Il sindaco antibici Dipiazza ora implora: Mondiale a Trieste
Altri SportCRISTIANO GATTI svela la notiziona che permette a Roberto Dipiazza di sentirsi più di un eroe: un regalo della natura! Aveva in odio il ciclismo, osteggiava il Giro, ma dopo una nottata a cantare cori alpini in osteria adesso vuole molto di più: l'iride
di CRISTIANO GATTI
inviato de Il Giornale
da San Martino di Castrozza (Tn)
Il più grande eroe del nostro tempo, di questo nostro tempo rosa, si conferma a mani basse Roberto Dipiazza, il popolare sindaco di Trieste. Quest’uomo, che dico uomo, questo grande regalo della natura firma di fatto l’impresa veramente memorabile del Giro. E’ persino emozionante riferirne. Allora, facendo un po’ d’ordine. Il primo cittadino entra a piedi giunti nella cronaca alla vigilia dell’arrivo nella sua città: cavalcando il malumore dei concittadini per i disagi viabilistici, scende direttamente in strada e caccia in malomodo gli operai che stanno asfaltando l’ultimo chilometro. Sul golfo ancora riecheggia il suo terribile anatema: “Basta disagi, del Giro non me ne può fregare di meno. Vadano a farsi l’arrivo da qualche altra parte”.
Molti sul momento restano basiti, al pensiero che un sindaco prenda a pesci in faccia una manifestazione voluta e pagata dal suo Comune e dalla sua regione. Ma in città tutti quanti si affrettano a chiarire che però il sindaco non è un dissociato mentale: effettivamente, gli viene dato atto, lui è contrario sin dall’inizio. Si è solo piegato al volere della giunta, ingoiando il rospo per quieto vivere.
Il gigante di coerenza conclude comunque la grande giornata del Giro – Trieste è invasa da un pubblico oceanico – in una cena che attovaglia alte cariche, dirigenti del Giro, ex campioni locali. Nessuno scorderà mai l’altezza di certi momenti: a tarda notte, l’allegra brigata chiude cantando a squarciagola cori alpini e osterie romane, segnalando tra i solisti proprio lui, il sindaco Dipiazza, che della guerra al Giro ha dimenticato tutto.
La mattina dopo, dal suo entourage trapela la clamorosa notizia: il sindaco è talmente entusiasta della giornata rosa, o forse della nottata, che già ha aderito con entusiasmo al progetto di riportare il ciclismo a Trieste. Il Giro non basta più: si punta decisi al Campionato del mondo. Già per il 2012, al massimo per il 2014. Nessuno può dire se al sindaco Dipiazza, maglia rosa dei nostri eroi, abbiano riferito che il Giro impegna un giorno solo, mentre un Mondiale pianta le tende per due settimane. In ogni caso, ne è entusiasta.
inviato de Il Giornale
da San Martino di Castrozza (Tn)
Il più grande eroe del nostro tempo, di questo nostro tempo rosa, si conferma a mani basse Roberto Dipiazza, il popolare sindaco di Trieste. Quest’uomo, che dico uomo, questo grande regalo della natura firma di fatto l’impresa veramente memorabile del Giro. E’ persino emozionante riferirne. Allora, facendo un po’ d’ordine. Il primo cittadino entra a piedi giunti nella cronaca alla vigilia dell’arrivo nella sua città: cavalcando il malumore dei concittadini per i disagi viabilistici, scende direttamente in strada e caccia in malomodo gli operai che stanno asfaltando l’ultimo chilometro. Sul golfo ancora riecheggia il suo terribile anatema: “Basta disagi, del Giro non me ne può fregare di meno. Vadano a farsi l’arrivo da qualche altra parte”.
Molti sul momento restano basiti, al pensiero che un sindaco prenda a pesci in faccia una manifestazione voluta e pagata dal suo Comune e dalla sua regione. Ma in città tutti quanti si affrettano a chiarire che però il sindaco non è un dissociato mentale: effettivamente, gli viene dato atto, lui è contrario sin dall’inizio. Si è solo piegato al volere della giunta, ingoiando il rospo per quieto vivere.
Il gigante di coerenza conclude comunque la grande giornata del Giro – Trieste è invasa da un pubblico oceanico – in una cena che attovaglia alte cariche, dirigenti del Giro, ex campioni locali. Nessuno scorderà mai l’altezza di certi momenti: a tarda notte, l’allegra brigata chiude cantando a squarciagola cori alpini e osterie romane, segnalando tra i solisti proprio lui, il sindaco Dipiazza, che della guerra al Giro ha dimenticato tutto.
La mattina dopo, dal suo entourage trapela la clamorosa notizia: il sindaco è talmente entusiasta della giornata rosa, o forse della nottata, che già ha aderito con entusiasmo al progetto di riportare il ciclismo a Trieste. Il Giro non basta più: si punta decisi al Campionato del mondo. Già per il 2012, al massimo per il 2014. Nessuno può dire se al sindaco Dipiazza, maglia rosa dei nostri eroi, abbiano riferito che il Giro impegna un giorno solo, mentre un Mondiale pianta le tende per due settimane. In ogni caso, ne è entusiasta.