Il rosa ha il nome di Di Luca. Per ora è lui il Giro

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Il momento in cui Danilo Di Luca saluta tutti e piazza l'attacco decisivo per vincere in solitaria anche a Pinerolo
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GIOVANNI BRUNO commenta la decima tappa che ha visto trionfare nuovamente la maglia rosa. Cosa farà la Liquigas? Pellizzotti è in forma, ma Basso è l’uomo su cui puntare secondo le strategie della vigilia. Sarà anche qui la cronometro a definire i ruoli

di GIOVANNI BRUNO



E’ un rosa a forte tinte quello che attraversa il traguardo di Pinerolo. Un rosa fortissimo perché lo attraversa da solo, con poco vantaggio, ma da solo. Un rosa straforte se si guarda ai distacchi inflitti. Il rosa ha il nome di Di Luca. Per ora è lui il Giro. Il signore del 2007 è tornato. Una squadra forte, una condizione fortissima. Danilo Di Luca ha fatto la differenza in discesa e su brevi strappi. Colpi che sono delle accettate nelle gambe altrui. Qualcuno ci ha provato e qualcuno no. Menchov, Sastre e Pellizzotti sono rimasti attaccati alla coda del capitano LPR gli altri un po’ meno, Basso, Leipheimer, Armstrong (ottima tappa), Rogers, Simoni. Garzelli (eroe di giornata), Bruseghin ma con secondi recuperabili. Per Cunego e Lovkvist ancor meno.

Tappa lunga, lunghissima 262 chilometri con Cima Coppi posta ai 2023 del colle del Sestriere con dentro il Moncenisio e a 10 dal traguardo il Prà di San Martino. Per favore evitiamo i paragoni con il 1949 e il bianco delle strade con Coppi, Bartali e Martini nell’ordine. Un confronto impresentabile e insostenilbile, dove è solo giusto il ricordare per dovere e rispetto. Basta. Come detto, una tappa lunga e per certi versi difficile ma la vera difficoltà della tappa la fa il corridore, se decide di correre realmente. Ed è proprio così. Nelle vallate della bassa Val di Susa, Lanzo, Cerona e Casternone si sviluppa il percorso (21 giugno teatro anche della Gran Fondo di Torino) è perfetto per gli attacchi e così è. Garzelli si ricorda che tra queste montagne riuscì a prendersi definitivamente il rosa del 2000 e va via alla grande dimenticando le brutte tappe passate. Va via come un ossesso per molti chilometri, anche in Cima al Sestriere per la Cima Coppi. Poi pian piano viene raggiunto ed allora ecco chi fa veramente la differenza. Di Luca si lancia in discesa e spezza il gruppo dei migliori in vari tronconi….Chi ha coraggio è con l’abbruzzese e chi no rimane alle sue spalle. Francamente mi aspettavo di più da Levi Leipheimer, si fa staccare e lascia parecchi secondi proprio alla quasi vigilia delle cronometro. Tappa nella quale è il favorito e tappa nella quale il rosa centuplica le forze. Ogni secondo perso è un macigno per uno e fiducia per l’altro. Comunque solo Menchov e Sastre possono rappresentare un pericolo immediato. Si fanno staccare solo nell’ultimo strappo ma i due sono forti in salita e il russo lo è anche a cronometro.

Basso è a bagnomaria, né carne né pesce, anche perché a cuocerlo vi è la posizione e la condizione di Pellizzotti. Che cosa farà la Liquigas? Pellizzotti è in forma, ma Ivan è l’uomo su cui puntare secondo le strategie della vigilia e ora? Sarà anche qui la cronometro a definire i ruoli per la prosecuzione del Giro. E in questa seconda parte ci sarà spazio anche per l’uomo dal calcino nero: Lance Armstrong ha pedalato oggi molto bene, è stato un vero beneficio il giorno di riposo e la cicloturistica di Milano il giorno prima. Per il texano, come abbiamo detto sempre, ogni giorno che passa sono chilometri in più che mette nelle gambe poco allenate. Chi invece le gambe le ha lasciate tra le gondole di Venezia è Cunego. Bravo e simpatico, disoponibile e corridore vero purtroppo non è in condizione. Fatica per nulla, troppa fatica. Che dispacere, mi ha fatto invece un gran piacere veder nelle prime posizione, poco però, Charlie Wegelius. Era ora. Dovrebbe farsi veder di più e ricordarsi quanto fece gli anni passati per gli altri (Gontcher in primis) ora può essere più libero specie in salita. Due nomi da tener d’occhio …lo statunitense Horner, costretto dalla squadra a lavorare per la doppia L… Levi e Lance e lo svedesino Kessiakoff che corre la Servetto di Zanini. Due nomi nuovi con ruoli diversi ma che, fateci caso, sono sempre lì, davanti… buon segno.

Domani…Cavendish, giovedì cronometro, venerdi pesce, sabato trippa.