Jeffrey Lawal inseguiva i bus. Ora vuole le Olimpiadi
Altri SportE' l'incredibile storia di un 23enne inglese che, dopo aver rincorso un mezzo pubblico per non far tardi all'università, viene avvicinato da una ragazza che gli chiede: "Tu corri già per qualche team?". Il suo sogno ora sono i Giochi di Londra
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Per gli atleti che covano sogni di gloria, superare la soglia dei 20 anni senza aver centrato nulla di importante diventa, spesso, una dichiarazione di resa. Funziona così per molti, ma non per tutti. Un'eccezione è Jeffrey Lawal Balogu. La sua storia è l'esempio di come non è mai troppo tardi per raggiungere un obiettivo e di come il destino, il caso o gli dei se preferite, sia in grado di rivoluzionare l'esistenza di ognuno.
Jeffrey corre veloce e lo fa da sempre. Ma è solo da poco che lo fa per vincere. L'anagrafe dice che è in ritardo rispetto a tanti altri atleti. Lui, inglese, tre anni fa frequentava il college a Bromley, nel Kent. Una mattina, temendo di arrivare tardi ad una lezione, si mette a correre in mezzo alla strada per inseguire l'autobus, il numero 28. Il suo destino a questo punto è già cambiato, ma lui inizia a rendersene conto solo quando una ragazza lo vede, lo avvicina e gli dice: "Tu corri già per qualche team, vero?".
La ragazza insiste. Qualcuno potrebbe pensare ad un tentativo di abbordaggio, ma non è così. "Jeffrey, tu non sei come gli altri", gli dice. Poi lo mette in contatto con Clarence Callender, uno degli allenatori più importanti d'Inghilterra (argento alle Olimpiadi di Seul nella staffetta).
Al coach il giovanotto piace. Ne è subito colpito, come la sua collega alla fermata del 28. Quello è stato il punto d'inizio. Ora viene il bello: Jeffrey vuole a tutti i costi salire su un altro autobus, quello che passa una sola volta e porta alle Olimpiadi del 2012 che si disputeranno a Londra. Altro segno del destino?
Di Jeffrey si sa già moto: navigando su internet è possibile trovare la sua scheda, i suoi risultati e anche qualcosa per conoscerlo più da vicino: la pagina personale su facebook.
Per gli atleti che covano sogni di gloria, superare la soglia dei 20 anni senza aver centrato nulla di importante diventa, spesso, una dichiarazione di resa. Funziona così per molti, ma non per tutti. Un'eccezione è Jeffrey Lawal Balogu. La sua storia è l'esempio di come non è mai troppo tardi per raggiungere un obiettivo e di come il destino, il caso o gli dei se preferite, sia in grado di rivoluzionare l'esistenza di ognuno.
Jeffrey corre veloce e lo fa da sempre. Ma è solo da poco che lo fa per vincere. L'anagrafe dice che è in ritardo rispetto a tanti altri atleti. Lui, inglese, tre anni fa frequentava il college a Bromley, nel Kent. Una mattina, temendo di arrivare tardi ad una lezione, si mette a correre in mezzo alla strada per inseguire l'autobus, il numero 28. Il suo destino a questo punto è già cambiato, ma lui inizia a rendersene conto solo quando una ragazza lo vede, lo avvicina e gli dice: "Tu corri già per qualche team, vero?".
La ragazza insiste. Qualcuno potrebbe pensare ad un tentativo di abbordaggio, ma non è così. "Jeffrey, tu non sei come gli altri", gli dice. Poi lo mette in contatto con Clarence Callender, uno degli allenatori più importanti d'Inghilterra (argento alle Olimpiadi di Seul nella staffetta).
Al coach il giovanotto piace. Ne è subito colpito, come la sua collega alla fermata del 28. Quello è stato il punto d'inizio. Ora viene il bello: Jeffrey vuole a tutti i costi salire su un altro autobus, quello che passa una sola volta e porta alle Olimpiadi del 2012 che si disputeranno a Londra. Altro segno del destino?
Di Jeffrey si sa già moto: navigando su internet è possibile trovare la sua scheda, i suoi risultati e anche qualcosa per conoscerlo più da vicino: la pagina personale su facebook.