Il presidente dell'Uci McQuaid vuole Boonen al Tour

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Tom Boonen esulta sul traguardo
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L'irlandese Pat mcQuaid ritiene che non ci siano impedimenti alla partecipazione del ciclista belga, trovato positivo alla cocaina, al Tour de France: "Tom ha rovinato la sua immagine, ma ha fatto uso di cocaina in un periodo in cui non ha gareggiato"

Il presidente dell'Unione ciclistica internazionale (Uci), l'irlandese Pat McQuaid, ritiene che non ci siano impedimenti alla partecipazione dell'ex iridato Tom Boonen al Tour de France, malgrado la positività per cocaina ad un test antidoping. "Non c'è alcuna ragione che gli impedisca di partecipare", dice McQuaid in un'intervista pubblicata dal giornale belga 'De Standaard'. "Io non ha motivo di proibire che Boonen vada al Tour - dice McQuaid - Dal punto di vista dei regolamenti sportivi, niente può fermare Boonen. Non ha commesso reati in periodi di attività agonistica". "Comunque - aggiunge il presidente dell'Uci - trovo che il suo comportamento abbia danneggiato l'immagine dello sport, ed io non posso accettarlo. Per questo motivo il suo caso sarà sottoposto all'attenzione della nostra Commissione disciplinare. Lì Boonen dovrà difendersi, comunque ci sono ancora molte settimane di tempo".

Il 28enne Boonen, è risultato positivo per cocaina a fine aprile, ad un test effettuato fuori dalle competizioni, per la  terza volta in un anno e mezzo. Ma la cocaina non è vietata dai regolamenti nei periodi in cui un ciclista non gareggia, ed è proprio questo il caso del belga ex campione del mondo. In precedenza il direttore del Tour de France, Christian Prudhomme, aveva dichiarato che "è chiaramente impossibile che Boonen sia al via" ma adesso questo intervento del presidente dell'Uci potrebbe cambiare le cose. Già l'anno scorso Boonen aveva dovuto rinunciare al Tour per una positività per cocaina.