Basso e Di Luca, assaggi di Giro vero. Ma occhio a Sastre

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Assaggi di Giro. Ivan Basso ha provato così come Danilo Di Luca a mettere in difficoltà la maglia rosa Denis Menchov
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GIOVANNI BRUNO commenta la 15esima tappa della corsa rosa in ottica Monte Petrano. Bertagnolli vince a braccia alzate a Faenza, ma i big sembrano finalmente aver capito che bisogna attaccare Menchov. Lo spagnolo può fare la differenza nei prossimi giorni

di GIOVANNI BRUNO



Assaggio di Giro, assaggio di battaglia, assaggio di nulla. Amici o nemici come prima. Ecco quello che non è successo al Giro: saliscendi romagnoli come pietanza, assaggio tra Forlì e Faenza, poca pianura, ottimi strappi e tanto caldo, anzi tantissimo. Casale e Trebbio hanno fatto la differenza per lo spettacolo. Il caldo e il pubblico sono stati la giuste cornici della tappa domenicale disegnata in una terra che adora il ciclismo. Come da copione, tanti in fuga presto per poi pian pianino sfilacciarsi e chi ne ha di più e chi non viene bloccato da giochi di squadra (vero Pauwels?) porta a casa vantaggio prima e vittoria poi.

E’ un uomo di Simoni il trionfatore di giornata: Bertagnolli, vive a Ravenna ma è trentino. Il suo capitano è crollato mentre lui faceva crollare i suoi compagni di fuga staccandoli sulle rampe delle caldissime salite odierne. Braccia alzate e consorte che lo attende sul traguardo: immagine quasi d’altri tempi. Questa corsa, interpretata eroicamente da chi vince raramente e proprio con queste tappe riesce a strappare contratti per il futuro. Poi c’è un’altra corsa: quella dei Di Luca, dei Basso, dei Menchov.

Tra una settimana è finito tutto, bisogna darsi una mossa e stavolta la mossa viene data da Basso a cui si accoda un ottimo Garzelli. Vanno via decisi con cambi regolari, sul Trebbio il vantaggio massimo, oltre il minuto. E’ uno spettacolo vederli, altro che assaggio, sembrano le Dolomiti, ritmo eccellente dettato da tanti allenamenti fatti insieme tra il Brinzio e il Cuvignone. Due varesini doc all’attacco, due squadre diverse e due obiettivi diversi : tappa per Garzelli, generale per Basso. Se i due sono in perfetta sintonia, dietro sono in perfetta confusione. Menchov non ha compagni, Di Luca ha avuto per poco il solito Spezialetti, gli Astana (Leipheimer-Armstrong- Popovich) tanti ma senza energie. Rogers in salita non va, Lovkvist pure, Cunego e Bruseghin fanno da elastico, Sastre blocca Pauwels per eventuali aiuti. A Pellizzotti e gli altri Liquigas va bene così o deve andar bene così.

I timori di ieri, pensando allo scorso anno, a Contador, non erano infondati ed è stato un’altra giornata per Menchov o Contador (2008). Questo lo si vede quando attacca Di Luca , una botta terribile sul Trebbio, quando nessuno prendeva l’iniziativa. Una stilettata micidiale degna di un fuoriclasse. Guadagna subito metri, ma non sono le salite alpine, sono brevi, dure, ripide ma brevi ed ecco che alle sue spalle arrivano prima Menchov, poi Sastre e il giochetto finisce. Non ci sono contro-scatti, non c’è possibilità di un ulteriore attacco. L’andatura è aumentata e il regolarista Menchov trova alleati anche nelle successiva discesa e pianura finale.

Ciao, ciao Basso e Garzelli. Ripresi in dieci chilometri. Quick Step e Caisse d’Epargne restituiscono favori passati e la fuga è ricucita. Ecco perché assaggio, è come un antipasto, ci siamo fatti la bocca buona ma sul più bello è arrivato il conto. Di Luca sta benissimo ma giustamente ha paura, non riesce a fare la differenza e soprattutto ha spremuto oltre ogni limite la sua squadra ieri, e oggi, come detto, c’era il solo Spezialetti. Il Giro potrebbe essere suo, ma Menchov è furbo ed esperto. Non dobbiamo dimenticare però Sastre, nelle prossime salite può fare la differenza: è un signore che lo scorso anno ha vinto un Tour. Leipheimer e Rogers devono trovare la giornata giusta ma, a mio avviso, soffrono il caldo e sono inferiori alle attese della vigilia, soprattutto lo statunitense. Poi c’è la Liquigas, oggi si è visto Basso, ora tocca a Pellizotti? Di sicuro il vero enigma per questo Giro passa dalle loro parti. Monte Petrano scioglierà dei bei dubbi.