Saxo Bank di Cancellara e Voigt, due autentici "animali" dell'asfalto.
Come detto non conterà soltanto la forza dei singoli ma l'armonia del gruppo. Potrebbero esserci sorprese se le condizioni atmosferiche saranno fortemente disomogenee tra i primi a partire e gli ultimi. Sarà sicuramente uno spettacolo, ma forse in una corsa a tappe che ha un vincitore singolo e non una squadra (anche se la forza delle squadre spesso aiutano i capitani a controllare meglio la competizione) la cronosquadre è fuori luogo. Io l'ho sempre pensata così; e non credo di essere l'unico.
La kermesse si aprirà ufficialmente alle 15,35, dal lungomare Gabriele D'Annunzio, mentre l'arrivo dell'ultimo team in via Raimondo Ravà è previsto per le 17,45. Ad aprire le ostilità sarà il team Columbia. Gli ultimi a mettersi in moto alle 17.15 saranno gli uomini della Astana, con l'atteso debutto di Lance Armstrong.
Un "piattone" a sessanta all'ora per aprire il Giro d'Italia edizione del Centenario. Una cronosquadre, tanto spettacolare quanto discussa, perché molto spesso penalizza possibili aspiranti alla vittoria finale con squadre forti in salita ma non sul passo.
Il percorso è molto semplice, anche per il Lido di Venezia non propone varietà di strade. E' il classico bastone velico, un andata e ritorno con grandi rettilinei e poche curve, tra le quali il giro di boa a Punta Alberoni. Conteranno sicuramente il ritmo e la forza del gruppo, ma sarà determinante l'omogeneità dei cambi. Forse il vento potrebbe giocare qualche scherzetto se i corridori lo troveranno di traverso, e saranno costretti a far assumere al gruppo posizioni a ventaglio, non sempre vantaggiose per i cambi che una cronosquadre richiede.
Penso tuttavia che non ci saranno grandi distacchi, soprattutto tra le prime squadre. E' sicuramente una tappa adatta per spingere i lunghissimi rapporti, tipici della gare contro il tempo. Davanti si monterà il 54 (qualcuno forse anche il 55); dietro sicuramente anche l'11. Una cronosquadre consente di andare per tratti abbastanza brevi al massimale (e talvolta anche oltre), recuperando quando si rientra in coda alla fila del proprio team. Chiaramente ciascuna squadra è composta da passisti e scalatori, sicuramente atleti con caratteristiche in forte contrasto tra loro. Per questo sarà importante l'armonia. Non sempre l'altissima velocità degli specialisti è compatibile con quella dei minuti compagni scalatori; che spesso soffrono i cambi di velocità e quindi si stancano prima e rendono meno nel proprio turno in testa alla fila. E alle volte si staccano.
E' una crono sicuramente per specialisti. Tre team su tutti: l'Astana con Armstrong, Leipheimer e Popovich, il Team Columbia con Cavendish, Pinotti e Lovkvist, ma soprattutto vedo molto forte la Garmin-Slipstream che ha tra le sue file specialiste contro il tempo come David Millar, Christian Vandevelde, Bradley Wiggins e David Zabriskie; tutta gente capace di lunghe trenate e di tenere con una certa continuità i sessanta all'ora. Dietro di loro la Liquigas di Basso cercherà di limitare i danni per il campione varesino e per l'idolo locale Pellizzotti. Un occhio al Team Saxo Bank di Cancellara e Voigt, due autentici "animali" dell'asfalto.
Come detto non conterà soltanto la forza dei singoli ma l'armonia del gruppo. Potrebbero esserci sorprese se le condizioni atmosferiche saranno fortemente disomogenee tra i primi a partire e gli ultimi. Sarà sicuramente uno spettacolo, ma forse in una corsa a tappe che ha un vincitore singolo e non una squadra (anche se la forza delle squadre spesso aiutano i capitani a controllare meglio la competizione) la cronosquadre è fuori luogo. Io l'ho sempre pensata così; e non credo di essere l'unico.